In questa lezione diamo alcuni suggerimenti, elencando una serie di aspetti della pratica che ogni studente di pianoforte dovrebbe curare, per arrivare ad affrontare in maniera più agevole e veloce i brani più complessi e difficili.
Lo studio di pezzi complessi al pianoforte può essere più agevole e veloce se si segue una precisa metodologia di studio che si incardina su alcune attenzioni specifiche che vedremo nel dettaglio di seguito.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è raro notare negli studenti di piano una scarsa capacità di soffermarsi e analizzare gli aspetti strutturali della musica che suonano. Per quanto possa sembrare scontato questo primo consiglio si riduce alla necessità di prendere in esame e acquisire l’indispensabile consapevolezza delle basi dell'armonia, del ritmo, del fraseggio e di altri dettagli musicali che saranno di straordinario aiuto per accelerare l’apprendimento di un determinato brano.
Molti pianisti presumono che esercitarsi con le mani separatamente sia un’abitudine propria dei principianti. Si tratta di una convinzione completamente errata. Quante volte si dimentica l'accompagnamento? Se si coltiva l'abitudine di esercitarsi con la mano sinistra da sola, non solo si sarà in grado di imparare e memorizzare la musica molto più velocemente, ma si suonerà in maniera molto più efficace, poiché l’orecchio sarà costretto a notare e a modellare di conseguenza importanti dettagli musicali che altrimenti rimarrebbe sullo sfondo.
Più e più volte in queste lezioni abbiamo richiamato l'importanza della pratica lenta. Non importa se potrebbe suonare ripetitivo, non si sottolineerà mai abbastanza l’importanza di questo punto. Circa l'80 percento del tempo di pratica dovrebbe essere dedicato alla pratica lenta, di un massimo dell'80 percento del tempo di esecuzione per brani più veloci. (I brani molto lenti difficilmente trarranno beneficio da una pratica ancora più lenta). Mentre si studia un brano, bisogna sempre evitare di andare troppo veloce e troppo presto. Piuttosto, è utile cercare di aggiungere velocità progressivamente di giorno in giorno, solo dopo aver veramente assimilato il passaggio a un tempo più lento.
Invece di mordere più di quanto si possa masticare, è bene fare un pasto intero di una breve sezione. È utile ricordare che la tartaruga batte la lepre. Esercitarsi su sezioni più piccole più lentamente, senza cercare di apprendere grandi quantità di musica tutte in una volta permette alla fine di imparare più velocemente migliorando la capacità di trattenere quanto appreso musicalmente.
La maggior parte degli studenti di pianoforte pratica ogni sezione troppo poche volte prima di passare alla successiva, salvo poi domandarsi perché non sono in grado di fissarne le acquisizioni. Bisognerebbe ripetere ogni sezione almeno 20 volte. La pratica del pianoforte è ripetitiva, ammettiamolo. Tuttavia, dovrebbe essere fatto con emozione:
È possibile migliorare significativamente la capacità di apprendimento semplicemente esercitandosi con le emozioni. Va da sé che l'emozione deve essere incorporata in ogni impressione della musica mentre si lavora, perché questo è il modo in cui tutti i musicisti professionisti si esercitano. Eppure, molti studenti fanno propria la convinzione secondo la quale debbano venire prima le note e solo dopo la musica. Questa è una delle abitudini di pratica più dannose e capaci di compromettere tutto il duro lavoro svolto alla tastiera. Essa spingerà a lavorare di più e invano. Bisogna imparare, da subito, a dirigere le proprie emozioni sulla musica. Questo suggerimento per esercitarsi con il pianoforte, da solo, sarà in grado di aumentare e facilitare in maniera esponenziale la velocità di apprendimento per qualsiasi studente.
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