In questa lezione ci soffermiamo su alcune indicazioni di base per rendere più ricercata e interessante la dinamica dei soli eseguiti alla chitarra. Si tratta di alcuni input per aiutare a sviluppare lo studio sulla ritmica.
Abbiamo già avuto modo di sottolineare come l’improvvisazione rappresenta un preciso processo creativo attraverso il quale il chitarrista può esprimersi, cercando di comunicare con le sue note delle particolari emozioni. A differenza di quanto si è portati a pensare normalmente, l’improvvisazione non deve essere considerata solo un dono innato e legato al puro istinto musicale del singolo, è una vera e propria arte che può essere sviluppata fino a consentire di individuare gli strumenti migliori per poter esprimere le proprie specifiche intenzioni. Oltre alle note da scegliere, un aspetto basilare di un solo è la ritmica con cui viene eseguito. Ad esempio, il blues viene pensato in 12/8 o semplicemente in 4/4.
Il tempo ha un ruolo di primo piano nell’improvvisazione. Quando parliamo di tempo in 4/4, intendiamo un tempo che si divide in 4 movimenti il cui valore è 1/4. Un tempo di 12/8, invece, si divide in 4 movimenti il cui valore è di 3/8, cioè ogni movimento è composto da una terzina, vale a dire da tre note di 1/8. Molto spesso, quando si esegue un solo, si tende ad assecondare in modo pedissequo lo svolgimento ritmico del brano e, quindi, su un brano in 4/4 ci si trova a realizzare delle frasi che scandiscono eccessivamente il ritmo sui quarti (sugli ottavi), oppure, come avviene nel caso dello slow blues, avendo un brano in 12/8, si tende a restare su frasi ritmiche in terzine. Un primo passo per arricchire la propria dinamica può consistere nel tentativo di mischiare i diversi modi di scandire il tempo, ad esempio, su un brano in 12/8 provare a suonare in due, ritmando i quarti, o su un brano in 4/4 eseguire frasi terzinate. Procedere in questo modo aiuterà a rendere il fraseggio molto più avvincente e capace di attirare l’attenzione dell’ascoltatore.
Un altro elemento su cui si può lavorare per migliorare la propria dinamica è rappresentato dalla velocità di esecuzione delle note. Da questo punto di vista, si potrebbe cercare di fare un solo che ci accompagni in dinamica dal basso verso l’alto. Si può iniziare utilizzando poche note, per esempio solo in quarti e successivamente giungere a suonare ottavi, sedicesimi e infine mixare tutto.
Tutto questo va arricchito con altri aspetti ritmici che non vanno trascurati e che possono concorrere a rendere più ricercata e l’improvvisazione, come l’accento su 4 o su 2. Gli accenti rappresentano un ingrediente importantissimo per dare ritmo e musicalità al proprio fraseggio. A questo proposito, può essere utile seguire i colpi di rullante della batteria, propriamente posti sul secondo e quarto movimento, per individuare i punti in cui sottolineare la nota che si sta suonando.
Un ultimo suggerimento ritmico che può risultare piuttosto utile consiste nel tentare di iniziare le frasi non di necessità sul battere del primo movimento, ma sul battere del secondo o che sul levare del primo, o ancora, perché no, sul levare del secondo. Per essere facilitati nel compito di iniziare le frasi in un altro punto della battuta, può essere utile cantare mentalmente le pause, ricordiamo sempre, infatti, che le pause sono importanti quanto le note.