Come ottenere di più dal proprio studio al pianoforte

Riflettere sul proprio stile di vita e coltivare costanza, volontà e disciplina sono alcuni degli elementi irrinunciabili per ottenere di più dal proprio impegno nello studio dello strumento.

 

studio pianistico

Lo studio del pianoforte, come un qualsiasi percorso di apprendimento, non è solo una mera questione di metodo e talento ma anche di approccio allo studio e di stile di vita. Nella maggior parte dei casi, infatti, determinate abitudini e comportamenti possono fare la differenza, favorendo l’efficacia dello studio e fornendo tempo ed energie necessarie per rendere quest’ultimo più proficuo e più semplice il raggiungimento di determinati risultati e capacità esecutive.

Acquisire una routine giornaliera è decisivo, come coltivare la costanza e trasformare lo studio al pianoforte in un’abitudine, che garantisca l’energia necessaria per allenarsi sulla tastiera in modo efficace e a lungo. Tutto questo non è facile da conseguire, non ha nulla di immediato e rappresenta piuttosto una acquisizione che si conquista con il tempo. Allo stesso modo, la capacità di mantenere la concentrazione è una qualità, che va addestrata e irrobustita con l'esercizio.

 

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I fattori decisivi

I presupposti irrinunciabili per poter ottenere il massimo dallo studio al pianoforte sono: una salda disciplina che funga da sprone e inviti allo studio anche quando sembra mancare momentaneamente la motivazione e la voglia, una volontà orientata e sicura che porti fino al raggiungimento dello scopo e la necessaria responsabilità. Non bisogna dimenticare che studiare il pianoforte è una libera scelta che ognuno compie personalmente e va coerentemente portata fino in fondo.

Questi fattori sono di una importanza fondamentale per poter sfruttare adeguatamente le grandi e spesso insospettate capacità di apprendimento che ognuno di noi possiede. L’obbiettivo deve essere, in ogni caso, quello di ottimizzare lo sforzo per ottenere il risultato ottimale con il giusto impegno.

Il risultato può variare in maniera significativa a seconda dall’approccio allo studio, se questo viene affrontato cioè con concentrazione e in maniera proficua.

In molti casi, avendo chiaro un obiettivo, con la necessaria tenacia e disciplina, si riesce a vincere la stanchezza, la fatica e la noia della ripetitività di certi compiti e a perseguire pienamente l’obiettivo medesimo, in altri casi, invece, quando non si è coltivata la giusta determinazione che può spingere al superamento di propri limiti, si getta la spugna e si fallisce nel proprio intento.

La disciplina è essenziale per suonare correttamente il pianoforte ed esibirsi in pubblico senza incertezze ed esitazioni.

Durante lo studio, la concentrazione deve essere anche in qualche modo preservata mettendola al riparo da distrazioni e fonti di stress.

Per scendere un po’ più nel concreto, possiamo dire che condurre una vita piena di impegni diversi e giornalieri non aiuta certamente lo studio e può essere anche una fonte perenne di stress. Le nostre energie sono limitate e vanno incanalate per metterle realmente a frutto.

Molto istruttivo, a riguardo, quanto rafferma Neuhaus a proposito di una sua allieva: “Avevo una studentessa straordinaria, che, tuttavia, non aveva suonato in pubblico neppure una volta senza confondersi e dimenticare qualcosa. La ragione era che si trascinava appresso una smisurata quantità di impegni ed era molto esaurita”.

Alla luce di queste rapide considerazioni diventa di grande importanza soffermarsi sulle proprie abitudini e sul proprio stile di vita e cercare di comprendere come realmente si gestisce il proprio tempo, perché questo è un aspetto decisivo in grado di influenzare in maniera discriminante lo studio e il suo risultato finale.

 

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La gestione ottimale del tempo

Quando si parla di gestione del tempo si fa spesso riferimento ad un aneddoto che molto efficacemente trasmette il senso di questa necessità. L’aneddoto è il seguente:

"Un giorno, in una grande azienda, arrivò un manager molto esperto per tenere una conferenza sulla gestione del tempo e degli obiettivi. La sala era gremita, perché l’uomo era molto conosciuto per la sua saggezza e tutti erano ansiosi di imparare qualcosa da lui.

