Acquisire velocità di esecuzione nel suonare la chitarra è uno degli obiettivi della pratica dello strumento. Non esiste una formula magica per ottenere questo risultato, ma specifiche modalità di studio, che illustreremo in questa nuova lezione.
Suonare la chitarra, ma il discorso vale per qualsiasi altro strumento, non è pura esibizione di destrezza e velocità di esecuzione, non si tratta di una gara dei 100 metri olimpici, che assegna l’oro al più veloce, ciononostante si arriva ad un punto in cui, dopo aver acquisito una certa dimestichezza con arpeggi, scale e accordi, si sente l’esigenza di aumentare la velocità di esecuzione.
È sufficiente ascoltare degli assoli dei propri chitarristi di riferimento (Vai, Mclaughlin, Malmsteen) per essere trascinati dalle sequenze velocissime di note che prorompono dai loro strumenti ed essere spronati a riprodurne, fatte le debite proporzioni, le abilità.
Diciamo subito, che non esiste una formula per velocizzare magicamente l’esecuzione, è più opportuno parlare di specifiche modalità di studio che aiutano a perseguire tale obiettivo. Bisogna anche aggiungere che esiste in alcuni una naturale propensione ad ottenere velocità e pulizia di esecuzione, mentre altri riscontrano più difficoltà a raggiungere gli stessi risultati, ma questo non impedisce a questi ultimi, con un po’ di sforzo e impegno in più di raggiungere significativi miglioramenti.
Ecco allora allora alcune indicazioni pratiche per aumentare la velocità di un pattern, di un brano, di una frase.
In primo luogo, occorre memorizzare in maniera adeguata la diteggiatura, suonando la frase senza l’ausilio del metronomo.
Una volta acquisita questa memoria, si deve suonare la frase molto lentamente e a tempo (utilizzando questa volta un metronomo), facendo attenzione che la mano sinistra e la mano destra siano correttamente sincronizzate.
Ad esempio, se la frase che bisogna eseguire è costituita da note da un ottavo, è possibile partire con il metronomo ad esempio a 50 bpm. Naturalmente l’impostazione della velocità al metronomo è legata anche alla complessità della frase. Quello che si deve tenere bene a mente è che l’esecuzione deve avvenire ad una velocità che consenta di realizzare la frase con un suono pulito, esercitando sempre il massimo controllo sulle mani e senza generare alcuna tensione delle mani, delle braccia o delle articolazioni.
In base alla complessità della frase è possibile avviare una esecuzione con una velocità di 50 bpm suonando, come già detto, la frase ad ottavi.
A seconda del tipo di frase, per tre o quattro giorni eseguire per almeno 30/40 minuti al giorno la frase a 50 bpm. È sempre consigliabile durante questo tempo di pratica fare piccole pause di un paio di minuti ogni dieci di esercitazione.
Dopo tre o quattro giorni, si può aumentare la velocità a 60 o 70 bpm o comunque ad una velocità a cui ci si senta leggermente meno sicuri e praticare per 30/40 minuti al giorno.
Si deve continuare con questo schema aumentando progressivamente velocità ogni tre o quattro giorni. Se ci si rende conto che non si riesce a padroneggiare in maniera sicura la nuova velocità si deve tornare allo step precedente e praticare con la velocità di metronomo di prima.
Un'altra modalità per sviluppare la velocità di esecuzione alla chitarra è quello di aumentare di un punto ogni giorno la velocità del metronomo. Anche in questo caso, si deve memorizzare, in un primo momento, la frase senza tempo. Il primo giorno si parte, come nell’altro caso, da una velocità molto bassa, 50 bpm e praticare per 30/40 minuti. Il secondo giorno si deve aumentare a a 51 bpm il metronomo, il terzo giorno a 52 bpm e così via nei giorni successivi.
Bisogna evitare di partire con velocità di metronomo troppo alta che impedisca il necessario controllo delle mani e di conseguenza la fluidità della frase e la pulizia del suono. Partire sempre molto lentamente. Altra cosa da non trascurare è avere dettagliato programma di pratica, vale a dire di esercizi su cui praticare.
Ad ogni modo, la cosa più importante è, come sempre, la costanza e la regolarità della pratica, maggiore è l’esercizio migliori e duraturi i progressi ottenuti. Quindi, al lavoro!