Nel 1985, il film 'Ritorno al Futuro' ci ha presentato due personaggi iconici, Marty McFly e Doc Brown. Dietro la figura di Doc c'è l'influenza del musicista Leopold Stokowski, una presenza forte nella vita di Christopher Lloyd.
Nel 1985, il film Ritorno al Futuro ci ha presentato due personaggi iconici: Marty McFly (interpretato da Michael J. Fox) e Doc Brown (Christopher Lloyd).
Marty è un adolescente che, insieme al suo amico scienziato eccentrico, si ritrova a viaggiare nel tempo a bordo di una DeLorean, modificata per attraversare diverse epoche, con esiti spesso disastrosi per il suo futuro. Da allora, il film e i suoi due celebri sequel, Ritorno al Futuro Parte II e Parte III, sono diventati pietre miliari del cinema, raggiungendo lo status di cult. La trilogia ha ispirato giostre nei parchi a tema, un musical di successo, e ha reso il giubbotto rosso di Marty un'icona di moda. Ha anche acceso nei fan una speranza per il futuro, in particolare per l’arrivo degli hoverboard come mezzo di trasporto comune, un sogno che persiste anche decenni dopo l'uscita dei film.
Dietro la figura di Doc Brown, con il suo indimenticabile shock di capelli bianchi, c’è un'influenza particolare: un mix tra il celebre fisico Albert Einstein e il direttore d’orchestra Leopold Stokowski, una figura di grande rilievo nella storia della musica classica. Christopher Lloyd ha rivelato in un'intervista al Philadelphia Enquirer nel 2016: “C’era un direttore d’orchestra di musica classica, Leopold Stokowski, direttore dell’Orchestra di Filadelfia, che innovò profondamente il modo di interpretare la musica classica. Sono cresciuto in un ambiente musicale, circondato da molti musicisti classici, e Stokowski era una presenza forte per me”.
Lloyd racconta che l’ascolto di una registrazione di The Planets, del compositore inglese Gustav Holst, diretta da Stokowski, fu per lui una fonte d’ispirazione. La copertina del disco mostrava Stokowski che dirigeva, avvolto dalle immagini del sistema solare. “Aveva i capelli lunghi e una presenza imponente. Vorrei averlo conosciuto, quell'album mi ispirava molto”, ha ricordato Lloyd. Colpito da questa figura, Lloyd propose al regista Robert Zemeckis di ispirarsi a Stokowski per creare il personaggio di Doc Brown. “Zemeckis disse: ‘Fallo!’”, ha raccontato Lloyd, e così decise di rendere omaggio sia a Stokowski che a Einstein. Ha aggiunto in un'intervista alla rivista Parade che entrambi questi personaggi, “Stokowski ed Einstein, sono persone che mi incutono grande rispetto. È stato divertente avere quel look”.
Ma chi era Leopold Stokowski, e quale eredità musicale ha lasciato? Stokowski nacque a Londra il 18 aprile 1882, studiò al Royal College of Music e al Queen’s College di Oxford, e iniziò la sua carriera come organista nella capitale britannica. L’America, con le sue crescenti opportunità musicali, lo attrasse e così si trasferì a New York. Nel 1909, ottenne il ruolo di direttore della Cincinnati Symphony Orchestra, e, nonostante la sua esperienza limitata, raccolse presto elogi per il suo stile innovativo.
La vera svolta arrivò quando, a causa di un contrasto con la direzione, lasciò Cincinnati per diventare direttore musicale dell’Orchestra di Filadelfia, un incarico che segnò uno dei periodi più importanti della storia musicale americana. A Filadelfia, Stokowski rifiutò il tradizionale utilizzo della bacchetta, optando per una direzione a mani libere, e introdusse diverse innovazioni, come la disposizione libera degli archi, per creare il distintivo “suono di Filadelfia”. Inoltre, portò concerti giovanili e repertori contemporanei nelle sale, diventando noto per il suo carisma e guadagnandosi l'affetto del pubblico.
Nel 1936, una fortuita collaborazione con Walt Disney diede vita a Fantasia, un film che unì l’animazione alla musica classica e divenne un classico, dove Stokowski stesso appare mentre stringe la mano a Topolino. Dopo un nuovo contrasto con la direzione dell’orchestra, lasciò Filadelfia nel 1941, fondando l’All-American Youth Orchestra e lavorando con diverse altre istituzioni musicali.
A New York, introdusse i concerti a basso costo, contribuendo a rendere la musica classica accessibile a un pubblico più ampio. Infine, nel 1955, divenne direttore della Houston Symphony, trasformandola in un'orchestra di grande fama internazionale, ma lasciò dopo alcuni dissapori. Nonostante l’età avanzata, fondò l’American Symphony a New York all’età di quasi 80 anni, rinunciando al compenso e rendendo i concerti accessibili anche per le generazioni più giovani. Nel 1972, Stokowski tornò in Inghilterra con l’intenzione di continuare a dirigere fino ai cento anni. Morì a 95 anni, nel 1977, lasciando un segno indelebile nella storia della musica classica. Criticato da alcuni per il suo stile innovativo e controverso, è innegabile che abbia reso la musica orchestrale popolare, gettando le basi per la formazione di migliaia di orchestre giovanili in tutto il mondo.
Oggi, Ritorno al Futuro continua a incantare gli spettatori, e Christopher Lloyd è soddisfatto dell’effetto duraturo del film: “È estremamente gratificante vedere che ha ancora lo stesso fascino per i giovani di oggi”. Quando celebriamo il Back to the Future Day il 21 ottobre, data in cui Marty McFly viaggia nel futuro nel secondo film, ci ricordiamo che il genio – sia nell'arte che nel viaggio nel tempo – nasce spesso dai visionari, dagli eccentrici e dai sognatori che hanno il coraggio di trasformare il mondo attorno a loro.