L'eco della memoria: musica e vita in Moments musicaux di Sebald

Moments musicaux è una raccolta di quattro prose e due poesie dove W.G. Sebald riflette sul ruolo salvifico della musica, capace di collegare passato e presente.

Sebald Moments musicaux

Moments musicaux di W.G. Sebald, pubblicato da Adelphi nel 2013, è un piccolo gioiello letterario di 64 pagine che esplora il tema della musica come strumento di connessione tra passato e presente, tra esperienze personali e collettive. Questo libriccino contiene quattro brevi prose e due poesie, in cui la musica non è trattata semplicemente come un diletto o un'arte astratta, ma come un mezzo capace di risvegliare ricordi e di dare vita a profonde epifanie che emergono dal silenzio dell'oblio.

Sebald, nato in Germania nel 1944 e prematuramente scomparso in Inghilterra nel 2001, è noto per il suo stile peculiare, che intreccia narrativa, autobiografia, riflessioni filosofiche e riferimenti alle arti visive. In Moments musicaux, il suo approccio si concentra sulla musica come ancora di salvezza dalla frammentazione e dal caos della vita moderna. La raccolta, parte della collana “Biblioteca minima”, è tradotta con sensibilità da Ada Vigliani, che riesce a preservare la delicatezza e la profondità della scrittura sebaldiana.

Il ruolo della musica: una difesa contro la paranoia

Fin dalla prima prosa, Sebald esplicita il ruolo centrale che attribuisce alla musica nell'esistenza umana. La musica, afferma, “risiede in un gesto di difesa dalla paranoia” e rappresenta un modo per costruire un “argine” contro gli “orrori della realtà”. In questa visione, la musica non è una fuga dalla realtà, bensì uno strumento per affrontare il mondo, per proteggerci dalle sue angosce e dal disorientamento che spesso lo caratterizza.

Sebald vede la musica come una sorta di antidoto al caos. Non è, come in molte concezioni moderne, un mero intrattenimento o una forma di arte estetica, ma un linguaggio che parla direttamente all’anima, capace di colmare le lacune tra il passato e il presente, tra esperienze personali e universali. Nel farlo, la musica diventa una sorta di ponte tra ciò che è stato dimenticato e ciò che può essere riscoperto. Come Sebald sottolinea in uno dei passaggi più significativi, la musica può far emergere “verità accantonate e ricordi perduti” che riaffiorano sotto forma di epifanie, a volte struggenti, capaci di illuminare l’esistenza.

Moments musicaux di Schubert e Sebald: un confronto

Il titolo della raccolta rimanda immediatamente ai Moments musicaux D. 780 (Op. 94) di Franz Schubert, una serie di sei brevi brani per pianoforte composti tra il 1823 e il 1828, nell’ultima fase della vita del compositore. Questi brani di Schubert, nonostante la loro apparente brevità e discontinuità, costituiscono un'opera coerente e unitaria, caratterizzata da una struttura musicale intricata e collegata da relazioni tonali. I primi quattro pezzi, infatti, sono legati da rapporti di terza discendente, mentre gli ultimi due sono collegati da tonalità complementari: fa minore e la bemolle maggiore.

Allo stesso modo, i Moments musicaux di Sebald non devono essere letti come frammenti isolati, ma come parti di un insieme più grande. Anche qui, dietro l’apparente frammentarietà, si nasconde una coerenza interna che lega tra loro le diverse prose e poesie attraverso un reticolo di connessioni tematiche. In particolare, Sebald utilizza la musica per legare tra loro i suoi ricordi personali, spesso legati all'infanzia e alla giovinezza nella Germania post-bellica, creando un mosaico che combina impressioni sonore con riferimenti alle arti figurative, al cinema e alla letteratura.

