Le abbreviazioni in musica

In questa lezione passiamo in rassegna i segni di abbreviazione che è possibile incontrare all’interno della notazione musicale che permettono di riportare sullo spartito passaggi, accordi, battute ecc. in forma sintetica.

 

abbreviazioni in musica

Le abbreviazioni in musica sono di due tipi, vale a dire le abbreviazioni dei termini relativi all'espressione musicale e le vere abbreviazioni musicali con l'aiuto delle quali alcuni passaggi, accordi, ecc. possono essere annotati in una forma abbreviata, per la maggiore comodità di compositore e interprete. Le abbreviazioni del primo tipo sono come la maggior parte delle abbreviazioni nel linguaggio; sono costituiti per la maggior parte dalla lettera iniziale o dalla prima sillaba della parola impiegata, come ad esempio p o f per i segni dinamici piano e forte, cresc. per il crescendo, Ob. per oboe, Fag. per fagotto. Qui si approfondiranno le abbreviazioni utilizzate nella notazione musicale.

 

Ripetizione di una singola nota o accordo

La ripetizione continua di una nota o di un accordo è espressa da uno o più tagli o tratti riportati sul gambo della nota (o sopra o sotto la testa nel caso della semibreve). Il numero di tagli indica la suddivisione della nota scritta in ottavi, sedicesimi, ecc., A meno che non venga aggiunta la parola tremolo o tremolando, nel qual caso la ripetizione è quanto più rapida possibile, indipendentemente dal numero esatto di note suonate. Nella prima misura dell'esempio seguente, la semiminima con il singolo tratto sul gambo diventa 4 ottavi nel pentagramma. L'uso di 2 tagli attraverso lo stelo nella seconda misura, fa sì che la nota intera successiva possa esprimere una frase di 16 note da un sedicesimo.

Sugli strumenti ad arco la rapida ripetizione di una singola nota è facile, ma nella musica per pianoforte diventa necessaria un'ottava o un accordo per produrre un tremolo.

Un’altra abbreviazione che è possibile rintracciare all’interno della notazione musicale è quella che consente di dividere una singola nota lunga in semiminime, mediante punti posizionati sopra di essa.

Tuttavia, questa operazione viene eseguita raramente, poiché non comporta un significativo guadagno in termini di spazio e tempo di scrittura. Quando una nota lunga deve essere ripetuta sotto forma di terzine o sestine, la cifra 3 o 6 viene solitamente posizionata su di essa, oltre al tratto attraverso lo stelo, e la nota a volte, anche se non necessariamente, è scritta punteggiata.

 

Alternanza di due note

I tagli possono essere posti tra due note per una esecuzione alternata con le stesse regole delle note ripetute. Bisogna fare attenzione che la durata totale della ripetizione delle due note equivale al valore di una delle due note. Quando sono inequivocabili (nel caso delle minime) le linee dei tagli possono congiungere i gambi.

 

 

Alternanza di due note

La ripetizione di un gruppo di tre, quattro o più note viene abbreviata da un semplice tratto obliquo riportato tante volte quante sono le volte che il gruppo deve essere ripetuto.

La ripetizione di un’intera battuta si indica, invece, con una barretta obliqua con due puntini ai lati. La ripetizione di due battute, con due barrette sovrastate o no dal numero due. Utilizzato anche il simbolo del ritornello una doppia stanghetta (di cui quella esterna più spessa) con due punti sul lato interno. Il ritornello indica che la frazione di brano va ripetuta una seconda volta.

L’ambiguità può prodursi con le note da un quarto e più brevi e, in questo caso, i tratti devono essere separati dai gambi per evitare che vengano interpretato erroneamente come valore di una nota più breve.

 

 

Ripresa

La ripresa permette di ripetere una parte del brano, la cui collocazione è molto arretrata rispetto al punto della sua ripetizione.

La ripresa viene indicata da due segni (vedi immagine che segue) che ne delineano l’inizio e la fine, quegli stessi segni sono poi posti sopra alla battuta che indica la collocazione della ripresa.

 

abbreviazioni in musica

 

Passaggi di ottave

I passaggi di ottave sono spesso scritti come note singole con le parole coll 'ottava o coll' 8va poste sopra o sotto di esse, a seconda che si debba aggiungere l'ottava superiore o inferiore.

La parola 8va (o talvolta 8va alta o 8 va basso) scritta sopra o sotto un passaggio non aggiunge ottave, ma si limita a trasporre il passaggio di un'ottava più alta o più bassa.

Misure vuote e “simili”

L’accumularsi di diverse misure vuote, situazione frequente nelle parti musicali quando si deve attendere in silenzio l’esecuzione musicale di altri strumenti, viene segnata con una lunga pausa sovrastata dal numero delle battute silenziose chiamate battute d’attesa.

Talvolta per evitare la ripetizione di una lunga serie di stessi segni di articolazione, di gruppi irregolari o altre indicazioni, si suole segnare solo le prime note seguite dalla parola “simili”.

 

Abbreviazioni nelle partiture

Nella musica orchestrale accade spesso che alcuni strumenti suonino all'unisono ; in questo caso le parti a volte non sono tutte scritte nella partitura, ma le righe appartenenti ad uno o più strumenti vengono lasciate vuote e vengono aggiunte le parole coi violini o col basso , ecc., per indicare che il gli strumenti in questione devono suonare all'unisono con i violini o i bassi, a seconda dei casi, o quando due strumenti dello stesso tipo, come primo e secondo violino, devono suonare all'unisono, viene inserita la parola unisono o col primo invece delle note nella riga appartenente alla seconda.

Dove due parti sono scritte su un rigo in una partitura, il segno un 2 denota che entrambi suonano le stesse note; e un 1 che il secondo dei due è a riposo. L'indicazione un 3 o un 4 in testa alle fughe indica il numero di parti o voci in cui è scritta la fuga. Un'abbreviazione che è spesso molto fastidiosa per il direttore si verifica nelle partiture manoscritte, quando una parte considerevole della composizione viene ripetuta senza alterazioni, e il corrispondente numero di battute viene lasciato vuoto, con l'osservazione come sopra (come sopra).

 

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