Il basso in musica

In questa lezione di teoria musicale spighiamo cosa si intende per basso e chiariamo i diversi significati che il termine può assumere all’interno del linguaggio musicale, dall’armonia alla classificazione delle voce maschili.

Il basso indica la parte più grave, strumentale o vocale, di un pezzo musicale. Sulla funzione precipua è di sostenere l'armonia, determinata dall'insieme verticale delle note. Stante tale caratteristica di basamento armonico, il basso tende di norma a procedere per valori di durata più lunghi rispetto alle parti superiori, specie rispetto a quelle cui sono affidati dei motivi o la melodia principale.

Secondo la teoria armonica tonale, la nota che si trova alla parte bassa di un accordo, e dunque costituente il basso effettivo, può non coincidere col cosiddetto basso fondamentale, corrispondente alla nota inferiore all'accordo stesso riportato allo stato fondamentale (ad esempio: basso fondamentale sia dell'accordo Do-Mi-Sol sia dei suoi rivolti Mi-Sol-Do e Sol-Do-Mi, sarà sempre la nota Do, anche se nei due ultimi casi non appare al grave).

basso in musica
basso allo stato fondamentale (il basso fondamentale è sempre Sol indicato con la notina nera)

Dalla fine del XVI secolo al primo Ottocento si diceva basso continuo la parte più grave di una composizione, sopra la quale gli strumenti che ne avevano la possibilità (organo, clavicembalo, chitarrone e simili) realizzavano estemporaneamente, durante l'esecuzione, gli accordi adeguati. Il termine basso seguente indicava, in una composizione con voci, la parte strumentale che raddoppiava costantemente la linea più grave delle voci, fosse questa affidata al basso, al tenore o ad altri registri;

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basso numerato e sua realizzazione in note più piccole (A. Vivaldi: Largo del Concerto in La minore F. XI op. 26 per archi e cembalo)

basso numerato o cifrato o figurato era la notazione del basso continuo fatta apponendo numeri e accidenti indicanti gli accordi che andavano suonati (di norma improvvisati) sulle note il basso stesso. La sua pratica sussiste nell'odierna musica leggera, dove ci si limita spesso a scrivere in lettere sopra o sotto la melodia la nota che costituisce il basso fondamentale e con un numero il tipo di accordo che l'armonizzazione richiede.

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principio del basso numerato nella musica odierna

Basso ostinato è un breve disegno melodico che si ripete costantemente invariato nella parte grave di una composizione (tipico esempio di basso ostinato e la passacaglia).

Basso albertino (da D. Alberti) è un accompagnamento armonico costituito dalla rapida alternanza del basso e delle note dell'accordo, precedente, come si suol dire, per accordi spezzati. In particolare, negli strumenti a tastiera esso affidato alla mano sinistra. Analogamente il basso di murky (dall'omonima forma di composizione) procede con un andamento a ottave spezzate, vale a dire alternando rapidamente ogni nota del basso con la medesima all'ottava.

Il termine basso può anche indicare un determinato strumento o una particolarità strumentale. Il basso acustico è un registro grave dell'organo basato sul principio acustico del terzo suono. Basso di violino e basso di viola sono nomi di strumenti ad arco di tessitura grave, usati fra il XVII secolo e il principio del XVIII secolo;

Basso da camera è un contrabbasso più piccolo del normale usato alle volte per esecuzioni solistiche o da camera. L'aggettivo basso, aggiunto al nome di uno strumento, designa quello della famiglia che ha la tessitura più profonda (ad esempio flauto basso, clarinetto basso, tromba basso, tuba basso o basso tuba ecc.). Al plurale i bassi, nell'attuale gergo orchestrale, sono l'insieme dei violoncelli e dei contrabassi.

La voce di basso è la più profonda e timbricamente scura delle voci virili, e basso e chiamato il cantante che la possiede. Si distinguono diversi tipi di basso, ciascuno con estensione e proprietà tipiche differenti: il basso cantante, il più diffuso (Filippo del Don Carlo, Mefistofele Boris Godunov ecc.); il basso profondo o nobile, più raro (Fafner nel Sigfrido, , specialmente utilizzato dai popoli slavi nei loro cori); il basso buffo, nell’opera buffa sette-ottocentesca (Don Bartolo nel Barbiere di Siviglia, Dulcamanra nell’Elisir d’amore)

Chiave di basso è il segno che si colloca all’inizio del pentagramma per issare sulla quarta linea contando dal basso la nota Fa che si trova a un intervallo di quinta sotto il Do centrale.

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