Pratica senza chitarra

Questa lezione intende suggerire alcuni modi per utilizzare il tempo lontano dallo strumento per un significativo miglioramento musicale. Di seguito, proponiamo alcune di "pratiche senza chitarra", volte ad espandere il repertorio di strumenti concettuali, sviluppare il controllo ritmico, melodico e armonico e esercitare un approccio complessivo all'esecuzione.

 

pratica senza chitarra

Sfortunatamente, in molti vasi i chitarristi passano la maggior parte della loro vita lontano dalle corde. Sappiamo tutti cosa vuol dire essere bloccati in coda, ansiosi di tornare a casa e suonare, o essere seduti a una scrivania da qualche parte, fissando uno schermo con lo sguardo assente mentre i pensieri musicali ci distraggono da qualsiasi cosa dovremmo fare.

La frase "sii un musicista, non solo un chitarrista" ha molteplici e significative implicazioni: mentre la chitarra è un modo brillante per far entrare e uscire la musica da noi stessi, la musica stessa deve sempre provenire da noi. Quindi, l'apprendimento senza chitarra è una componente essenziale di un più ampio progresso musicale, dopotutto, le mani possono seguire solo la testa.

 

Ascolto

Musicalmente, siamo ciò che ascoltiamo. Un modo ovvio di usare il tempo senza chitarra è ascoltare più musica possibile, approfondendo ciò che già ci piace o trovando suoni nuovi e freschi. Ci sono molti modi di ascoltare la musica che possono essere ricondotti in termini generala a quattro modalità fondamentali:

Casuale: ascoltare musica mentre si fa qualcos'altro, ad esempio, le cuffie in ufficio

Attivo: concentrandosi principalmente sulla musica, ad esempio, seduto a un concerto di musica classica

Riflettente: "rispecchia" la musica in qualche modo, ad esempio, muovendosi, cantando o battendo il tempo insieme

Reinterpretazione: aggiungere i propri elementi, ad esempio, canticchiando una nuova linea di basso

Naturalmente, queste categorie semplificano eccessivamente (ad es. la maggior parte delle persone riesce a concentrarsi meglio mentre cucina che durante la lettura) e sono in qualche modo arbitrarie (ad es. quale livello di cenno del capo trasformerebbe l'ascolto attivo in riflessivo?). Ma vale la pena essere consapevoli delle proprie abitudini e puntare a modalità di ascolto più coinvolgenti, quando se ne ha la possibilità.

 

 

Immersioni fisiche

Se ci si trova in un contesto in cui è possibile farlo, è utile passare a modalità più complesse di ascolto "riflettente" e "reinterpretativo". Ci sono molti modi per relazionarsi fisicamente con la musica senza uno strumento in mano, i tre essenziali sono:

Danza: qualsiasi modalità di traduzione della musica in movimento approfondirà la propria connessione con essa: accompagnamento con i piedi, headbanging, danza, un pogo completamente sensoriale, ecc. Le tecniche di memorizzazione "basate sulla forma" sono note per avere una forza incredibile e la danza, in quanto potente forma di " cognizione incarnata ", aggiunge ulteriori livelli di rinforzo mnemonico a lungo termine, infondendo ai modelli una più ampia risonanza connettiva ed emotiva.

Canto: accompagnare la musica con la propria voce è un ottimo esercizio, anche se non si hanno grandi doti vocali e, in ogni caso, si può sempre scegliere la musica che si adatta alla propria voce. Si può provare ad armonizzare, copiare melodie non vocali o qualsiasi altra cosa venga in mente.

Tapping: da quando i nostri antenati hanno iniziato a battere insieme bastoni e rocce in sequenza, le percussioni sono state una pietra angolare della condivisione musicale. Potrebbe essere utile provare semplicemente a tamburellare con le dita sulla scrivania o nelle tasche mentre si cammini, ecc. Bisognerebbe individuare e riprodurre bene la struttura ritmica di base, prima di aggiungere i dettagli intricati.

Per avere un’idea della musicalità che si può raggiungere basti ascoltare il video che segue.

Queste tre azioni di base - danza, canto e tapping - sembrano essere universali umani, derivanti più dalla biologia che dalla cultura appresa. I bambini di tutto il mondo vocalizzeranno spontaneamente, si muoveranno o batteranno le mani in risposta all'ascolto della musica.

In effetti, le influenze culturali spesso agiscono per limitare questi impulsi primari , ad esempio, classi scolastiche noiose e basate sulla notazione, insegnanti che scoraggiano o ignorano l'improvvisazione e l'imbarazzo generale di cantare di fronte alla gente, ecc. (Perché altrimenti la maggior parte delle persone tende a lasciarsi andare più facilmente a queste manifestazioni in solitudine?)

Vale la pena dedicare un po' di tempo a tutto ciò che attinge direttamente da tali processi cognitivi musicali fondamentali. Non è necessario cantare, ballare o battere in maniera perfetta, ma costruire alcuni modi non chitarristici di rappresentare le forme della musica, aiuterà a formare nuovi percorsi e connessioni neurali, favorendo più ampie esplorazioni musicali.

Si può provare qualcosa di semplice come muovere una mano verso l'alto e verso il basso in proporzione approssimativa all'ascesa e alla caduta della melodia: questo accelererà istantaneamente la capacità di interiorizzare nuovi schemi musicali.

Si può anche provare a visualizzare le note come suonate su una chitarra immaginaria, costruendo una vivida "tastiera interna" nel tempo. Il principio di trovare modi diversi per ricreare la "forma" della musica porta sempre risultati.

