Nel 2018 Nick Cave ha inaugurato una interessante iniziativa online chiamata Red Hand Files, nome evidentemente ispirato alla bellissima Red right hand. Accendendo al sito fan e curiosi, tramite un form, possono postare una domanda, Cave seleziona quelle che ritiene più interessanti e risponde con dei post chiamati File. Ne vengono fuori degli scambi in cui Nick Cave ha modo di approfondire e comunicare il suo universo interiore, i suoi pensieri anche su eventi di attualità, le sue idiosincrasie ma anche le sue passioni e predilezioni in tema di artisti e musica.
Di recente, ad esempio, sollecitato dalla domanda di uno dei suoi fan sulle polemiche suscitate dalle esternazioni vicine all’estrema destra dell’ex Smiths Morrissey, Nick Cave ha avuto modo di precisare il suo punto di vista sulla dovuta distinzione tra opera e autore. Scrive su Red Hand Files: “Personalmente, quando scrivo una canzone e la pubblico, sento che smette di essere la mia canzone. È stato offerto al mio pubblico e loro, se ne hanno cura, prendono possesso di quella canzone e ne diventano il custode. L'integrità della canzone ora non dipende dall'artista, ma dall'ascoltatore. Quando ascolto una canzone amata, ad esempio "On the Beach" di Neil Young, sento, nel profondo, che quella canzone parla a me e solo a me, di essermi impossessato esclusivamente di quella canzone. Sento, al di là di ogni razionalità, che la canzone è stata scritta pensando a me e, mentre si intreccia nella trama della mia vita, divento il suo custode, capendola meglio di chiunque altro. Penso che tutti possiamo riconoscerci in questa sensazione di possedere una canzone. Questa è la singolare bellezza della musica”.
Trattando esplicitamente il caso Morrissey, Nick Cave continua: “Forse non importa quale sia la condotta personale di Neil Young, quindi, o quella di Morrissey, poiché hanno consegnato la proprietà delle canzoni al loro pubblico. Le loro opinioni e comportamenti sono questioni separate: l'opinione politica di Morrissey diventa irrilevante. Qualunque follia possa postulare, non possiamo trascurare il fatto che abbia scritto un vasto e straordinario catalogo, che ha migliorato la vita dei suoi numerosi fan. Questa non è una piccola cosa”.
Il messaggio conclusivo di Nick Cave può essere pienamente sottoscritto quando invita a sfidare e combattere le idee politiche di Morrissey, continuando ad ascoltare la sua musica e le sue canzoni grati della bellezza in esse riposta, avendo ben in mente che siamo tutti individui in conflitto, in lotta con le nostre imperfezioni e le nostre follie.
In un'altra conversazione, Nick Cave affronta il tema delle canzoni d’amore e stila un elenco delle sue preferite tra vecchi classici. Uno scambio che ci fa intuire con precisione il mondo poetico e il retroterra musicale da cui si origina la sua arte.
Secondo il cantautore australiano le canzoni nascono proprio dalla necessità di raccontare e dare voce a questo sentimento che riempie e trascina la nostra vita. Scrive Nick Cave: “Forse alcune canzoni sono l'incarnazione dell'amore stesso ed è per questo che ci commuovono così profondamente. Sono dispositivi semplici, diretti e incendiari che bombardano il cuore a pezzi, qualcosa che altre forme d'arte non possono fare con la stessa precisione immediata e spaventosa”.
Segue l’elenco delle dieci canzoni d’amore che il cantautore definisce “vecchie canzoni tristi e anche sentimentali, che hanno viaggiato con me nel corso degli anni, dominando il mio mondo e non mancando mai di salvarmi. Sono solo piccole bombe d'amore senza pretese, ma cara Luiza, importanti come qualsiasi altra cosa possa mai essere”.
“To Love Somebody” di Bee Gees
“I Threw It All Away” di Bob Dylan
“Angel of the Morning” di Merrilee Rush & The Turnabouts
“Nights In White Satin” di The Moody Blues
“Where’s the Playground Susie?” di Glen Campbell
“Something On Your Mind” di Karen Dalton
“Always on My Mind” di Elvis Presley
Una playlist d’autore quella di Nick Cave, che illustra alla perfezione quella “precisione immediata e spaventosa” delle canzoni nel penetrare con linguaggio semplice e spontaneo il mistero altrimenti inaccessibile dell’amore.