Di fronte al "campo minato melodico" in cui ogni artista rischia di essere perseguito per plagio, due musicisti sviluppatori hanno generato tutte le melodie possibili nella musica pop.
Damien Riehl, un avvocato del diritto d’autore, programmatore e musicista part-time insieme a Noah Rubin, un collega programmatore e musicista, si sono uniti per generare e salvare ogni possibile melodia MIDI su un disco rigido, rivendicare il copyright e quindi rilasciarlo nuovamente su licenza creative commons, essenzialmente rendendolo non più protetto dalle regole del diritto d’autore.
Come ha illustrato Riehl in un recente intervento su Tedx, spesso i casi portati in giudizio per violazione di copyright relativamente alle canzoni sono incentrati sul fatto che le melodie appaiono troppo simili e se l'artista denunciato per violazione ha potuto avere accesso alla musica che sono accusati di copiare - anche se si tratta di qualcosa che hanno ascoltato una volta - possono essere accusati di violare "inconsciamente" il contenuto originale. Tra gli esempi ricordati da Riehl c’è quello di George Harrison citato in giudizio per aver presumibilmente rubato la melodia di My Sweet Lord da He’s So Fine dei The Chiffon. Il contenzioso è durato per quasi tre decenni, durante i quali l’ex Beatle è stato dichiarato colpevole di "plagio inconscio" da un giudice americano.
Altro esempio piuttosto noto è il caso di Stay With Me di Sam Smith, uno dei singoli di maggior successo del 2014, che è stato ritenuto, contro il parere degli autori, molto simile a I Won't Back Down di Tom Petty. Il contenzioso si è chiuso attraverso un accordo secondo il quale Sam Smith ha accettato di accreditare fra gli autori della sua canzone Tom Petty.
In realtà si registra un numero crescente di musicisti citati in giudizio per aver copiato le melodie di altri artisti. Per fare un altro esempio ancora più recente, l'anno scorso Katy Perry e la sua etichetta, Capitol Records, sono state condannate a pagare 2,8 milioni di dollari, quando una giuria ha deciso all'unanimità che il suo successo nel 2013, Dark Horse, ha copiato una battuta da una canzone più vecchia di un noto rapper cristiano chiamato Flame.
Quello di cui non tiene conto una simile legislazione sul diritto d’autore è che, afferma Damien Riehl, ci sia un numero finito di melodie. Una melodia è una sequenza di suoni ordinati secondo le leggi del ritmo e della modulazione, che danno luogo ad un motivo piacevole all’ascolto. Per i musicisti di oggi, l'ansia non è tanto quella della pagina bianca quanto il rischio di cadere in un "campo minato melodico". Dopo il processo, George Harrison dichiarò che era difficile per lui ricominciare a scrivere, ricorda Riehl. Per l'avvocato, "il sistema del copyright non funziona più e deve essere aggiornato", perché, di fatto, ha come effetto quello di bloccare gran parte della creatività dei musicisti nel mondo.
L’idea che i due musicisti e sviluppatori hanno messo in campo per poter superare questi vincoli alla libera espressione dei musicisti appare semplice e consiste proprio nel cercare di dimostrare che il numero di possibili melodie è limitato e quindi soggetto alla ripetizione involontaria di schemi. La dimostrazione concreta di questo assunto è data dall’ideazione di un algoritmo capace di esaurire ogni melodia possibile derivante dalla combinazione di otto note (un’ottava) e 12 battute.
Secondo quanto dichiarato da Riehl il software messo a punto, che funziona alla maniera di un generatore di password, è in grado di generare 300.000 melodie al secondo creando un catalogo di 68,7 miliardi di melodie. Le melodie create sono state memorizzate in forma MIDI su un disco rigido che ora contiene “ogni melodia che sia stata creata che possa esistere”.
Una volta che un'opera è registrata su un supporto fisico, è considerata protetta da copyright. Il trucco è di aver convertito queste diverse melodie in MIDI, un formato in cui le note sono solo numeri, che sono poco o non protetti da copyright. Pertanto, la melodia do, re, mi, re, do, convertita in un file MIDI diventa 1, 2, 3, 2, 1.
Come ha speigato Riehl “secondo la legge sul copyright, i numeri sono fatti e, in base alla legge sul copyright, i fatti non sono protetti da copyright”. Il musicista, poi, ha aggiunto: “Quindi, forse, se questi numeri sono esistiti dall'inizio dei tempi e noi li stiamo semplicemente svelando, le melodie sono solo matematica, ovvero solo fatti, e quindi le melodie non sono possono essere coperte da copyright”.
Tutte le melodie ottenute dall’algoritmo sono state restituite al pubblico dominio e sono attualmente disponibili con licenza Creative Commons Zero sul sito Allthemusic.
Resta da vedere se l’argomentazione messa in piedi con questa operazione sarà accettata dai tribunali, la speranza è che il catalogo di miliardi di melodie ponga fine alle violazioni accidentali di copyright offrendo ai musicisti più libertà per creare musica.
Ha concluso su questo punto Riehl: “Nessuna canzone è nuova. Noah e io abbiamo esaurito il set di dati. Abbiamo creato tutta la musica per consentire agli autori di creare tutta la loro musica”