Il dodici agosto scorso ricorreva il decimo anniversario della morte di Lester William Polfuss meglio conosciuto con lo pseudonimo di Les Paul, virtuoso della chitarra e, soprattutto, inventore di uno degli strumenti iconici della musica leggera contemporanea, la Gibson Les Paul. Inserito al diciottesimo posto nella lista dei 100 migliori chitarristi dalla rivista Rolling Stone, nella sua attività il ruolo di musicista si intreccia, però, da sempre, anche al suo genio progettuale e inventivo. A lui si deve anche l’invenzione della registrazione multitraccia e della tecnica delle incisioni sovrapposte tanto da diventare celebre con il nome di Les Paul e le sue cento chitarre.
Divenuto leggendario l’episodio che lo vide, dopo essere rimasto paralizzato al braccio destro in seguito ad incidente d’auto, chiedere ai chirurgi di fissare l’articolazione a 90°, in modo da poter continuare a suonare. Nel ‘40 inizierà il suo rapporto con la casa produttrice Gibson, per cui progetta un primo prototipo chiamato The Log, uno strumento piuttosto grezzo e massiccio realizzato mettendo insieme un pezzo di pino più due metà di una cassa hollow Epiphone, una tastiera, un vibrato e un pickup fatto in casa. Questo singolare e sgraziato strumento sarà l’embrione di quella chitarra che tutti conosciamo come la Gibson Les Paul Goldtop che ha fatto la storia della musica.
Questo primo prototipo venne inizialmente accantonato dai liutai della Gibson, fino a quando non arrivò sul mercato la Brodcaster prodotta da Leo Fender, che spinse la casa produttrice di Kalamazoo ad attrezzarsi per la produzione di un solid bolid che contrastasse il successo della chitarra prodotta dalla casa concorrente. Les Paul rimise mano alla sua chitarra, anche se la paternità dello strumento è dibattuta, in quanto, secondo il capo della Gibson la chitarra è stata disegnata dai suoi liutai, mentre Les Paul rivendicava la quasi esclusiva invenzione dello strumento ribadendo in una intervista del 1993: “Ho disegnato tutto a parte la curvatura del top”.
Ad ogni modo, oggi il suo nome è indissolubilmente legato a questo strumento e la Gibson Les Paul è una delle chitarre più famose al mondo. Questa massiccia chitarra è stata lo strumento di elezione per molti musicisti importanti, ne passiamo in rassegna alcuni solo per dare un’idea di quante pagine di musica entrate nella storia hanno avuto la Gibson Les Paul come insostituibile complice.
Un primo esempio è rappresentato da Neil Young che ha trovato nel suono intenso e profondo della Gibson Les Paul un ideale marchio di fabbrica. Basta ascoltare Cortez the Killer per comprendere quanto questo connubio abbia generato bellezza.
Slash, il chitarrista dei Guns N’ Roses, è uno dei musicisti più rappresentativi della casa Gibson. Il riff di Nightrain ne rende subito evidente il motivo.
Pete Townshend degli Who ha iniziato a suonale la Gibson Les Paul nell’estate del 1972 non lasciandola più.
Anche Eric Clapton acquistò la sua prima chitarra Gibson nel 1964. Nel giugno del 1965, Clapton acquistò una Gibson Les Paul con cui avrebbe cambiato la storia e il suono della chitarra elettrica.
Altro nome leggendario della chitarra che ha suonato una Gibson Les Paul è Frank Zappa. La sua prima Goldtop la acquisì nel periodo in cui lavorava a Hot Rats. Per avere un’idea delle sonorità che il grande musicista riusciva a ricavare dalla strumento basta ascoltare Willie the Pimp.
Anche Bob Marley ha legato tutta la sua carriera artistica alla Gibson Les Paul, tanto da far nascere la leggenda che lo strumento sia stato seppellito con lui. In realtà, la sua Gibson Les Paul è custodita nel Bob Marley Museum di Kingston e può essere tranquillamente ammirata.
A questi si possono aggiungere altri nomi non meno importanti come George Harrison, Paul McCartney, Jimmy Page, Steve Hackett, Joe Perry, per citarne solo alcuni. Tra gli italiani che hanno imbracciato una Gibson Les Paul possiamo ricordare Franco Mussida e Dodi Battaglia.