Cosa si canta a Sanremo?

Cosa si canta a Sanremo?

Ogni anno divide milioni di persone tra appassionati e disinteressati, eppure, che la kermesse canora piaccia oppure no, bisogna ammettere che ogni anno il palco dell’Ariston restituisce al panorama musicale nostrano un quadro abbastanza veritiero dei sogni, le speranze e le incertezze degli italiani, attraverso temi e testi che richiamano e ricalcano il periodo che stiamo attraversando. Succede così che l’amore contrastato dall’età che struggeva la Cinquetti nel 1964 venga ora sostituito da un tema molto più attuale e fino a qualche lustro fa, probabilmente impansabile, come la volontà di reagire al terrorismo.

I vincitori dell’ultimo festival, Fabrizio Moro ed Ermal Meta ne hanno fatto un manifesto, un inno alla speranza.  Se “Perdere l’amore”, che ha fatto trionfare Ranieri nel 1988 sottolineava come la perdita di un amore in età matura lasci un forte vuoto e grande disperazione, il bisogno di imparare a comunicare emerge prepotente nei testi delle canzoni in gara quest’anno: sia Rubino con “Custodire” che la Vanoni con “Imparare ad amarsi” richiamano il bisogno di imparare ad accettare la fine di una storia, vivendo il distacco usando appieno tutte le proprie energie, fino a trovare la forza di tornare ad amare. E chissà se durante le prime edizioni del Festival qualcuno avrebbe mai pensato che un giorno, dal festival più famoso della canzone italiana, qualcuno avrebbe dedicato una canzone al modo di vivere di un “piccione” oppure all’emergenza dei migranti morti in mare nella speranza di un futuro migliore. Sanremo è anche questo: uno specchio che attraverso il costume e gli accordi riflette l’andamento, le paure e le speranza della nostra bella penisola. 

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