Cinquant’anni fa le note di Blue moon dei Marcels accompagnavano lo storico sbarco sulla luna dell’equipaggio dell’Apollo 11. Lo spazio e tutto ciò che in esso è presente ha costretto l’umanità a camminare con lo sguardo verso il cielo, a sognare l’infinito. La musica, come ogni forma artistica, ha tratto, da sempre, dagli spazi siderali infiniti motivi d’ispirazione e creazione. D’altro canto, la musica è presente in maniera costante nella storia delle missioni spaziali dalle canzoni pre-lancio alle chiamate ai membri dell'equipaggio che suonano strumenti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Tutti ricordiamo il video in cui Chris Hadfield, fluttuante in assenza di gravità con in mano una chitarra, intonava i versi, mai così veri, “galleggio attorno al mio barattolo di latta/ Lontano sopra la Luna/ Il pianeta Terra è blu” dell’immortale Space Oddity di David Bowie.
Mentre festeggiamo il cinquantesimo anniversario dell’Apollo 11, ci si prepara a tornare sulla luna entro il 2024 con una nuova missione, che tra l’altro, porterà per la prima volta sul nostro satellite una donna. Per realizzare questa spedizione gli astronauti dovranno affrontare un viaggio spaziale non-stop di circa 3 giorni per tratta; un viaggio decisamente lungo e impegnativo. Come ogni viaggio su strada ha bisogno di una colonna sonora, così anche un volo spaziale richiede una adeguata soundtrack studiata all’uopo. Per questo, la Nasa ha deciso di rivolgersi agli internauti chiedendo di individuare una playlist che accompagni questa nuova sfida spaziale.
E qui ci si può davvero sbizzarrire perché, come già detto in apertura, lo spazio cosmico ha rappresentato una aspirazione profonda del genere umano che spesso si è tramutata in canto. E, allora, meglio attraversare il vuoto interstellare in compagnia della voce da crooner di Frank Sinatra con la sua celebre Fly me too the moon o dei ritmi travolgenti di Rocket Man di Elton John o insieme al pop senza tempo dei Beatles con Across the Universe o alle suggestioni elettroniche dei Daft Punk con Contact o, ancora, lasciarsi accompagnare dalla sperimentazione dei Black Sabbath di Planet Caravan o dalle note venate di malinconia di Man of the moon dei REM?
Ognuno potrà dare una sua personale risposta dal 3 al 28 giugno, lo stesso periodo in cui gli astronauti dell'Apollo 11 stavano facendo i preparativi finali per la loro missione 50 anni fa. Quattro le regole da seguire: i brani con titoli, testi e temi espliciti non saranno accettati; saranno inserite nella lista solo le canzoni pubblicate su servizi di streaming musicale ufficiali al momento del periodo di accettazione; l’ente promotore ha ampia facoltà di scelta relativamente ai brani da inserire nella playlist spaziale; saranno accettate solo le proposte di canzoni pervenute compilando l’apposito modulo presente sul sito della Nasa o inviate via Twitter attraverso l’hashtag #NASAMoonTunes.
I brani selezionati saranno, poi, trasmessi su Third Rock Radio della NASA il 13 e 14 luglio pochi giorni prima dell’anniversario dell’impresa di Neil Armstrong e Buzz Aldrin.