Una corretta esecuzione della partitura deve necessariamente passare da una corretta identificazione della tonalità in cui il brano è stato scritto. In questo articolo forniamo delle brevi istruzioni per individuare con sicurezza la tonalità del brano.
Riuscire ad individuare la tonalità di un brano è una delle capacità richieste ad ogni musicista che dovrà avere ben chiare durante l’esecuzione quante e quali alterazioni ci sono. Avere un’idea chiara di quanti diesis e bemolle ci sono all’interno di un brano è di fondamentale importanza per una corretta interpretazione ed esecuzione strumentale.
L’indicazione della tonalità del brano si trova nell’armatura di chiave che è l'insieme delle alterazioni poste subito dopo la chiave. Queste alterazioni (dette d'impianto o in chiave) si estendono per l’intero brano e nella musica occidentale tonale vengono segnate in un ordine convenzionale prestabilito e derivante dal circolo delle quinte: Fa, Do, Sol, Re, La, Mi, Si per i diesis, e nell'ordine inverso Si, Mi, La, Re, Sol, Do, Fa per i bemolle.
La lettura dell’armatura di chiave fornisce due indicazioni pratiche estremamente importanti per ogni esecutore:
indica le note che dovranno essere suonate alterate per tutta la durata del brano. Ad esempio se subito dopo la chiave è annotato un bemolle sulla riga del Si, occorrerà ricordarsi di eseguire tutti i Si presenti all’interno del brano alterati di mezzo tono più in basso;
consente, come detto, attraverso l’indicazione del numero di alterazioni di capire la tonalità in cui il brano è stato scritto. L’assenza di indicazioni relative alle alterazioni indica convenzionalmente che il brano è stato scritto in tonalità di Do maggiore o nella sua tonalità relativa di La minore.
Da quanto appena detto si conclude che la presenza di dei diesis o dei bemolle consente di risalire alla tonalità semplicemente contando quante alterazioni riportate a destra della chiave del pentagramma. Quest’ultima è l’indicazione delle alterazioni costanti del brano, che appartengono alla scala di riferimento utilizzata.
Una volta ottenuta l’indicazione delle alterazioni è possibile limitare il campo delle possibilità a due alternative. Possiamo fare il caso di un’armatura di chiave che presenta un solo diesis (quello all'altezza del Fa) il brano può essere in tonalità di Sol maggiore o nella sua relativa tonalità di Mi minore. Per cui un metodo per individuare al volo la possibilità tonalità è proprio quello di partire dalla domanda quanti bemolle o diesis sono presenti?
Per cui possiamo avere le seguenti possibilità:
1 b tonalità FA o rem;
2 b > SIb o solm
3 b > MIb o dom
4 b > LAb o fam
1 # > SOL o mim
2 # > RE o sim
3 # > LA o fa#m
4 # > MI o do#m
Una volta ristretto il campo a due possibilità, grazie all’indicazione del numero di alterazione, si tratta di individuare con certezza a quale delle due alternative appartiene di fatto la tonalità del nostro brano.
Esistono diverse modalità per farlo:
la prima, naturalmente, consiste nell’ascoltare il brano. Se si possiede un orecchio sufficientemente allenato si riesce ad individuare la tonalità con una certa immediatezza. In linea di massima si sa, del resto, che un brano in tonalità maggiore ha una sonorità più solare e gioiosa, uno in minore più ombrosa e malinconica.
Un altro metodo consiste nel guardare la partitura con particolare riferimento alla prima e all’ultima battuta. Nella maggior parte dei casi, infatti, i brani iniziano e terminano con l’accordo di tonica. Se quest’ultimo è maggiore con ogni probabilità il brano è scritto in tonalità maggiore viceversa se minore.
Un altro indicatore utile possono essere le alterazioni momentanee: i brani in tonalità minore, possono essere stati scritti a partire da scale minori melodiche o armoniche. In virtù di ciò è possibile aspettarsi di trovare sul sesto e settimo grado della scala delle alterazioni accidentali. (Se, ad esempio, si presume una tonalità di Fa# minore, allora è possibile trovare un Re# o un Mi#).