In questa lezione ci occupiamo di quella che è la regola più importante della pratica pianistica, la sola in grado di sviluppare realmente le capacità di esecuzione e che potremmo riassumere nel monito: pensa prima di suonare.
C'è una regola della tecnica pianistica che bisogna considerare basilare e che sicuramente potrà far avanzare le capacità pianistiche di chiunque, più di qualsiasi altra. Molto spesso invece, occorre dirlo, i pianisti dilettanti non tengono conto di questa regola, quando suonano e questo impedisce loro dei reali progressi e crea frustrazione e insicurezza.
Quante volte, nella vita, ci siamo sentiti rivolgere il monito, sempre valido, “Pensa prima di parlare”? Questa regola vale anche per l’esecuzione al pianoforte e potremmo declinarla nella formula seguente: pensa prima di suonare. Pensare prima di suonare significa raggiungere la chiarezza. Significa conquistare sicurezza mentale, prima ancora di muovere un dito. Implica la capacità di anticipare le note, ascoltandole prima nella propria mente e solo allora, nel momento stesso in cui le note vengono visualizzate idealmente, dovrebbero essere toccati i tasti, modellando sempre prima le mani.
Uno degli elementi essenziali dell'allenamento dell'orecchio, consiste nel fatto che dovremmo suonare perché sentiamo, non sentire perché suoniamo. Questo significa ascoltare prima nell'orecchio della nostra mente e solo dopo suonare. La nostra conoscenza delle note giuste o sbagliate non dovrebbe venire dopo che abbiamo già commesso un errore: dovrebbe essere decisa con assoluta certezza prima di toccare i tasti. Quasi tutti gli studenti di pianoforte fanno il contrario: suonano, senza prendersi il tempo per pensare alle note successive. Sanno che hanno suonato una nota sbagliata, solo quando è troppo tardi. Segue una reazione di panico istantanea, in cui armeggiano con la tastiera, premendo tasti a caso, riuscendo solo ad aggravare il problema. Questa è la cosa peggiore che si possa fare, suonando il pianoforte! In questo caso, è come se stessimo imparando al momento, cercando di insegnare a noi stessi ogni movimento che facciamo al pianoforte. In realtà, insegniamo a noi stessi a sbagliare.
L'unica soluzione è una pratica lenta e con una grande capacità di focalizzazione sui dettagli. Il valore della pratica lenta è che ci dà il tempo di pensare a ogni nota, prima di suonarla. Questo è un aspetto su cui non si insisterà mai abbastanza: avviene quasi regolarmente, infatti, che, anche quando si invitano gli studenti a suonare lentamente, questi continuino a suonare quasi a tempo di esibizione. È necessario insistere più volte su questo, prima che iniziano a rallentare e, quasi mai, rallentano quanto servirebbe. È solo quando si fa ricorso al metronomo che ci si rende conto della velocità effettiva a cui sta suonando.
Alla base di questa tendenza c'è l'impazienza. Mentre sul piano teorico ogni studente di pianoforte comprende che l'apprendimento della musica è intrinsecamente un compito a lungo termine, la stragrande maggioranza, nei fatti, allunga il tempo di cui ha bisogno per imparare un pezzo, solo mettendo in atto un inutile sforzo per ridurre tale tempo.
Al centro di ogni apprendimento c'è la concentrazione. La maggior parte degli studenti di musica cerca di evitare lo sforzo mentale a tutti i costi, ma questo è esattamente ciò di cui c'è più bisogno! È possibile vedere con grande facilità studenti di pianoforte che muovono le dita senza prima pensare a ogni nota, a ogni tasto corrispondente e a ogni movimento della mano. Non ci sono movimenti arbitrari nella corretta esecuzione del pianoforte. Ogni movimento è propriamente il risultato di una decisione consapevole presa per un preciso scopo musicale. I movimenti devono essere pensati come farebbe un ballerino che esegue una precisa coreografia e praticati lentamente, come se si guardasse un replay, ovvero al rallentatore. Nessun movimento è arbitrario. Se capita di trovare una nota sbagliata e si esita, ci si corregge togliendo le mani dalla tastiera e ricominciando il passaggio con i movimenti corretti. Bisogna concentrarsi con esattezza su ogni nota, ogni tasto del pianoforte e ogni movimento della mano, ognuno dei quali è il risultato di una decisione consapevole. Ecco cosa significa praticamente pensare prima di suonare!
Più ci astraiamo dai semplici movimenti delle dita – la memoria muscolare – e più ci concentriamo sulla musica pura, meglio impariamo a suonare la musica per pianoforte. È vero, ogni pezzo richiede, di necessità, una insistita ripetizione meccanica durante la pratica, ma questo dovrebbe servire solo per rafforzare tutto quello che abbiamo già appreso nella nostra mente.