Il Circolo delle quinte

Il Circolo delle quinte è uno schema grafico che consente di individuare in maniera facile e intuitiva tutte le tonalità musicali esistenti e di comprendere con precisione la collocazione e quali alterazioni (diesis e bemolli) ha in chiave ciascuna di esse. In questo articolo forniamo una guida per una corretta interpretazione di questo basilare strumento della teoria musicale.

 

circolo delle quinte

Se prendiamo le mosse dalla teoria musicale si può definire il Circolo  delle quinte come “una proprietà di aritmetica modulare in modulo 12. Rappresenta le relazioni tra le dodici note che compongono la scala cromatica”. Per dirla in termini più perspicui, possiamo definire il Circolo delle quinte come uno schema grafico che illustra come sono collegate le tonalità tra loro.

Per poter capire al meglio l’organizzazione di questa sorta di infografica ante littaram è necessario avere dimestichezza con il concetto di scala musicale e relativi gradi, con quello di intervallo e conoscere il significato dei modi di una scala.

 

Intervallo di quinta

 

Come spiegato nella relativa lezione, all’interno di ogni tonalità è possibile distinguere tre gradi: tonica, dominante e sottodominante. Quello che lega queste tre note è il fatto di essere una la quinta dell’altra.

Prendendo ad esempio la scala di Do maggiore avremo il Do come tonica, il Sol come dominante e il Fa come sottodominate. Per capire perché sono una la quinta dell’altra basta contare i gradi da sinistra a destra che separano le tre note nella scala di riferimento

Fa – Sol – La – Si – Do – Re – Mi – Fa – Sol

Partendo dal Fa al Do abbiamo cinque note così come dal Do al Sol, quindi Do è la quinta di Fa, Sol quella di Do. Se il conteggio avviene in senso contrario, da sinistra a destra, avremo le quinte discendenti, Do quella di Sol e Fa quella di Do.

 

circolo delle quinte

Scale maggiori

 

Riprendendo anche quanto detto a proposito delle scale modali, sappiamo che è possibile costruire una scala prendendo come nota di partenza un grado qualsiasi delle scala maggiore e che ognuna di queste scale ha un nome specifico e sue caratteristiche. Avremo ad esempio:

la scala Ionica, costruita a partire dal primo grado e che coincide con la scala maggiore normale;

la scala Misolidia costruita a partire dal quinto grado che è una normale scala maggiore ma con la settima minore;

la scala Lidia costruita a partire dal quarto grado che è una scala maggiore ma con la quarta aumentata.

Prendendo come riferimento la tonalità Do maggiore possiamo ora costruire le relative scale.

Prendendo le mosse dal primo grado, abbiamo la scala di Do maggiore;

partendo dal quinto grado, abbiamo una scala di Sol maggiore che ha una settima minore, il Fa;

e infine, a partire dal quarto grado, una scala di Fa maggiore con la quarta aumentata, il Si.

Dopo ave ripreso questi pochi concetti è possibile ritornare con maggior chiarezza e comprensione alla lettura del Circolo delle quinte.

circolo delle quinte

Lettura del Circolo delle quinte in senso orario

 

In musica ogni cosa ha un preciso ordine e risponde ad altrettanto precise regole. Dopo aver compreso il meccanismo di costruzione delle scale maggiori guardando al Circolo delle quinte possiamo ottenere in modo semplice e veloce l’ordine delle scale con i # (lato destro) e l’ordine delle scale con i b (lato sinistro).

Lo schema grafico include le dodici note della scala cromatica disposte in senso orario a partire dal Do in una successione di quinte giuste all’interno di un quadrante circolare. Questa disposizione permette di rappresentare tutte e dodici le note della scala cromatica, di modo che ogni nota è contigua in senso orario alla sua dominante e in senso antiorario alla sua sottodominante.

Partendo dal Do maggiore non troviamo alterazioni in chiave e quindi la successione della scala sarà il classico Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, Do.

Spostandoci in senso orario troveremo la quinta del Do ovvero il Sol e qui compare il primo diesis, questo perché, costruendo una scala maggiore a partire dal Sol senza alterazioni, otterremmo la successione:

Sol – La – Si – Do – Re – Mi – Fa – Sol;

Come si può vedere, questa scala presenta il Fa che è la settima minore di Sol, mentre una scala maggiore deve avere necessariamente una settima maggiore, in questo caso il Fa#.

La sequenza corretta è infatti la seguente:

Sol – La – Si – Do – Re – Mi – Fa#.

Allo stesso modo, procedendo nello schema grafico del Circolo delle quinte troviamo il Re a partire dal quale è possibile costruire una scala maggiore che con una sola alterazione presenta ugualmente, come nel caso precedente, una settima minore. In questo caso i diesis necessari saranno, di conseguenza, non più uno ma due, dando luogo alla successione:

Re – Mi – Fa# – Sol – La – Si – Do#.

In buona sostanza, ogni volta che si passa di quinta in quinta si aggiungere un # per ogni settima della quinta trovata, fino a raggiungere il fondo del cerchio con la chiave di Fa# e Do#, con la prima che presenta ben sei diesis:

Fa#Sol#La#SiDo#Re#Mi#.

Come si può notare l’ultima nota è un Mi# e non un Fa come ci saremmo aspettati e il motivo è legato al fatto che siamo in tonalità di Fa Diesis; e il Fa non può essere al contempo diesis e naturale.

Stesso discorso si può fare una volta arrivati Do#, dove troviamo la presenza di ben sette diesis:

Do#Re#Mi#Fa#Sol#La#Si#.

Anche in questo caso quello che viene riportato come Si# è un Do ma, trovandoci in tonalità Do diesis, questo non può comparire anche come Do naturale.

circolo delle quinte

Lettura in senso antiorario

 

Partendo dal Do in senso antiorario troviamo, in questo caso, un Fa e costruendo una scala maggiore a partire da questa nota senza alterazioni avremmo:

Fa – Sol – La – Si – Do – Re – Mi – Fa.

Come si può notare si ottiene una scala maggiore con la quarta aumentata, e non come, si conviene, con una quarta giusta. Da qui la necessità di abbassare la quarta di un semitono attraverso l’introduzione di un bemolle per ottenere la successione esatta

Fa – Sol – La – Sib – Do – Re – Mi

Analogamente al caso della lettura in senso orario, nel caso della lettura in senso antiorario ogni volta che si passa di quinta in quinta si aggiunge un b ogni quarta della quinta trovata.

 

A cosa serve il Circolo delle quinte?

 

Da quanto fin qui illustrato, appare del tutto evidente la grande utilità pratica del Circolo delle quinte che consente attraverso uno schema grafico di avere un’informazione immediata su quante alterazioni sono presenti in una data tonalità e dove devono essere collocate.

Una utilità che si può sfruttare sia a livello di scrittura perché se ad esempio si scrive un brano in tonalità Re maggiore, guardando allo schema del Circolo delle quinte, si sa subito che si devono inserire due diesis uno sul Fa e l’altro sul Do, ma lo schema si dimostra vantaggioso anche e forse soprattutto, nel caso della lettura di uno spartito dove guardando il numero delle alterazioni presenti nell’armatura di chiave ci fornisce l’indicazione della tonalità in cui è scritto il brano.

Ad esempio, prendiamo il caso di un’armatura di chiave con tre diesis, guardando lo schema, sappiamo che siamo in tonalità La maggiore e che le alterazioni sono le settime delle note Fa – Do – Sol.

 

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