Thomas Wiggins: storia di schiavitù e talento

La storia dello straordinario talento di Thomas Wiggins, meglio conosciuto come Blind Tom, un musicista nato schiavo e cieco, cha ha saputo stupire il mondo.

 

Figlio di una schiava che lavorava in una piantagione in Georgia, Thomas Wiggins nacque il 25 Maggio del 1849. Poco dopo la sua nascita, nel 1850, a causa della cecità, il bambino fu venduto, insieme al resto della sua famiglia, al generale James Neils Bethune, un avvocato ed editore, che nel suo quotidiano sosteneva apertamente una posizione politica a favore della secessione.

Non potendo svolgere il lavoro richiesto agli schiavi, Thomas fu lasciato a sé stesso a girovagare per la sua nuova casa, sviluppando il suo interesse per tutto ciò che riguardava i suoni: dal canto degli uccelli al rumore della pioggia, fino agli esercizi sul pianoforte delle figlie del generale, Tom era in grado di riprodurre a voce qualsiasi suono ascoltato e di riportare fedelmente intere conversazioni, lunghe anche decine di minuti, imitandone cali e picchi tonali.

Bethune scoprì presto il talento naturale di Wiggins e decise di far vivere il bambino in una stanza attigua alla casa, provvista di pianoforte, per monitorarne i progressi. Secondo quanto riportato da alcune testimonianze, Thomas scrisse la sua prima composizione, intitolata The Rain Storm, all’età di cinque anni, dopo aver ascoltato un forte temporale. La memoria di Wiggins era prodigiosa e si diceva che il suo repertorio comprendesse oltre 7.000 canzoni, con brani che spaziavano dagli inni alla musica classica, fino alla musica popolare. Era in grado di ascoltare un pezzo e riprodurlo quasi immediatamente in modo impeccabile.

Il bambino cominciò ad esibirsi a soli sei anni, lasciando stupefatto il pubblico accorso ad ascoltarlo. Desideroso di monetizzare il talento del bambino, nel 1858 Bethune cedette Tom al promotore di concerti Perry Oliver, il quale organizzò una tournée in tutti gli stati del paese. Le esibizione del piccolo musicista fruttarono 100.000 di dollari all'anno (circa 3,4 milioni di dollari di oggi). Si stima che la famiglia Bethune abbia guadagnato in totale 750.000 dollari (25,4 milioni di dollari) dal talento di Wiggins.

Vista la sua condizione di schiavitù, Tom non percepì mai nessun compenso, nonostante fosse costretto ad esibirsi più di quattro volte al giorno e persino di notte; a questo si aggiunga, che neanche le sue straordinarie doti riuscirono a far dimenticare le accese rivalità razziste, che dilagavano negli stati meridionali. Quando Bethune portò Tom negli stati del Sud, molte delle sue esibizioni vennero cancellate o proibite in quanto schiavo.

Un anno prima della guerra civile, Wiggins divenne il primo afroamericano ad esibirsi alla Casa Bianca, cosa che fece davanti al presidente James Buchanan nel 1860. Wiggins aveva solo 11 anni. Blind Tom, come venne ribattezzato, ebbe molti illustri ammiratori, come il compositore e pianista Ignaz Moscheles, che lo considerava un fenomeno singolare e inspiegabile, Mark Twain, che lo definì come un angelo dalle doti sovrannaturali, e la scrittrice Willa Cather, che lo considerava alla stregua di un genio.

Tra le tante testimonianze delle sue capacità, vi è quella contenuta in una lettera, scritta da un soldato della Carolina nel 1892, che racconta: “Una delle sue più straordinarie imprese è stata l’esecuzione di tre brani musicali contemporaneamente. Ha suonato Fisher’s Hornpipe con una mano e Yankee Doodle con l’altra mentre cantava Dixie, tutto in una volta. Suonò anche un pezzo con le spalle al pianoforte e le mani dietro la schiena”.

Sebbene i suoi talenti fossero sorprendenti, i concerti di Wiggins divennero spettacoli stravaganti. Aveva l'abitudine di girare e muovere spasmodicamente il corpo durante l'esecuzione e, anche mentre veniva promosso come la "meraviglia del mondo", molti lo descrivevano come un "idiota”. Un dottore lo dichiarò “non compos mentis”, non in grado di controllare la propria mente e, probabilmente, era affetto da un grave forma di autismo, mai diagnosticata. Thomas, infatti, non era in grado di provvedere alla cura della sua persona, essendo, sotto questo aspetto, completamente dipendente dai Bethune, i quali, mossi da un mero tornaconto economico, difesero strenuamente il loro diritto di ‘possedere’ Tom come se si fosse trattato di un oggetto.

Mentre la proclamazione di emancipazione e il successivo tredicesimo emendamento liberavano tutti gli schiavi in ​​America, Bethune convinse i genitori del ragazzo a firmare un accordo che gli conferiva la tutela legale del giovane musicista. La custodia legale da parte di vari membri della famiglia Bethune, prima il generale, poi suo figlio, poi la sua ex moglie, Eliza, rimase fino alla morte di Wiggins, anche se la madre naturale tentò, senza esito, più volte di liberare il figlio o di farsi riconoscere un sostegno economico dai guadagni milionari che scaturivano dalle sue esibizioni, ma né i Bethune, né Eliza ritennero di dover corripondere un qualche compenso alla donna, che visse sempre nella più completa povertà.

Wiggins continuò ad esibirsi fino al 1904, quando, a seguito di un ictus, non fu più in grado di esibirsi.Trasferitosi con Eliza a Hoboken, nel New Jersey, Tom visse gli ultimi anni della sua vita lontano dal pubblico, anche se i vicini continuarono a sentirlo suonare a tutte le ore del giorno, spegnendosi, a soli 59 anni, nel 1908. Ormai uomo libero, fu sepolto nel Cimitero degli Evergreens di Brooklyn, a New York.

Wiggins è stato uno dei più celebri concertisti neri del 19° secolo, ma oggi è praticamente sconosciuto, nonostante la pubblicazione di diversi scritti biografici e documentari. Non esistono registrazioni dei suoi concerti, e i suoi pochi spartiti originali sono stati suonati da un numero esiguo di musicisti.

Nonostante abbia trascorso la maggior parte della sua vita come un "prezioso possesso" della famiglia che aveva la proprietà legale su di lui, ci piace pensare che Tom abbia coltivato la sua libertà, inseguendola sulla tastiera di un piano, dove la distinzione tra il bianco e il nero non è discriminazione, ma il contributo della diversità all’armonia del tutto.

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