In una conchiglia le note risalenti a 17 mila anni fa

Riportiamo uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances su una conchiglia rinvenuta nella grotta decorata di Marsoulas, l’interessante lavoro dimostra come gli occupanti magdaleniani di questo sito hanno trasformato il grande guscio di un’esemplare di Charonia in uno strumento a fiato. È uno dei rarissimi esempi, se non l'unico per il periodo Paleolitico, di uno strumento musicale modellato da una grande conchiglia, e un’ulteriore conferma del fondamentale ruolo della musica in tutte le epoche e in tutte le culture.

 

strumenti primitivi

La produzione di suoni in contesti sociali è molto antica. Secondo antropologi ed etnomusicologi non esiste società senza canto e, più specificamente, non esiste rito o celebrazione senza suono di accompagnamento musicale. La componente musicale ha da sempre rivestito una fondamentale funzione di aggregazione sociale in tutte le epoche e in tutti contesti culturali. Una funzione di cui si dovrebbe essere consapevoli anche ai nostri giorni, e che è bene sottolineare, vista la particolare congiuntura che stiamo vivendo che vede la musica dal vivo e il tutto il comparto in grave difficoltà.

Quando si pensa alle prime forme di espressione musicale, oltre alla voce naturalmente, viene spontaneo immaginare qualche forma di accompagnamento percussivo, magari inizialmente prodotto in modo casuale percuotendo diverse superfici con suoni diversi, in realtà, tra i primi strumenti ideati dall’uomo vi sono diversi strumenti a fiato. Quello che attualmente è considerato il più antico strumento musicale rinvenuto è, non a caso, un flauto risalente a 35 mila anni fa costruito con il radio (osso che nei volatili si trova nell’ala) di un grifone, grande uccello con un’apertura alare superiore a due metri.

Una nuova scoperta in tal senso è quella che emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances che ha analizzato una conchiglia le cui origini risalgono a ben 17mila anni fa e che, da quanto emergerebbe, è stata lavorata da un essere umano del Paleolitico in modo simile a ciò che oggi conosciamo osservando strumenti come corni, flauti o simili.

 

strumenti primitivi

La conchiglia di Marsoulas

La conchiglia è stata scoperta nella grotta di Marsoulas (Haute-Garonne, Francia), situata ai piedi dei Pirenei. Marsoulas è stata la prima grotta decorata scoperta in questa regione nel 1897 ed è stata studiata dalla fine del XIX secolo fino ai giorni nostri. La reale funzione della conchiglia è stata ignorata per più di 80 anni. Sebbene qualificata come una scoperta eccezionale, al momento del suo rinvenimento all'ingresso della grotta nel 1931 da H. Bégouën e JT Russell, l'oggetto fu descritto come privo di tracce di intervento umano e fu interpretata come utensile di uso comune, una sorta di tazza. Tuttavia, nuove osservazioni hanno rivelato numerosi indizi di intervento umano utili con ogni probabilità per trasformare la conchiglia proprio in uno strumento musicale.

La conchiglia è un grande esemplare di Charonia e dall’osservazione dello studio, avvenuta anche con l’utilizzo di scansioni di tomografia computerizzata per rivelarne la composizione interna, ha evidenziato la presenza di notevoli trasformazioni antropiche per consentirne la soffiatura. Si è rilevata, ad esempio, l’eliminazione non accidentale dell’estremità conica, che ha creato un'apertura arrotondata con bordi irregolari di 3,5 cm di diametro. Un sottile strato di materiale di colore brunastro è conservato all'esterno e all'interno dell'apice. Sembra essere un composto organico utilizzato per fissare un tubo nel foro dell'apice per formare un sistema di prensione labiale, una sorta di bocchino realizzato presumibilmente con un osso di uccello cavo. Sono state realizzate perforazioni interne, probabilmente per mantenere questo bocchino nell'asse di circolazione dell'aria.

All'apice della conchiglia è stata scoperta una perforazione interna, di 1 cm di diametro, che attraversa il tetto della settima guglia fino a una profondità di 3,5 cm. Tali modifiche sono note in epoche successive per facilitare il funzionamento di questo tipo di strumento a fiato con la bocca. Tracce di colori e incisioni attestano una decorazione della conchiglia. Alcuni resti di pigmento rosso sono ancora visibili ad occhio nudo.

In tutto il mondo, le conchiglie sono state utilizzate come strumenti musicali, dispositivi di chiamata o segnalazione e oggetti sacri o magici a seconda delle culture. La loro distribuzione si estende in Oceania, Nuova Zelanda, Europa, India, Tibet, Giappone, Indocina, Nuova Guinea e oltre. Le più antiche conchiglie conosciute nel Mediterraneo provengono dall'antica Grecia. La conchiglia di Marsoulas è unica nel contesto preistorico, non solo in Francia ma anche considerando tutta l’Europa paleolitica e forse del mondo. In questo continuum, la conchiglia di Marsoulas fornisce nuove informazioni sulla produzione di suoni e musica nel Paleolitico superiore e conferma il ruolo fondamentale della musica in tutte le società umane.

 

Note dal Paleolitico

Appurato che si tratti di uno strumento, la curiosità più grande diventa quello di poter ascoltare questo suono proveniente direttamente dal Paleolitico. A soddisfare questa curiosità ci ha pensato l’archeologo e musicista Jean-Michel Court che ha provato a suonare la conchiglia riuscendo, pur con un notevole sforzo di fiato, a riprodurre ben tre note.

Quello che potrete ascoltare di seguito è un suono pieno di fascino dalla timbrica intensa e piena di riverberi che, eco di epoche remote, giunge fino a noi per raccontarci dello straordinario cammino dell’uomo da sempre accompagnato dalle note e dal loro straordinario potere.

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