Le targhe Tenco sono un riconoscimento assegnato dal 1984 ai migliori dischi italiani di canzone d’autore usciti nel corso dell’annata.
A decretarne la vittoria non è il Club Tenco, bensì una ampia e rappresentativa giuria di giornalisti musicali. Le sezioni sono sei: di cui 4 riservate a cantautori (canzone, disco assoluto, disco in dialetto, opera prima) e 1 riservata a interpreti di canzoni non proprie. Nel panorama musicale italiano rappresentano il più importante riconoscimento alla musica d’autore.
Come ricordato in un precedente articolo i vincitori di quest’anno sono Vinicio Capossela, Daniele Silvestri, Enzo Gragnaniello, Alessio Lega, Fulminacci e l’album a progetto ADORIZA “VIAGGIO IN ITALIA. CANTANDO LE NOSTRE RADICI”.
In questi giorni sono stati resi noti anche i premi alla carriera, questo riconoscimento va alla carriera di quegli artisti che hanno fornito un contributo importante e riconosciuto alla canzone d’autore a livello internazionale. Due le tipologie del premio: cantautori e operatori culturali. I premiati di quest’anno per questa sezione sono Gianna Nannini (artista) e Pino Donaggio (artista) e Franco Fabbri (operatore culturale)
Di seguito le motivazioni dei premi:
Pino Donaggio, “Trattando come sinfonia una canzone giovane giovane, ha portato musica nella canzone italiana, quasi a dire: io che non vivo senza te. Da una casa in cima al mondo ha dato la scalata al cielo muto come se affermasse: il domani è nostro. Poi, il cane di stoffa e la ragazza col maglione hanno assistito alle sue affermazioni internazionali nelle vesti di autore di colonne sonore. Partito da Sanremo, torna in questa città con un meritatissimo premio alla carriera che ha il sapore di una memoria storica in grado di abbracciare Brian De Palma e le palme di corso Imperatrice”.
Gianna Nannini, “Ha fatto il suo intimidito esordio sanremese davanti al pianoforte nel glorioso Tenco '76. Ma in brevissimo tempo, e in maniera impetuosa, si è affermata abbattendo le staccionate tra la canzone d'autore e il rock. Ha dimostrato in tutta Europa come non soltanto la lingua italiana potesse essere adatta a questo tipo di musica, come fosse possibile innestarvi linguaggi poetici e, soprattutto, come per la musica di spessore avessero scarso significato le barriere, le rigide definizioni e le separazioni stilistiche”.
Franco Fabbri, “Militante polimorfo della musica, ha iniziato diciassettenne come membro degli Stormy Six. Dal mondo del beat è arrivato alla canzone popolare internazionale e a quella politica. In una continua evoluzione musicale, ha poi dato vita a sperimentazioni tra rock e musica dodecafonica, affermandosi a livello europeo con Rock in Opposition. Come studioso di musica ha svolto attività di saggista, di autore e conduttore radiofonico e televisivo nonché di docente di popular music in università e conservatori”.
La manifestazione dedicata al meglio della canzone d’autore italiana nel corso della quale verranno consegnati i premi si svolgerà, come tradizione, al Teatro Ariston di Sanremo dal 17 al 19 ottobre.