Vuoi sapere come suona l’arte di Kandinsky?

Non molte persone lo sanno, ma come David Hockney, Pharrell Williams o  Billie Eilish, Vassily Kandisky ha visto la musica a colori, cioè ha associato ogni colore a un suono - e viceversa (un talento che riguarda solo il 4% dei noi). Un interessante progetto realizzato da Google Arts & Culture in collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi ci consente di sperimentare direttamente le singolari percezioni musicali del grande artista russo mentre dipingeva il suo capolavoro Giallo Rosso Blu nel 1925.

 

kandinsky sinestesia

“Il colore è il tasto, l’occhio è il martelletto che lo colpisce, l’anima è un pianoforte con molte corde” annotava Vassily Kandinsky, immaginando l’artista come “la mano che suona, in grado di toccare un tasto o l'altro, così da suscitare vibrazioni nell'anima di chi vede o ascolta”.

Quadri come sinfonie dove i colori racchiudono suoni, melodie e le forme trasmettono emozioni articolate e intense. Dotato di sinestesia, una condizione di percezione multisensoriale che sviluppava in lui un’interferenza dei sensi - vista e udito -, Kandinsky era in grado di percepire la musica nei dipinti, non a caso definiti improvvisazioni e composizioni, e grazie a questa particolare sensibilità è stato uno dei più originali e pionieristici artisti del ‘900 realizzando opere personalissime e innovative che hanno aperto la strada all’astrattismo.

Se si potessero ascoltare i suoni percepiti dal grande artista russo nel dipingere le sue tele, che le musica ci regalerebbero? Oggi, questa curiosità può essere soddisfatta grazie al nuovo progetto di Google Arts & Culture chiamato Play a Kandinsky che permette agli utenti di andare oltre l'immaginazione per ascoltare concretamente ciò che il pittore potrebbe aver sentito mentre guardava il colore e dipingeva le sue opere.

Nato in collaborazione il Centre Pompidou di Parigi, il progetto vuole restituire e far sperimentare le suggestioni dell’universo multisensoriale dell’artista e si è avvalso della collaborazione dell’artista sonoro Antoine Bertin e del musicista NSDOS, che hanno fatto ricorso all’intelligenza artificiale e al Machine Learning. Ha affermato a questo proposito Bertin: “Con Play a Kandinsky, l'idea era davvero quella di riscoprire ciò che l'artista poteva sentire quando dipingeva Giallo, Rosso, Blu. Il lavoro che abbiamo fatto con NSDOS è un po 'come "archeologi del suono". Per "trascrivere" questi suoni mi sono affidato in particolare ai suoi scritti, come Point et ligne sur plan, in cui riassume ciò che insegna al Bauhaus, o Sulla spiritualità nell'arte. E poi su questa raccolta di dischi in bachelite trovati nel suo laboratorio e lasciati in eredità al Centre Pompidou dalla sua vedova, Nina Kandinsky. Una collezione ovviamente non esaustiva, ma che dà l'idea di quello che aveva in mente all'epoca”.

 

E ancora: “Abbiamo lavorato con quella che viene chiamata "rete neurale", uno strumento chiamato Google Transformer. In breve, questo è un algoritmo che ha imparato da solo cosa può essere la musica. Google l'ha "nutrito" con musica classica, pop o jazz. In effetti, la macchina ascoltava i Beatles tanto quanto Chopin, Tchaikovsky o Bon Jovi!”.

In particolare, lo strumento interattivo simula le sensazioni sinestetiche provate dall’artista mentre dipingeva il suo capolavoro Giallo Rosso Blu nel 1925. Interagendo con il dipinto, è possibile esplorare i suoni e le emozioni associate ai diversi colori e alle varie forme; è possibile anche creare un mix personale e condividere il risultato della creazione, ispirata da Kandinsky.

Il progetto fa parte di Sounds like Kandinsky, un vasto sforzo online del Centre Pompidou di Parigi e Google Arts & Culture che ha il merito di restituire un Kandinsky inedito, l’uomo oltre l’artista nascosto tra le tele, immergendo completamente il visitatore nel suo mondo.

Sounds like Kandinsky, oltre a Play a Kandinsky, consta di due altre ricche sezioni: una monografia online, che raccoglie opere, fotografie, tavolozza, pennelli e altri oggetti e documenti rari dell’archivio personale dell’artista, e Pocket Gallery, che permette di scoprire in realtà aumentata una mostra virtuale che presenta i più grandi capolavori di Kandinsky.

 

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