La doccia, per esperienza comune, appare come quella scatola magica in cui ciascuno di noi sperimenta una irresistibile inclinazione all’espressione canora che in quell’angusto spazio risulta suonare meglio e farci sentire meglio. La scienza ce ne spiega i motivi.
Esiste un luogo della casa che sembra fatto apposta per risvegliare il nostro istinto musicale e canoro in particolare, un luogo che spinge anche la più restia e stonata tra le ugole a lanciarsi, impavida, in spericolati gorgheggi che non conoscono limiti di repertorio, dalle arie virtuosistiche del melodramma ai più scatenati classici del rock. Quel luogo, come avrete potuto immaginare facilmente, altri non è cha la doccia. Tutti abbiamo potuto sperimentare il potere di stimolazione musicale che lo scivolare dietro quella porta a vetri è in grado esercitare: aprire il rubinetto della doccia è, per molti, come alzare il sipario: il doccino diventa un microfono e noi la star!
E questo, si badi bene, è un’esperienza che hanno vissuto anche coloro che, in qualsiasi altra situazione, non oserebbero nemmeno fischiettare un banale motivetto. E per di più, si sarà potuto notare, che ci sembra sempre di essere molto più intonati quando la nostra voce proveniva da quelle quattro mura appannate. A svelare i motivi di quello che, a tutta prima, potrebbe essere interpretato come un insondabile e arcano potere racchiuso nei box doccia è intervenuta uno studio condotto in Australia.
Esistono una serie di ingredienti chiave di cui si ha bisogno per creare in un luogo una acustica perfetta, e, a quanto pare, una doccia ne è strutturalmente provvista.
Per prima cosa, il materiale delle pareti. Le piastrelle del bagno non assorbono il suono, quindi quando si canta, la voce rimbalza intorno allo spazio della doccia e suona più potente. Si stima che in bagno le onde sonore possano vibrare circa 100 volte al secondo. Altro importante ingrediente è dato dalle dimensioni di questa speciale e personale sala da concerto. La doccia è di solito uno spazio abbastanza ristretto, il che significa che il canto riesce ad acquisire un tono più profondo e a migliorare i toni bassi. Inoltre, la vicinanza delle pareti alla fonte sonora crea il riverbero, che maschera il suono e uniforma qualsiasi intonazione incerta nella performance.
L’effetto prodotto dal riverbero fa sì anche che quando si canta, i muri restituiscono un'eco della voce, rendendola più ricca e armoniosa. Ciò invoglia a cantare e ad esibirsi, da un lato perché regala un po’ a tutti l’illusione di essere dei provetti cantanti e dall’altra perché il corpo nudo tende ad accordarsi in modo naturale alle frequenze della voce. A dare il tocco finale è il sottofondo dell’acqua che scorre e che scandisce un ritmo ed un suono neutro che allevia il disagio che si proverebbe nel cantare in un ambiente del tutto silenzioso.
Oltre a produrre questi strabilianti effetti sonori, che possono incentivare l’ego musicale di chiunque spingendo anche chi è stonato come una campana a credersi la reincarnazione di Pavarotti, cantare sotto la doccia presenta anche degli incredibili vantaggi a livello della psiche e del benessere fisico in generale.
Poco cambia che si sia abituati a cantare sotto la doccia prima di andare al lavoro la mattina o la sera tornati a casa, la cosa essenziale è che lo stimolo a cantare e l’atto del cantare ha un evidente effetto benefico sul tono dell’umore. Durante il canto è stato osservato che il cervello rilascia endorfine, neurotrasmettitori legati al rilassamento che riducono anche la percezione del dolore. Non solo le endorfine, il canto sembra stimolare anche la dopamina, un neurotrasmettitore che genera una gradevole sensazione di piacere e soddisfazione. Il meccanismo attraverso il quale la musica riesce a produrre questi effetti è rappresentato dalla sua azione diretta sul sistema limbico, specialmente sull’amigdala, la struttura responsabile dell’elaborazione delle emozioni. Da questo punto di vista, cantare rappresenta un ottimo strumento per eludere il controllo dei lobi prefrontali che ci mantengono preoccupati e tesi, per allentare stress e turbamenti, conseguendo un salutare stato di rilassamento.
Come dimostrato da uno studio eseguito presso l’Università di Tsurumi, cantare è un’attività ideale per favorire la sincronizzazione delle funzioni vegetative come la respirazione la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Nello studio veniva chiesto ai soggetti di cantare tre canzoni di seguito, per poco più di tre minuti.
Dalla misurazione dei segni vitali dei partecipanti, effettuata prendendo campioni di saliva e sangue, si è potuto osservare una diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna e la sincronizzazione delle stesse con il ritmo della respirazione. Dai rilievi è emerso anche che i soggetti sottoposti ad osservazione presentavano nel sangue dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, significativamente più bassi. A questo si aggiunge la sensazione di maggiore serenità e rilassamento comunicata da tutti.
Molto spesso si tende a trascurare una funzione vitale come la respirazione, non di rado, ci ritroviamo a respirare in maniera aritmica e superficiale non facilitando una corretta ossigenazione. Il canto, al contrario, induce una respirazione profonda che migliora l’ossigenazione dell’organismo a tutti i livelli. Se al canto, poi, si aggiunge l’azione rivitalizzanti dell’acqua si comprende perché cantare sotto la doccia possa essere un’autentica esperienza rigenerante. Non deve sorprendere, dunque, che alcuni ricercatori abbiano assimilato i benefici a livello fisico e psicologico del cantare sotto la doccia alla meditazione. In effetti, quando si canta protetti da un ambiente accogliente in cui ci si sente a proprio agio e al ripario dal giudizio altrui semplicemente ci si abbandona al divertimento svuotando la mente e allontanando le preoccupazioni.