L’arpeggio è una straordinaria tecnica musicale che si incontra continuamente in tutti i generi musicali. In questa lezione ne diamo una definizione spiegandone le modalità di utilizzo nel corso dei secoli e proponiamo alcuni esempi tratti dalla storia della musica per comprenderne le caratteristiche esecutive.
Il termine arpeggio (o accordo spezzato) della teoria musicale descrive l’esecuzione successiva, più o meno veloce, delle singole note di un accordo musicale ordinatamente dal grave all’acuto o viceversa. Può essere segnato per esteso, secondo l’effetto desiderato, oppure (lasciando all’esecutore un certo margine di discrezione) tracciando verticalmente a sinistra dell’accordo una linea serpeggiante o di rado curva a mo’ di legatura. Tale abbreviazione di solito intende un’esecuzione dal basso all’alto; volendo precisare invece l’una o l’altra delle direzioni si può tradurre il segno in una freccia serpeggiante. Nel XVII e XVIII secolo l’arpeggio, assunto come abbellimento nella musica strumentale, fu dapprima chiamato arpègement, e quando non si volle lasciare l’esecutore arbitro di decidere la direzione si indicò questa con linee serpeggianti munite di uncini terminali, linee rette spezzate a un’estremità oppure con un trattino sbarrante la nota estrema dell’accordo, verso l’alto o verso il basso. Piccole legature verticali tra nota e nota o trattini fra le note interne dell’accordo significarono un tipo di abbellimento, l’arpègement figuré, che introduceva nell’arpeggio le note estranee di appoggiatura o di passaggio.
L’arpeggio viene utilizzo regolarmente nella musica in quanto
aggiunge ritmo a un accompagnamento
consente agli strumenti che possono suonare solo una nota alla volta (strumenti monofonici, ad esempio il trombone) di suonare un accordo
sviluppa la tecnica in un esecutore: ogni insegnante consiglia sempre ai propri studenti di "esercitarsi con le scale e gli arpeggi"!
Di seguito tre esempi che attraversano la storia della musica di utilizzo:
Preludio di Bach in Do maggiore
Clocks dei Coldplay
Oxigene di Jean Michel Jarre