Le forme musicali: il corale

Strettamente legata al canto e alla tradizione religiosa, il corale è una forma musicale che rientra nella formazione di ogni aspirante esecutore. Non solo chi canta in coro, con essa si devono confrontare, prima o poi, tutti coloro che studiano uno strumento, sia che si tratti leggerla e trasportarla in diverse tonalità al fine di migliorare la prima vista, o di armonizzarla o analizzarla per il fatidico esame di armonia.

 

il corale

Le origini del corale nella Riforma protestante

Il corale è propriamente un canto liturgico della chiesa luterano affermatosi per impulso di Martin Lutero a seguito della Riforma. Nell’intento di modernizzare la pratica liturgica e di renderla più vicina alle masse, Lutero adottò anche in musica le forme più semplici e accessibili diffondendo l’uso del volgare e relegando in secondo piano l’uso delle forme più solenni e ampollose della musica contrappuntistica degli inni latini.

Con questo intento, non si limitò ad applicare testi in volgare ai vecchi canti liturgici, ma per rendere più accessibili i contenuti della fede al popolo sostituì anche le melodie tradizionali con altre melodie, in molti casi derivate dalla tradizione profana popolare. Scrisse di suo pugno molti testi e qualche melodia per i nuovi canti, che vennero pubblicati in Germania a partire dal 1513 (con la collaborazione dei musicisti J. Walther e K. Rupf) e che divennero in breve estremamente popolari.

 

Struttura

Data la tradizione tipicamente tedesca del canto polifonico, i canti luterani vennero ben presto armonizzati a quattro parti (soprano, contralto, tenore e basso), conservando però rigorosamente alla parte della melodia, affidata alla parte superiore (soprano), il ruolo predominante. Nella maggior parte dei casi, le voci sono omoritmiche (ovvero il ritmo è uguale per tutte le parti, ma varia l'intonazione) e in lingua volgare per permettere all’assemblea dei fedeli di partecipare.

La melodia del soprano veniva ripresa da vecchi canti gregoriani o, come già detto, da melodie popolari. Partendo da una melodia già codificata, il corale permetteva al suo autore un'unica possibilità di intervento musicale, quello sull’armonia. I corali, infatti, possono essere considerati come il vertice dello sviluppo dell’armonia nel periodo barocco, presentando moltissime soluzioni armoniche, alcune tra le più originali e interessanti della storia della musica.

 

Bach

I musicisti protestanti trovarono nel corale uno stimolo decisivo per la creazione di forme strumentali proprie, autonome dalla tradizione del mondo cattolico. Con Sweelinck, Scheidt, Pachelbel e altri compositori del Seicento, il corale divenne base di composizioni organistiche che parafrasavano, variavano, contrappuntavano, improvvisavano su elementi tematici desunti dai corali diffusi tra i credenti (corale fugato, variato, figurato, preludio-corale).

Tale pratica raggiunse il suo apice con Bach, dal quale il materiale melodico dei corali venne trasfigurato strumentalmente, in una serie di composizioni per organo ora semplici ora di difficoltà trascendentale e forma complessa.

Bach è autore di ben 371 opere corali delle quali non produsse alcuna melodia, ma a partire dalla quali scrisse cose tante variazioni, da rendere ogni pezzo unico.

Di seguito un esempio di corale bachiano:

corale di Bach

Il soprano sviluppa l’armonia, mentre le voci sottostanti ricorrono ad una armonizzazione che si avvale di figure ritmiche estremamente semplici con un ritmo piuttosto stretto. In buona sostanza, ad ogni nota corrisponde una armonia differente.

Il brano è cadenzato da un serie di corone che individuano il punto in cui il coro si ferma sull’accordo di arrivo. Lo spazio individuato dalle due corone si chiama troncone e possiede una propria autonomia armonica, quindi, ogni troncone si sviluppa in maniera indipendente rispetto alla fine di quello precedente e all’inizio di quello successivo.

In molti casi, Bach ritornava sullo stesso brano con una diversa armonizzazione. Del brano proposto in precedenza esiste, infatti, una versione differente:

corale di Bach

Qui si può riconoscere una identica linea melodica (proposta in tonalità di Mib Maggiore) variata con una armonizzazione del tutto diversa.

Proprio per le caratteristiche appena descritte, lo studio dei corali può rappresentare un ottimo esercizio per approfondire l’analisi e la comprensione dei concetti dell’armonia.

 

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