Come trasporre il tuo nome in musica

Ti sei mai chiesto come suonerebbe il tuo nome trascritto in melodia? Ora puoi scoprirlo usando Clarallel, un algoritmo che rivela il tuo codice musicale e che riprende un sistema di cifratura ideato da Schumann. Quella della crittografia musicale è, infatti, una tradizione di lunga data in cui si sono cimentati numerosi illustri compositori.

 

nome in musica

“Il tuo nome è come musica, mi riempie e non mi stanca mai”, cantavano le Vibrazioni, facendo riferimento ad un figurato risuonare come melodia del nome dell’amata nella mente dell’amante. In realtà, il verso citato può avere una valenza non solo metaforica ma letterale grazie ad particolare sistema di trascrizione definito crittografia musicale.

Un tema cui Eric Sams ha dedicato un affascinante saggio dal titolo Musica e codici cifrati e altri saggi sulla crittografia. Come afferma il musicologo e crittografo britannico: “Sin dai primordi della musica stessa le note hanno avuto nomi propri, vuoi lettere dell’alfabeto come A, B, C o sillabe come do, re, mi; questo è successo in tutte le lingue del mondo, a oriente e occidente, per centinaia di anni. Ovviamente le note devono avere un nome, per ragioni pratiche di esecuzione e insegnamento. Ma non può essere una coincidenza che i loro nomi siano scelti dal mondo delle parole, perché è a quel mondo che la musica appartiene”

Un crittogramma musicale è la traduzione di un contenuto extra-musicale, per lo più un testo, in una specifica sequenza di note, spesso data dai nomi stessi delle note. La realizzazione di questo sistema di traduzione è divenuta possibile in concomitanza con la nascita della notazione musicale e della nomenclatura delle note intorno al IX secolo, tuttavia non si hanno evidenze dell'uso di questa tecnica prima del Barocco, mentre sporadiche codifiche precedenti usavano sillabe di solmisazione. A partire dalla metà del XIX secolo tale pratica divenne piuttosto comune.

 

I grandi crittografi in musica

 

Come sostiene Sams, molti crittografi sono stati musicisti eminenti così come numerosi grandi compositori del passato sono stati famosi per il loro interesse per la crittografia. A questo proposito, si possono fare i nomi di Giuseppe Tartini o Michael Haydn. Lo stesso Jonathan Sebastian Bach si sa che morì lasciando incompiuta una grande fuga sul tema: Si bemolle, La, Do, Si, che in notazione tedesca si legge B.A.C.H.

Tra i romantici si segnala in particolare Robert Schumann, uno dei più grandi e prolifici fra i musicisti dediti a simili ‘giochi crittografici’ che tra l’altro scrisse una melodia a partire dal nome di sua moglie Clara, trasformando le lettere che lo compongono nella sequenza musicale C (#) BAG (#) A (DO diesis, Si bemolle, La, Sol diesis, La). Per ottenere tale sequenza, il compositore tedesco utilizzò per le lettere C e A le corrispondenti note individuate da quelle stesse lettere nella notazione tedesca (C=Do e A=La). Alle lettere L e R, assegnò le note B e G (#), perché avevano un senso melodico rispetto alle altre.

Altri compositori celebri che si sono cimentati con la crittografia musicale, ispirati dal tema B.A.C.H., sono stati anche Ludwig Van Beethoven, Franz Listz, Ferruccio Busoni, etc. Due grande del secolo scorso, come Maurice Ravel – che tra l’altro scrisse un minuetto sul tema di H.A.Y.D.N. – e Francis Poulenc realizzarono per la loro crittografia musicale un proprio ed originale sistema cifrato che permettesse la “traduzione” in note di tutte le 24 lettere dell’alfabeto.

Questa insigne rappresentanza di musicisti che hanno coltivato interessi crittografici, fa concludere Sams che “v’è (dunque) qualche prova che le due abilità siano decisamente correlate. La connessione fu anche riconosciuta e sfruttata durante la Seconda Guerra Mondiale dal servizio britannico di critto-analisi, ai cui candidati veniva chiesto tra le altre cose se fossero in grado di leggere una partitura orchestrale”.

 

Clarallel

 

Sulla scorta di questi affascinanti precedenti storici, Kai Konishi-Dukes ha sviluppato un algoritmo che riprende proprio il metodo utilizzato da Schumann e che è in grado di trasformare qualsiasi nome - o qualsiasi altra cosa si scriva nella finestra di dialogo - in un melodia musicale. In omaggio al compositore tedesco, il programma è stato chiamato Clarallel, con un evidente riferimento a Clara.

L'algoritmo è potente ma, per il momento, può trasformare solo una breve successione di lettere in una melodia di poche note. Tuttavia, quando si accoppia Clarallel con la mano e l'orecchio di un musicista in carne e ossa, è possibile creare una composizione estesa come quella che segue:

Chi vuole scoprire la melodia derivata dal proprio nome, declinabile nelle due tonalità maggiore e minore, può farlo qui.

 

 

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