Si rimarrà sorpresi nel constatare dei miglioramenti nella tecnica in corrispondenza dell’accumulazione di immagini mentali della musica. Quello di tecnica è un concetto piuttosto vago, e anche la "memoria muscolare" riguarda principalmente i cambiamenti nel cervello piuttosto che nelle mani. Quante volte il dito non riesce effettivamente a raggiungere il tasto desiderato, solo perché il cervello non gli invia la giusta serie di "istruzioni" in tempo? Se si riesce a liberare la mente le mani la seguiranno.

pratica senza chitarra

App

Il mondo delle app è pieno di strumenti a supporto dello studio strumentale, anzi, l’offerta e tale che non sempre si riesce ad individuare quelle che sono realmente utili. Tuttavia, esistono davvero innumerevoli applicazioni che possono trasformare il proprio smartphone in un’ottima palestra per allenare l’orecchio, la lettura a prima vista, l’interiorizzazione di nuovi ritmi, l'esplorazione dei suoni microtonali, ecc.

Di seguito una rapida selezione di applicazioni davvero ben fatte e anche divertenti

Time Guru: metronomo facile da usare senza inutili fronzoli

Quiztones: per l’addestramento dell'orecchio per ingegneri del suono - EQ, rumore, ecc

Functional Ear Trainer: la migliore app per l’ear training

PolyRhythm: metronomo poliritmico facile da usare- divertimento ritmico senza fine

Clapping Music: l gioco che allena il ritmo invitando a suonare l'innovativo lavoro di Steve Reich Clapping Music, un brano musicale eseguito interamente battendo le mani.

Oblique Strategies: il "mazzo di carte per il pensiero laterale" di Brian Eno

Read Rhythm: migliora rapidamente la lettura a prima vista con un feedback immediato sulla precisione del tempo.

Wilsonic: curiosa app piena di scale microtonali e geometriche

iReal Pro: migliaia di progressioni di accordi MIDI scaricabili

Inoltre, non bisogna dimentica il buon uso delle app standard come Note, Voice memos, Spotify, ecc. Utilizzando queste ultime si può registrare o filmare la propria performance e rivederla in seguito, selezionando aree di miglioramento e individuando nuove idee e possibilità in ciò che si è già fatto. Quindi si può prendere in mano la chitarra con nuove idee a portata di mano.

 

Letture a tema musicale

I musicisti tendono a condurre vite piene di spostamenti e viaggi. A volte finisco per passare più tempo sui mezzi di trasporto che a suonare o esibirsi. Si tratta di una quantità significativa di tempo, che deve essere sfruttata in maniera proficua. Molte delle app di cui sopra sono perfette in viaggio e, naturalmente, ci si può semplicemente sedere e ascoltare musica. Ma il trasporto pubblico può essere fastidiosamente rumoroso e un posto scomodo per i cavi delle cuffie penzolanti.

La lettura è spesso un'alternativa migliore per questo tipo di situazioni. Ci sono buone biografie/interviste dei propri eroi musicali? O articoli/romanzi che aggiungeranno colore e contesto emotivo al loro processo creativo? O anche spartiti/analisi/discussioni dei propri brani preferiti? Queste letture possono aggiungere molto, altro che alla propria conoscenza musicale tout court, anche al proprio modo di suonare.

 

 

Conversazioni e forum in rete

Nessuno è veramente "autodidatta". Anche i chitarristi che non prendono lezioni formali assorbiranno idee e tecniche da coloro che li circondano e oggi praticamente tutti hanno imparato qualcosa dalla rete e dai vari i tutorial presenti su YouTube.

Il vantaggio principale delle lezioni con un maestro è la loro natura reattiva e in tempo reale. Internet consente di approssimarsi a questa modalità di apprendimento, favorendo varie possibilità di interazione bidirezionale. Possiamo imparare gli uni dagli altri e ascoltarci più facilmente che mai. Quindi, se si è riflettuto attentamente su qualcosa e rimangono ancora delle domande, allora non si deve far altro che digitare su Google: la maggior parte delle domande sulla chitarra ha già ricevuto risposta da qualche parte, anche se potrebbe essere necessario dover scavare un po' in giro.

Internet originariamente è nato da bacheche di messaggi e siti di forum. Il panorama online di oggi offre una vasta selezione di posti dove chiedere consiglio ad altri: Ultimate Guitar e TDPRI sono ben consolidati e Reddit ha discussioni di varia qualità. Una volta individuato il luogo più adatto per la propria domanda, si può cercare la risposta per parola chiave e per argomenti simili (ad es. 'SRV string gauge').

La rete ha anche il potere di rendere raggiungibili e porre delle domande direttamente ai i grandi artisti. Ce ne sono davvero tanti, molti più di quelli che si potrebbe pensare, che sono disposti a impiegare il loro tempo per rispondere in modo approfondito alle domande dei fan. Molti le inviano tramite i social media e gli AMA (sessioni "chiedimi qualsiasi cosa") - ad esempio Reddit ha avuto buone sessioni con Tommy Emmanuel, Andy McKee e Bjork.

A volte, anche una semplice emali può essere uno strumento utile in tal senso.

 

Per concludere

La necessità molto spesso è la vera madre dell'ingegno e, quindi, la semplice condizione di trovarsi senza chitarra può generare nuove modalità di apprendimento e creatività. Come spiegato, rivolgersi ad attività senza strumento, come quelle appena ricordate, è essenziale per maturare una più ampia musicalità. Ma, soprattutto, è divertente avere alcune risorse musicalmente allettanti a cui rivolgersi quando ci si annoia.

Gli impiegati dell'ufficio postale dell'Università del Ghana sembrano convenire sul punto e lo dimostrano eseguendo un tradizionale inno Kpanlogo attraverso una serie ritmica fatta di nient'altro che clic di tastiera, tagli di forbice e timbri a mano.

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