Entrò in sala, prese posto davanti a tutta quella platea di persone, appoggiò la sua valigetta sul tavolo, la aprì e tirò fuori un grosso bicchiere di plastica trasparente, in modo che tutti potessero vederlo, prese alcuni sassi abbastanza grossi dalla valigetta e incominciò a metterli dentro il bicchiere… Uno, due, tre…

Con il terzo sasso era ormai pieno ed era impossibile pensare di farcene entrare un altro. A questo punto l’uomo chiese alla platea: «Questo bicchiere è pieno?». Tutti, un po’ meravigliati da quello che stava succedendo, risposero: «Sì, lo è».

Allora l’uomo prese dalla valigetta un sacchetto pieno di sassolini piccoli e cominciò a versarlo nel bicchiere. I sassi grossi avevano lasciato molti spazi vuoti e i sassolini li riempirono, finché raggiunsero l’orlo del bicchiere. «Adesso è pieno?», chiese l’uomo. «Adesso sì, lo è», tutti risposero.

L’uomo cercò ancora nella sua valigetta, prese un sacchetto di sabbia finissima e cominciò a versarlo nel bicchiere riempiendo tutti gli spazi vuoti lasciati dai sassolini. «Ora è pieno?», chiese ancora l’uomo. «Sì, ora è veramente pieno», fu la risposta unanime.

Ma ancora non è finita: l’uomo prese la bottiglia dell’acqua che c’era sul tavolo e prese a versarla nel bicchiere finché non lo riempì del tutto.

«Ora – disse l’uomo – vorrei sapere da voi cosa vi ha insegnato questa dimostrazione».

Ci fu un lungo silenzio, poi qualcuno disse: «Forse mi insegna che, per quanto sia piena la mia agenda, posso sempre sforzarmi di trovare un po’ di spazio». Dopo un po’, un altro disse: «Mi insegna che, se mi carico di troppi impegni, rischio di fare dei danni: infatti se tentassi di aggiungere ancora qualcosa, il bicchiere potrebbe rompersi».

Tuttavia, si capiva che non potevano essere queste le risposte. L’uomo attese ancora qualche minuto, poi disse: «Questo esempio dimostra che, se non avessi messo nel bicchiere per primi i sassi grossi, dopo non sarei più riuscito a farceli entrare. Dunque, per organizzare e gestire al meglio il vostro tempo, prima di accettare un lavoro, assumervi degli impegni, o prendere qualsiasi decisione, stabilite e sistemate gli aspetti veramente importanti e irrinunciabili della vostra vita. Dopodiché, potrete occuparvi di trovare lo spazio per tutto il resto».

Chiuse la valigetta e se ne andò".

O mythos deloi hoti diceva Esopo, in altre parole, la morale della favola insegna che bisogna darsi delle priorità nella vita, capire quello che veramente si vuole e, riferendosi allo studio del pianoforte, capire che posto esso occupa tra i nostri impegni e passioni.

 

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Tutta una questione di abitudine

Come già sottolineato, l’acquisizione di una routine settimanale e giornaliera è in grado di giocare un ruolo risolutivo per potersi dare una disciplina e applicare di più e meglio alla tastiera.  Ma non solo, anche per allenarsi gradualmente a protrarre la capacità di rimanere concentrati e quindi di rimanere seduti a studiare mano a mano qualche mezz’ora in più.

Regolarità, responsabilità e determinazione messe insieme conducono ad una piacevole sensazione di soddisfazione trasmessa dalla consapevolezza di aver mantenuto fede al proprio scopo. Questa sensazione, a sua volta, è in grado di stimolare e rinfocolare autostima e sicurezza nei propri mezzi. Ricorda Neuhaus:

“Cortot diceva che la cosa più importante per un concertista in tournée è una buona dormita e uno stomaco sano. […] A Mosca, fra una lezione e l’altra con gli studenti, fra riunioni e concorsi, nonostante la stanchezza, mi capitava spesso di dovermi preparare a qualche concerto importante. Mi preparavo con scrupolo, cercavo di utilizzare tutto il tempo libero, ma in seguito all’eccessiva stanchezza il concerto risultava non all’altezza della situazione; […] la quantità di lavoro svolto – prima del concerto – era a volte due o tre volte maggiore di quello necessario per la preparazione di un concerto quando ero in buono stato di salute, libero da impegni e fresco di spirito.”

Come sottolinea anche il grande didatta e pianista russo, la formula fondamentale si riduce nel condurre uno stile di vita sano ed equilibrato e privo di eccessivi e impegni dispersivi.

 

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