Talento o patto col diavolo?

Il mito dio Faust accompagna, da sempre, l’espressione del talento in tutte le sue manifestazioni. Anche in musica non mancano le figure faustiane, artisti la cui straordinarie doti hanno alimentato leggende, folklore e la credenza che la conquista di queste doti sia legata ad un pegno demoniaco.

 

musicisti faustiani

“Noi ti garantiamo l’efficacia vitale di ciò che compirai col nostro aiuto. Tu sarai guida, tu segnerai il cammino dell’avvenire, nel nome tuo giureranno i ragazzi che, grazie alla tua follia, non avranno più bisogno di essere folli. Della tua follia si nutriranno in piena salute, e in loro tu diventerai sano”.

(il diavolo ad Adrian Leverkühn)

 

Uno degli esiti narrativi più alti della produzione di Thomas Mann e della letteratura del Novecento è il Doctor Faust, un romanzo che, come cita il sottotitolo, racconta della “vita del compositore tedesco Adrian Leverkühn narrata da un amico”. Una vita scarna di avvenimenti degni di nota che, dopo l’incontro col diavolo con il quale stringe il terribile patto, donerà al protagonista una fama immensa ma sarà arida e contrassegnata da una solitudine delirante come la pazzia; mentre la morte sarà preceduta anche dalla perdita della dignità.

La figura di Adrian Leverkühn, che pure è modellata su quella del grande compositore Arnold Schönberg, è un po’ un archetipo che trova una incarnazione in alcune figure reali della storia della musica, il cui talento ha alimentato un certo folklore e la credenza circa una sua origine demoniaca.

Niccolò Paganini

Parlando di musicisti dalla fama mefistofelica non si può non fare il nome del grande violinista Niccolò Paganini. Nato il 27 ottobre 1782 a Genova, è un musicista dal talento adamantino e pieno di lati oscuri, a cominciare dal suo coinvolgimento nel soprannaturale fin da quando è bambino.

Considerato morto, a 6 anni, per un violento attacco di morbillo, avvolto nel sudario, durante il servizio funebre, Niccolò fece un piccolo movimento che fu notato e che gli permise di non venire sepolto prematuramente. Si parlò di miracolo. Crescendo, sviluppò un’abilità musicale straordinaria. La velocità con cui esibiva i pezzi era inumana. Era in grado di fare salti melodici di diverse ottave, eseguiva note alternate con l’archetto e note pizzicate con le dita della mano sinistra con un’incredibile rapidità.

Questa abilità strumentale prodigiosa in poco tempo non mancò di suscitare dicerie e voci, alimentate anche dallo stesso musicista, il cui aspetto logorato dalla sifilide era reso ancora più tetro dalla sua abitudine di vestire completamente di nero e arrivare ai concerti con una carrozza trainata da quattro cavalli neri.

Le sue esibizioni erano sempre estreme e violente, al punto che regolarmente, nella foga esecutiva, si procurava lesioni alle dita e finiva quasi sempre col rompere le corde, ma non tutte, lasciava sempre e solo il SOL con il quale finiva il concerto.

Un’altra diceria macabra che lo circondava fu quella che, al posto delle corde, usasse delle interiora umane, probabilmente quelle di una delle sue innumerevoli amanti.

Robert Leroy Johnson

Narra la leggenda, alimentata anche dallo stesso Johnson, che questi avesse stretto un patto col diavolo vendendogli la sua anima in cambio della capacità di suonare la chitarra come nessun altro; tale diceria è sorta e si è consolidata negli anni a seguito di diversi fatti: la sua stupefacente tecnica chitarristica, basata sul fingerpicking e tuttora additata come una delle massime espressioni del delta blues, le evocazioni generate dalla sua voce e dalle complesse strutture chitarristiche che ha elaborato e il sinistro contenuto dei suoi testi che, seppur largamente improvvisati come era ovvio per il genere all'epoca, spesso narravano di spettri e demoni quando non si riferivano esplicitamente al suo diabolico accordo.

A dare adito alla storia contribuirono inoltre i racconti dei vari musicisti che lo conobbero e che riferiscono della sua iniziale goffaggine nel suonare la chitarra: in base a questi racconti, peraltro tutti concordanti, Johnson scomparve dopo la morte della moglie per poi riapparire, l'anno successivo, dotato di una bravura e di un'espressività tali da lasciare tutti allibiti.

Voci dell'epoca tramandano di un incontro, avvenuto allo scoccare della mezzanotte presso un crocevia desolato, tra Johnson e un misterioso uomo in nero, il quale gli avrebbe concesso un ineguagliabile talento chitarristico in cambio della sua anima. In realtà la versione "ufficiale" è che Johnson, nel corso del suo vagare, abbia incontrato un misterioso bluesman di nome Ike Zimmerman, il quale ebbe a fargli da maestro. La sinistra figura di Zimmerman risulta comunque celata da un fitto velo di mistero: l'unica certezza, nel completo oblio sui suoi dati biografici, riguarda la sua abitudine di suonare nei cimiteri, tra le tombe, nota al punto da venire additato quale emissario del demonio.

Altri aneddoti tramandano di come Johnson fosse capace di riprodurre nota per nota qualsiasi melodia ascoltasse, fosse per radio come in un locale affollato, e senza porvi la benché minima attenzione. Anche la sua morte è rimasta avvolta nel mistero, qualcuno ricorda che fu pugnalato, altri che fu avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue mani, abbaiando come un cane; che la sua morte aveva qualcosa a che fare con la magia nera.

Thommy Johnson

Prima ancora di Robert Leroy, un altro esponente americano del Delta blues come come Thommy Johnson ha ammantata la sua carriera artistica di un’aura luciferina. Cantante-chitarrista tra i più evocativi e influenti del blues, ha registrato alla fine degli anni '20 ed era noto per la sua inquietante voce in falsetto e l'intricato modo di suonare la chitarra, mentre suonava si esibiva anche in acrobazie con la sua chitarra, suonandola tra le gambe e dietro la testa e lanciandola in aria mentre suonava.

Il suo stile ha influenzato i successivi cantanti blues, come Robert Nighthawk e Howlin' Wolf (la cui canzone "I Asked for Water [She Brought Me Gasoline]" era basata su "Cool Drink of Water Blues" di Johnson), e il cantante country Hank Williams. Johnson era un compositore di talento, che mescolava frammenti di poesia popolare e testi personalizzati in accompagnamenti di chitarra per creare straordinarie composizioni blues come Maggie Campbell.

Per aumentare la sua fama, Johnson ha coltivato l’immagine di un personaggio sinistro e misterioso. Secondo suo fratello LeDell, raccontava di aver venduto la sua anima al diavolo a un bivio in cambio della sua padronanza della chitarra.

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