La musica, dunque, funge da filo conduttore che unisce esperienze lontane nel tempo e nello spazio, portando alla luce memorie sepolte e significati dimenticati. In questo senso, Sebald riesce a compiere un piccolo miracolo narrativo, facendo sì che ogni brano della raccolta risuoni con gli altri, come in una sorta di sinfonia della memoria.

Andante sostenuto: l'influenza di Schubert nella quarta prosa

L’influenza di Schubert si manifesta in modo esplicito nella quarta e ultima prosa della raccolta, intitolata Andante sostenuto. Questo testo è tratto dagli appunti di Sebald per un progetto mai realizzato, Aufzeichnungen aus Korsika (“Appunti dalla Corsica”), in cui l’autore riflette sull’arrivo di un modesto circo itinerante nella cittadina corsa di Piana. Dopo lo spettacolo, gli artisti si esibiscono in una serenata che Sebald descrive come “strana” ma capace di offrire un “conforto che oggi quasi più nessuno conosce”.

La serenata eseguita dai suonatori ricorda a Sebald l’Andante sostenuto della Sonata per pianoforte in si bemolle maggiore di Schubert, un brano che il compositore austriaco scrisse poco prima della sua morte. Questa melodia evoca in Sebald un senso di commiato dalla vita, una riflessione sulla finitezza dell'esistenza umana che si riflette nei suoni sospesi e solenni della musica eseguita dal circo. L’autore sottolinea come quella musica sembri provenire da un’altra epoca, come se i saltimbanchi l’avessero sentita in un passato lontano e, affascinati dalla sua bellezza, l’avessero fatta propria, riproponendola inconsapevolmente al pubblico di Piana.

In questo momento, la musica diventa una reliquia del passato, un segno tangibile della persistenza della memoria. Sebald osserva che anche il pubblico è profondamente commosso dalla musica, in particolare alcune donne che, in silenzio, si asciugano le lacrime. Queste lacrime non sono di gioia, ma di cordoglio per una vita fatta di errori e perdite incolmabili. La musica, in questo caso, non solo dischiude i ricordi dell’autore, ma diventa una sorta di rito collettivo di commemorazione e riflessione sull’esistenza umana.

Il “miracolo” della scrittura di Sebald

In Moments musicaux, Sebald compie un vero e proprio miracolo letterario: riesce a trasformare frammenti di vita quotidiana in emblemi dell'esistenza umana, rivelando come il passato non sia mai veramente perduto, ma sempre pronto a riaffiorare attraverso la memoria e la musica. Attraverso un processo di associazione di idee e coincidenze bizzarre, Sebald riesce a tessere insieme episodi e ricordi che, pur sembrando scollegati, si intrecciano tra loro in modo sottile, come in una rete invisibile.

La musica, in questo contesto, diventa il principio ordinatore della scrittura sebaldiana. Ogni brano della raccolta risuona con gli altri, creando un’armonia che va ben oltre la singola esperienza personale. La memoria musicale diventa così un filo che unisce passato e presente, rendendo possibile la riscoperta di verità nascoste e significati dimenticati.

Sebald, autore di opere fondamentali come Gli emigrati, Gli anelli di Saturno e Austerlitz, offre in Moments musicaux una riflessione profonda sul ruolo della musica nella vita umana e sul suo potere di risvegliare ciò che è stato dimenticato. La sua prosa, caratterizzata da un tono lirico e ipnotico, trasporta il lettore in un viaggio attraverso i meandri della memoria, invitandolo a scoprire le connessioni nascoste tra suoni, ricordi e significati.

Un'opera di riscoperta e contemplazione

In conclusione, Moments musicaux di W.G. Sebald è un’opera breve ma straordinariamente densa, che invita il lettore a riflettere sul potere della musica di connettere il passato con il presente, di svelare verità nascoste e di dare un senso a ciò che, in apparenza, sembra insignificante. Attraverso una scrittura profondamente evocativa, Sebald ci mostra come la memoria sia sempre pronta a riaffiorare, grazie alla musica, e come questa possa diventare un mezzo di salvezza.

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