Martin Jarvis, un musicologo australiano, dopo uno studio durato cinque anni ritiene di aver identificato la grafia musicale di Marie Anne Mozart, avanzando la suggestiva ipotesi che alcune delle sue composizioni musicali siano state tramandate all’interno del corpus di opere del celebre Wolfgang Amadeus.
Un accademico della Charles Darwin University ritiene di aver contribuito a risolvere un mistero della musica classica, vecchio di 250 anni, che coinvolge la sorella del geniale compositore Wolfgang Amadeus Mozart.
Il professor Martin Jarvis e un team di analisti forensi hanno affermato di aver scoperto la calligrafia musicale di Marie Anne Mozart, sorella maggiore del genio musicale di Salisburgo.
"Abbiamo scoperto il pezzo di DNA della scrittura, per così dire, che ci ha permesso, per la prima volta in circa 250 anni, di individuare la scrittura musicale di Marie Anne Mozart", ha dichiarato il professor Jarvis.
"Questo darà agli studiosi di Mozart una nuova lente attraverso la quale guardare altri manoscritti".
Il professor Jarvis ha condotto la ricerca con l'aiuto della professoressa Heidi Harralson, della East Tennessee State University, e del dottor Bryan Found, scienziato forense capo della polizia di Victoria.
"Abbiamo passato cinque anni a esaminare centinaia di lettere, manoscritti in facsimile e documenti associati conservati in vari musei e collezioni in Europa", ha argomentato. “Il grande lavoro svolto dai ricercatori associati al Mozarteum di Salisburgo ci ha permesso di visualizzare le lettere di famiglia attraverso un portale online, invece di dover andare a Salisburgo, e in molti altri luoghi dove alcune delle lettere sono conservate in collezioni private.
L’individuazione della grafia di Nannerl, questo il soprannome con cui veniva chiamata la sorella di Mozart, ha consentito al musicologo australiano si avanzare una clamorosa ipotesi: "Dei cinque concerti per violino, tre di loro sono stati composti da una persona chiamata Wolfgang Amadeus Mozart, e due di loro - con una grafia diversa - sono stati firmati inveca da Amadeus Wolfgang Mozart".
Il professor Jarvis, che ha fondato la Darwin Symphony Orchestra, ha ipotizzato che la firma "Amadeus Wolfgang Mozart" possa, in realtà, essere attribuita proprio a Nannerl.
Negli anni giovanili fratello e sorella si esibirono insieme in giro per l'Europa, e spesso fu proprio Nannerl a conquistare di più l'attenzione dei critici. Poi però il capofamiglia Leopold decise di sacrificare il talento della figlia per puntare tutto su Wolfgang: i soldi non bastavano per finanziare i tour europei di entrambi, e così a 18 anni la carriera di Marie Anne fu interrotta. Il destino di Nannerl era un altro: sposare un ricco barone, diventare una buona moglie e una buona madre.
Molti biografi considerano la donna come un punto di riferimento nella vita del giovane Mozart. Nel suo Mozart: A Life Maynard Soloman, scrive: “A tre anni Mozart fu ispirato nello studio musicale assistendo alle lezioni che suo padre impartiva alla sorella; voleva essere come lei".
La loro stretta relazione sarebbe continuata sicuramente per tutta l'infanzia.
Tuttavia, le fonti non concordano sul fatto che i due fratelli abbiano continuato ad intrattenere lo stesso stretto rapporto anche durante l'età adulta. Soloman, dal canto suo, suggerisce che Wolfgang e Nannerl si siano allontanati completamente in età avanzata e la corrispondenza tra loro, in effetti, si interruppe completamente tre anni prima della morte prematura di Mozart all'età di 35 anni.
Sappiamo che Marie Anne ha inviato almeno una composizione sia a suo padre che a suo fratello da adulto, e Mozart ha risposto lodando il suo lavoro e incoraggiandola a scriverne di più.
Il professor Jarvis sostiene che sia plausibile pensare, che non sia stato Mozart ad intestarsi il lavoro della sorella, ma, piuttosto, che la stessa Marie Anne abbia scelto di farlo pubblicare a nome di suo fratello a causa del suo sesso. Bisogna considerare che una carriera musicale per una donna nel 18° secolo rappresentava qualcosa di semplicemente impensabile.
Per questo, Jarvis suggerisce che Maria Anna potrebbe benissimo essersi relegata nell’ombra per favore il giusto accoglimento dei suoi lavori.
Bisogna ricordare che non è la prima volta che il professore australiano mette in dubbio l'originalità dell'opera di un compositore. Nel 2011, Jarvis ha anche avanzato l’ipotesi che Bach abbia plagiato il lavoro della sua seconda moglie, la cantante, Anna Magdalena Bach.
Probabilmente non sapremo mai con certezza se le composizioni di Nannerl siano, effettivamente, giunte sino a noi grazie al corpus di opere di Mozart, o se siano state irrimediabilmente pedute, ma è chiaro che Nannerl aveva un eccezionale talento musicale, che non ha potuto esprimersi compiutamente a causa dei pregiudizi dell’epoca.