Introduzione e applicazione delle scale bebop, alterata, superlocria e diminuita

Questa lezione esplora quattro scale avanzate della chitarra jazz: bebop, alterata, superlocria e diminuita. Ogni scala è spiegata in termini di struttura, applicazione e esercizi pratici per sviluppare maggiore fluidità nell'improvvisazione e arricchire il fraseggio.

scala bebop, alterata, superlocria diminuita

Scale come la bebop, l'alterata, la superlocria e la diminuita permettono di espandere le possibilità melodiche e di giocare con tensioni e risoluzioni. Comprendere queste scale è fondamentale per arricchire il proprio linguaggio musicale, aggiungendo sfumature sofisticate e idee melodiche uniche. La lezione fornisce una spiegazione della struttura di ciascuna scala e suggerimenti su come utilizzarle nei contesti musicali appropriati.

Scala bebop

Caratteristiche e struttura
La scala bebop è nota per la sua fluidità ritmica, tipica del jazz. Questa scala si basa su una scala maggiore o minore, con una nota aggiuntiva per ottenere un numero pari di suoni all'interno del fraseggio in ottavi. Le due versioni principali della scala bebop sono:

  • Scala bebop dominante: deriva dalla scala misolidia, con l’aggiunta della settima maggiore.
    • Formula: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ♭7, 7
    • Contesto: Usata principalmente sugli accordi di settima dominante (ad es. G7), crea un movimento melodico che “riempie” il ritmo e facilita la risoluzione armonica.
  • Scala bebop maggiore: si basa sulla scala maggiore, con una quinta diminuita aggiunta.
    • Formula: 1, 2, 3, 4, 5, ♭6, 6, 7
    • Contesto: Utilizzata sugli accordi maggiori, dona un suono tipicamente “bebop”, con l’aggiunta della tensione della quinta diminuita per arricchire il fraseggio.

Esercizio:
Un buon esercizio consiste nel suonare un semplice G7 o Cmaj7 e improvvisare usando rispettivamente la scala bebop dominante o maggiore, mantenendo un fraseggio in ottavi costante per sviluppare il ritmo tipico bebop.


Scala Alterata

Caratteristiche e struttura
La scala alterata, una delle preferite del jazz moderno, deriva dal settimo grado della scala minore melodica. Include tutte le alterazioni possibili per un accordo dominante, creando un’intensa tensione.

  • Formula: 1, ♭2, ♭3, ♭4 (o ♯3), ♭5, ♭6, ♭7
  • Contesto: Utilizzata su accordi di settima alterati (come G7alt), la scala alterata è ideale per risolvere su accordi maggiori o minori. Questa tensione consente di condurre l’orecchio verso una risoluzione con grande effetto espressivo.

Esempio di applicazione:
In una progressione II-V-I in tonalità maggiore (ad es., Dm7 - G7alt - Cmaj7), l’uso della scala alterata sul G7 crea tensione che si risolve in modo naturale su Cmaj7.

Esercizio:
Improvvisare su un accordo alterato (come G7alt) utilizzando la scala alterata di G. Concentrare le frasi sulle alterazioni per ottenere un suono ricco di tensione.

Scala superlocria

Caratteristiche e struttura
La scala superlocria è un altro nome per la scala alterata, ma l’accento viene posto sulla sua origine e il suo uso per effetti estremamente dissonanti. Derivata dalla scala minore melodica, inizia dal settimo grado.

  • Formula: 1, ♭2, ♭3, ♭4, ♭5, ♭6, ♭7
  • Contesto: Viene suonata su accordi di settima alterati per creare linee di forte tensione, risolvibili su accordi maggiori o minori. Spesso usata nel jazz per enfatizzare un suono esotico e dissonante.

Differenza con la scala alterata:
La scala superlocria è fondamentalmente identica alla scala alterata; tuttavia, il termine "superlocria" evidenzia maggiormente la forte dissonanza e la tensione elevata che si può ottenere.

Esercizio:
Per applicare la superlocria, si può improvvisare su una progressione alterata come Dm7 - G7alt - Cmaj7, utilizzando la scala superlocria su G7 e focalizzando le frasi sulle alterazioni, per poi risolvere su Cmaj7.

Scala Diminuita

Caratteristiche e struttura
La scala diminuita è una scala simmetrica, costituita da un’alternanza regolare di intervalli di tono e semitono.

  • Formula: (semitono-tono) 1, ♭2, ♯2, 3, ♭5, 5, 6, ♭7
  • Contesto: Adatta per gli accordi diminuiti e gli accordi di settima dominante con nona bemolle o diesis (come G7♭9). La scala diminuita crea un suono asimmetrico e “spigoloso”, perfetto per enfatizzare il carattere dissonante.

Tipi di scala diminuita:
Esistono due varianti: la scala semitono-tono, comunemente usata per accordi dominanti alterati, e la scala tono-semitono, usata più spesso sugli accordi diminuiti.

Applicazione pratica:
Improvvisare su un accordo dominante come G7♭9 con la scala diminuita (semitono-tono) di G consente di creare linee che evidenziano la dissonanza, risolvendo poi su un accordo maggiore o minore.

Esercizio:
Utilizzare la scala diminuita su una progressione che include un accordo di settima dominante (ad esempio, Dm7 - G7♭9 - Cmaj7), creando frasi di forte tensione per poi risolvere su Cmaj7.

Esercizi combinati di improvvisazione

Esercizio di improvvisazione progressiva:

  1. Per un uso flessibile delle scale, si può scegliere una progressione comune (come una II-V-I) e utilizzare diverse scale per ogni accordo:
    • Su II (Dm7): scala dorica.
    • Su V (G7): alternare tra scala alterata, superlocria e scala diminuita.
    • Su I (Cmaj7): scala maggiore o bebop maggiore.
  2. Registrare la progressione e improvvisare sopra, lavorando su frasi che enfatizzino tensioni e risoluzioni.

Approfondimento sull’utilizzo delle scale in contesti jazz e blues:
Nelle progressioni blues avanzate, può risultare interessante l’uso della scala misolidia come base, integrando note delle scale alterate o bebop per arricchire le frasi. La scala diminuita può creare momenti di tensione temporanea, particolarmente efficaci sugli accordi di settima.

Suggerimenti per l’approfondimento

L’uso delle scale bebop, alterata, superlocria e diminuita richiede pratica costante e controllo delle tensioni. Con il tempo, queste scale si integreranno nel vocabolario musicale, arricchendo l’improvvisazione e offrendo un linguaggio espressivo più sofisticato. È consigliabile partire da esercizi semplici, per poi esplorare progressioni più complesse e osservare come ciascuna scala contribuisca a definire una voce musicale unica.

lezioni
lezioni