In questa lezione riprendiamo il tema, mai troppo sviscerato, di una pratica efficace. Proponiamo una serie di attenzioni e prassi che possono aiutare a spendere con più profitto il nostro tempo di studio alla tastiera.
Studiare bene il pianoforte è ben diverso dal limitarsi a suonare i propri pezzi. Per apprendere in modo efficace, la pratica deve davvero essere sistematica. Ecco alcune regole per uno studio efficace del pianoforte.
Imparare la musica richiede la piena attenzione. Per questo occorre esercitarsi mentre la propria concentrazione è al massimo. Un corollario alla regola della concentrazione è evitare di praticare quando la mente è affaticata: questo rischia di produrre più danni che progressi.
Creare uno spazio per studiare la musica che sia il più possibile privo di distrazioni. In questo senso, è opportuno svuotare il proprio ambiente di lavoro. Disattivare le notifiche sul telefono o mettere il telefono in modalità aereo.
Avere un obiettivo chiaro in mente per ogni parte di pratica e concentrarsi intensamente su quell'obiettivo. Il termine “pratica deliberata” è stato coniato dallo psicologo cognitivo Anders Ericsson. La pratica deliberata è un ciclo virtuoso di obiettivi chiari, concentrazione e feedback.
La musica riguarda il suono. Ascoltare sempre! È possibile spegnere le orecchie e muovere le dita, ma questo è controproducente. Bisogna sfidare se stessi ad ascoltare ogni riga e ogni nota.
Leggere e rileggere un intero brano musicale non è un modo efficace per impararlo. Meno è meglio. Concentrarsi su un piccolo “pezzo” alla volta. Se è troppo difficile, selezionare un pezzo ancora più piccolo finché non si riesce a riprodurlo in modo impeccabile. Mettendo insieme i pezzi, gradualmente ci si appropria di porzioni sempre maggiori fino a padroneggiare l’intero brano.
La pratica a mani separate non è affatto solo per i principianti. La “memoria muscolare” (più precisamente la memoria motoria) può in realtà essere divisa in tre tipologie: la memoria della mano sinistra, la memoria della mano destra e la memoria delle mani unite. Rendere ogni tipo di memoria motoria ugualmente efficace.
Un'altra regola pratica, che non è solo per i principianti, è scrivere la diteggiatura. Questo accelera notevolmente l'apprendimento e aiuta la memoria. La regola è: bisogna arrivare ad essere in grado di guardare qualsiasi nota di qualsiasi pezzo che si sta suonando e sapere immediatamente quale dito suona quella nota. Se non è subito evidente, scrivere la diteggiatura.
Molti problemi musicali si risolvono meglio lontano dal pianoforte. Elaborare i ritmi, ad esempio, è un'occasione perfetta per astrarre dal suonare la tastiera: basta battere con la mano e contare finché il ritmo non è sicuro.
Importanti dettagli musicali spesso si nascondono in bella vista. Quando si suona il pianoforte la nostra mente è occupata dalle complessità del suonare. Si rivela di grande aiuto, fare un passo indietro e analizzare la musica. Analizzare le armonie, i motivi ritmici e di intonazione, la forma del brano. Anche se non si è in grado individuare tutti gli elementi del brano, è comunque utile fermarsi e osservare i diversi aspetti musicali.