In questa lezione di chitarra classica approfondiamo il fingerstyle o fingerpicking, ossia arpeggiare le corde con le dita. Suonare la chitarra con le dite può dare più controllo sulle corde e permette di ottenere un suono molto più intimo rispetto all’uso del plettro. In questa prima lezione delle due previste, dopo una rapida spiegazione della tecnica, indicheremo i primi pattern per l’esecuzione della tecnica.
Il fingerpicking è una tecnica usata da molti chitarristi folk che consiste nel suonare la chitarra senza l'uso del plettro e arpeggiando le note. Praticamente il fingerpicking altro non è che una serie di pattern di arpeggio.
Occupiamoci adesso delle dita della mano per capire innanzitutto come si suddividono le "assegnazioni" delle corde, dicendo innanzitutto che la mano dev'essere rilassata anche se in posizione ad "artiglio". Ad ogni dito della mano destra viene assegnata una corda, in realtà:
Al pollice vengono assegnate 3 corde: le corde di Mi basso, La, e Re (ed è quello che tiene il tempo). Da notare che il pollice va usato lateralmente e non frontalmente;
all'indice viene assegnata la corda di Sol;
al medio la corda del Si;
all'anulare viene assegnata la corda di MI cantino.
Il mignolo è escluso. Vediamo adesso, qui di seguito una serie di pattern di arpeggio abbastanza comuni e sulle p consigliabile di esercitarsi suonando le proprie canzoni preferite, magari iniziando da quelle più facili. Faremo riferimento alle dita con la nomenclatura classica della mano destra di cui si è già parlato nelle impostazioni iniziali:
Lo chiamiamo arpeggio semplice perché in fondo si tratta solo di pizzicare la tonica e i 3 cantini salendo e poi scendendo. Ipotizziamo per semplicità la 6a corda come se si suonasse un Sol, ma se, ad esempio, si trattasse di un accordo di Do, ovviamente la tonica sarà sul 5° tasto e quindi il pollice suonerà 5° tasto e poi si andranno a suonare sequenzialmente la 3a, la 2a e la 1a corda salendo, poi la 2a e la 1a ancora scendendo. Questo è uno dei pattern più semplici poiché una volta che ci si prende confidenza è abbastanza "meccanico" da eseguire, e quindi lo indichiamo come primo pattern da imparare.
Iniziamo però con la "discesa" intanto, vedi figura sottostante, per poi, nella figura successiva aggiungere anche il ritorno, diciamo che per ricordarlo meglio possiamo anche chiamarlo "andata e ritorno". Un suggerimento: provate ad applicare questo arpeggio a Il cielo in una stanza di Gino Paoli oppure ad Hallelujah di Leonard Cohen, vedrete che tornerà con la canzone.
Per ricordarlo meglio createvi una parola con le iniziali dell'arpeggio stesso, questo è "pimami".
Lo chiamiamo arpeggio semplice reverse (ovvero al contrario!) perché il pollice andrà a suonare la tonica (che come prima ho immaginato sulla 6a corda come se si suonasse un sol) e poi si suoneranno a seguire la 1a, la 2a e la 3a corda, senza poi un "ritorno" come nell'arpeggio precedente. Provate ad applicare questo pattern alla canzone dei Match box 20 3 A.M. oppure alla canzone Je l'aime à mourir di Francis Cabrel.
Parola: "pami".
Adesso entriamo invece nel mondo degli arpeggi con più corde pizzicate contemporaneamente. Lo chiamiamo, infatti, arpeggio con due pizzichi simultanei. Questo pattern prevede che si pizzichino contemporaneamente la tonica (in questo caso ho messo per semplicità la 6a corda come se suonassi un Sol, ma se ad esempio si trattasse di un accordo di Do, ovviamente la tonica sarà sul 5° tasto e quindi il pollice suonerà 5° tasto) e sempre la 1a contemporaneamente. Il resto viene a seguire come prima.
Parola: "pa-imi". Volete un altro suggerimento? Provate ad applicarlo a When you say nothing at all di Roanan Keating oppure a A thousand years di Christina Perri.
Lo chiamiamo arpeggio con 3 pizzichi simultanei in quanto si tratta di pizzicare la tonica col pollice e poi i 3 cantini vanno pizzicati in un blocco unico, ovvero tutti e 3 contemporaneamente.
Parola: "p-ima". Il suggerimento? Applicatelo a Waiting on an angel di Ben Harper.
Fonte articolo: https://it.wikibooks.org/wiki/Chitarra/Fingerpicking