Non si sottolineerà mai abbastanza l’importanza di unna routine quotidiana nell’apprendimento di uno strumento. A ribadirlo, ove ce ne fosse bisogno, è anche l’esperienza di alcuni grandi interpreti di fama mondiale che negli anni hanno rivelato quante ore di studio riservano al loro strumento.
Nei nostri articoli non ci stanchiamo mai di sottolineare l’importanza fondamentale dell’esercizio quotidiano all’interno di un percorso di studio strumentale.
Del resto, ogni studente alle prese con un qualsiasi strumento diventa presto consapevole che la costanza e l’assiduità di esercizio è il miglior modo per diventare sempre più sicuri e che in fondo in musica, come nella vita, non si smette mai di imparare. A ribadirlo, ove ce ne fosse bisogno, è anche l’esperienza dei grandi interpreti di fama mondiale.
Nel corso degli anni, i giornalisti di musica classica non hanno potuto resistere alla curiosità di chiedere a questi ultimi quante ore impiegassero per padroneggiare il proprio strumento. Dalle icone del violino ai pianisti superstar, ecco quante ore al giorno questi grandi musicisti dicono di praticare i loro strumenti musicali.
Il grande romantico polacco affermava che non si deve dedicare alla pratica pianistica più di due ore al giorno. Scrivendo a una sua allieva, Delfina, ammonì: “Ancora una volta ripeto – non suonare più di due ore al giorno; questo è abbastanza durante l'estate.” Chopin non credeva che esercitarsi per sei o otto ore portasse al miglior modo di fare musica e considerava l'eccessivo esercizio meccanico e inutile.
Sì, dopo una vita passata sui palchi di tutto il mondo anche Yo-Yo Ma ha ancora bisogno di esercitarsi e lo fa seguendo la teoria di Malcolm Gladwell secondo cui per diventare un professionista in qualsiasi occorre dedicare 10.000 ore di pratica. Il grande violoncellista ha avuto modo di stimare che, dopo aver praticato per 10.000 ore ogni cinque anni, abbia trascorso almeno 50.000 ore a suonare solo una delle sue opere di culto, le Suites per violoncello di Bach.
Parlando con Classic FM, Itzhak Perlman ha affermato che si esercita tre ore al giorno. Sull’argomento ha poi precisato: "Molti dei miei studenti pensano che più ci si esercita e migliori saranno i risultati. Si tratta di un’idea errata. Non bisogna esercitarsi per più di quattro o cinque ore. Dopo, non è più utile. Il corpo non assorbe più cose... e puoi causare problemi fisici".
La famosa violinista scozzese ha detto affermato di dedicare all’esercizio sul violino dalle tre alle sette ore al giorno. La Benedetti ha dichiarato al Daily Record che da bambina spesso perdeva volentieri le feste degli amici per dedicare più tempo al suo strumento. "Non sono mai stato costretto a esercitarmi invece di andare alla festa di compleanno di un amico, ma ricordo di aver pianto una o due volte perché mi era stata data la scelta e ho scelto l'orchestra invece della festa. Ero arrabbiata, ma ho comunque scelto di farlo. Ho capito che ero ancora più desiderosa di frequentare il corso d'orchestra”. Ha poi aggiunto: “a differenza di altri bambini, le vacanze estive richiedevano pratica prima di giocare. Ci allenavamo per due o tre ore ogni mattina in vacanza”.
Lang Lang ha dichiarato all'Irish Times che il tempo da lui dedicato alla pratica è variato nel corso della sua carriera considerando che agli inizi suo padre gli imponeva almeno otto ore di pratica giornaliera. “Lavoro davvero duramente ogni giorno. Due ore", ha detto. “Mi piace farlo. È molto stimolante esercitarsi, una volta che questo esercizio non si protrae troppo a lungo. Otto ore probabilmente non sono fonte di ispirazione. L'ho fatto, ovviamente, quando ero bambino. Ora mi godo davvero le due ore. Apro il mio cuore, vivo la mia passione. E mi tranquillizza anche. A volte si ha davvero bisogno di schiarirsi la mente per suonare i pezzi lenti attraverso il silenzio”.
All'età di sei anni, il pianista Evgeny Kissin si è esercitato per non più di 20 minuti al giorno. All'età di sette anni, dopo un anno di scuola di musica, si è esercitato per un'ora e, dopo tre anni, per quattro ore al giorno. "Non ho avuto bisogno di troppa disciplina all'inizio", ha rivelato Kissin al Guardian. “Come musicista, mi stavo sviluppando molto velocemente, e quando si ha un vero dono, si possono fare passi avanti usando solo il talento naturale, senza impegnarsi troppo. Poi arriva un momento in cui non si può crescere senza lavorare sodo”.
La virtuosa americana del violino Sarah Chang ha dichiarato a The Strad che è abituata dedicare lunghe sessioni di pratica intervallate da frequenti pause. "Se ho molto repertorio da imparare, mi eserciterò fino a otto ore al giorno", ha affermato la violinista. "Ma non mi alleno mai per più di un'ora alla volta: faccio un'ora e poi mangio qualcosa, faccio un'altra ora e guardo un po' di TV, faccio un'altra ora e così via."
Anche dalle dichiarazioni di alcuni dei più grandi interpreti strumentali qui raccolte, oltre alla necessità di una disciplina quotidiana, emerge una irriducibile soggettività circa la durata effettiva delle singole sessioni di pratica. Su quest’ultime, in conclusione, si può rinnovare anche l’avvertimento di evitare gli eccessi anche in termini di solerzia, bisogna sempre saper ascoltare il proprio corpo consapevoli che alle prima avvisaglie di dolore e disagio è più proficuo fermarsi per evitare inutili stress o guai peggiori.