Dedichiamo questa lezione ad un approfondimento sulle accordature alternative illustrando la loro utilità e possibilità di utilizzo, poiché tale conoscenza, oltre ad ampliare il proprio bagaglio tecnico, permette di rendere pressoché infinite le possibilità del nostro amato strumento.
Le accordature alternative sono quelle accordature con impostazioni delle corde diverse dall’accordatura standard (EADGBE) ma che, a differenza delle accordature aperte, se suonate a vuoto non riproducono un accordo completo. Vengono utilizzate per le loro particolari sonorità e per semplificare l’esecuzione dei brani polifonici nelle esecuzioni solistiche o con piccoli gruppi.
Prima di imparare le accordature alternative è consigliabile approfondire la conoscenza degli intervalli e della teoria della costruzione degli accordi.
Si può essere in grado di accordare una chitarra senza possedere una reale contezza degli intervalli tra le corde, tuttavia, come vedremo, questo tipo di competenza aiuta a capire gli intervalli di accordature alternative.
Alla luce di quanto appena detto, per procedere con l’approfondimento delle accordature alternative è di grande utilità conoscere gli intervalli tra le corde dell’accordatura standard che sono i seguenti:
l'intervallo dalla sesta corda (Mi) alla quinta corda (La) è una quarta perfetta;
l'intervallo tra la 3a e la 2a corda è una terza maggiore;
l'intervallo tra le altre corde è una quarta perfetta.
Anche possedere queste semplici nozioni può rivelarsi di grande utilità nella gestione delle accordature alternative.
Questa è la più facile delle accordature da imparare e consiste essenzialmente in una accordatura in bemolle, ovvero nell’accordare la chitarra un semitono sotto per ottenere il MI bemolle alla sesta corda e di conseguenza tutte le altre corde in bemolle. Questo tipo di accordatura viene utilizzata per svariati motivi soprattutto per ottenere un suono più profondo e cupo e un sound leggermente differente senza cambiare le prese degli accordi.
Un altro motivo per cui si utilizza questa accordatura è che intonando di mezzo tono verso il basso il basso, si riduce la tensione delle corde e quindi si può fare meno fatica a fare i bending.
Bisogna sottolineare che quando si abbassa la tensione delle corde, le corde vibrano di più e questo potrebbe provocare un ronzio fastidioso.
Quella che viene chiamata Drop D è un'altra accordatura molto conosciuto e utilizzata. Nel drop D, la sesta corda è intonata in Re (in notazione inglese, D) invece che in Mi come nell'accordatura standard e questo renderà l'intervallo tra la 6a e la 5a corda una quinta perfetta. Per farlo occorre abbinare la nota al 7 ° tasto della 6a corda con una 5a corda aperta.
Questo tipo di accordatura conferisce alla chitarra un tono più cupo e scuro e consente di eseguire power chord con facilità. Come appena detto, infatti, il nuovo intervallo tra la sesta e la quinta corda è una quinta perfetta, ovvero l'intervallo esatto per creare i power chord. In questo modo è possibile suonare power chord escludendo la 4a, 5a e 6a corda. Questo è ottimo per i ritmi rock. Si può notare anche che la 6a e la 4a corda sono raddoppiate di un'ottava.
Poiché vengono modificati solo gli accordi che utilizzano la 6a corda, è possibile avere un numero limitato di nuovi accordi da imparare.
Il termine DADGAD si riferisce alle note dell’accordatura stessa partendo dalla 6° corda. L’accordo ottenuto suonando tutte le corde a vuoto è un Dsus4, che non avendo la terza, fa si che questa accordatura possa essere usata sia per pezzi in tonalità di D maggiore o D minore.
Questi gli intervalli:
tra sesta e quinta corda: quinta perfetta;
tra quinta e quarta corda: quarta perfetta (come nell’accordatura standard);
tra quarta e terza corda: quarta perfetta (come nell’accordatura standard);
tra terza e seconda corda: seconda maggiore;
tra seconda e prima: quarta perfetta.
Nell'accordatura DADGAD, la quinta, la quarta e la terza corda sono identiche all'accordatura standard EADGBE, quindi non richiedono alcuna alterazione. Le corde 6a, 2a e 1a sono tutte di un tono (due tasti) inferiore all'accordatura standard, quindi devono essere abbassate e intonate con precisione usando un accordatore.
Per effettuarla ad orecchio bisogna accordare la sesta e la prima corda in modo che siano la stessa nota (in ottave diverse) della quarta corda Re e la seconda corda sia la stessa della quinta corda se,pre un'ottava distante.
La bellezza di questa accordatura è che permette di ottenere degli accordi di grande effetto premendo poche note ed usando le corde a vuoto. Basta usare un solo dito e le corde a vuoto per ottenere i tre accordi principali della tonalità di D maggiore: Dmaj, Gmaj e Amaj.
Per suonare l’accordo Dmaj sarà sufficiente mettere il secondo dito sul 2 ° tasto della 3 ° corda e suonare tutte e sei le corde. Per suonare l’accordo Gmaj, si dovrà posizionare il secondo dito sul 2 ° tasto della 5a corda e azionare tutte e sei le corde. L’accordo Amaj può essere eseguito mettendo sempre il secondo dito sul 2 ° tasto della 4a corda e suonando tutte e sei le corde.
Molto semplice anche realizzare dei power chord. Nella chiave di D abbiamo D-E-F#-G-A-B-C#. Per ottenere l’accordo di D5 sarà sufficiente suonare D e A insieme. Allo stesso modo si ottiene il power chord G suonando insieme G e D. Si ottiene infine il power chord A suonando A ed E.
Si possono ottenere degli accordi minori o maggiori aggiungendo a questi accordi un a terza. Tutto quello che bisogna fare è abbassare la 5a del power chord un tono o un tono e mezzo per creare rispettivamente un accordo maggiore e minore.
Se si vuole realizzare, infine, un accordo di settima è sufficiente abbassare una delle note fondamentali di mezzo tono o di un tono intero per suonare un accordo di 7 maggiore o 7 minore.