Musica per la meditazione

La musica, in particolare quella classica, rappresenta un ottimo strumento per accompagnare la meditazione, in certo senso, è possibile affermare che la musica è meditazione esteriore e la meditazione è musica interiore per “armonizzare” tutti i livelli del nostro essere. In questo articolo abbiamo raccolto un serie di brani pensati per questo scopo.

musica per la meditazione

Spesso si associa l’esercizio della meditazione all’immagine di individuo da solo in una stanza, in determinate posizioni, e soprattutto immerso in un rigoroso silenzio. In realtà, sappiamo che anche il silenzio è animato da numerosi suoni, a volte talmente impercettibili e sottili, che non si riesce a distinguerli come tali, e se poi si guarda al fine perseguito dalle pratiche meditative, ovvero essere presenti a sé stessi nel qui e ora attraverso l’assoluto rilassamento, anche la musica può svolgere un importante ruolo coadiuvante.

Alcuni tipi di musica hanno la capacità di far riemergere in noi emozioni e sensazioni, che identificano il nucleo psichico che ci costituisce, mentre la meditazione permette di osservarle con una consapevolezza diversa e a noi sconosciuta; in tal senso, si può affermare che la musica è meditazione esteriore e la meditazione è musica interiore per “armonizzare” tutti i livelli del nostro essere. Ciò che resta fondamentale, però, è il non lasciarsi “trascinare” da ciò che stiamo ascoltando, ma piuttosto viaggiare sulle onde sonore, cercando di focalizzare sempre un’attenzione su noi stessi.

Tra i generi musicali, quella che meglio può svolgere un ruolo in tal senso, è la musica classica: dai canti gregoriani scritti 500 anni fa alla musica minimalista di Arvo Pärt scritta solo pochi anni fa. Partendo da questa idea, abbiamo messo insieme una playlist della migliore musica per la meditazione, che attraversa le diverse epoche.

 

Arvo Part: Spiegel im Spiegel

Il pezzo più popolare del compositore estone è profondamente calmante e si caratterizza per la sua costruzione armonica essenziale volutamente ridotta agli elementi basilari degli accordi (le triadi) e per la sua semplice linea melodica espressa dalla scala maggiore. Questa scelta compositiva permette all’autore di esprimere dei suoni che sono speculari gli uni agli altri, come in uno “specchio nello specchio”, ideale, insomma per riflettere su sé stessi.

 

Morten Lauridsen: O Magnum Mysterium

Si tratta di un canto di Natale che racconta la storia della nascita di Cristo ed è il capolavoro corale di Lauridsen, scritto nel 1994 è un'opera di profonda sensibilità e spiritualità.

 

Jan Sandström: Det är en ros utsprungen

Sandström è noto per il suo selvaggio Concerto per trombone Motoribke, ma questo pezzo è propriamente ciò che si può definire etereo. Sandström riprende, qui, un componimento del compositore barocco Praetorius del XVI secolo rallentandolo e consegnando il tutto ad un piccolo coro. Quindi ha preso un secondo coro più grande e ha fornito la propria armonizzazione che avvolge e aumenta l'originale come nuvole opache che circondano una montagna.

 

Alexis Ffrench: Radiate

Lo stile unico di Alexis ha un immediato effetto rilassante ideale come musica per la meditazione, grazie alle sue melodie di pianoforte incredibilmente semplici.

 

Claude Debussy: Clair de Lune

Clair de lune è il terzo pezzo della Suite bergamasque, prima importante opera pianistica di Claude Debussy, la cui titolazione fa riferimento all’omonima poesia di Verlaine, i versi della quale ispirano a Debussy il titolo dell’intera composizione (“Votre âme est un paysage choisi / Que vont charmant masques et bergamasques”). In un Re bemolle maggiore pervaso di serenità il Clair de lune presenta sonorità risonanti e sensuali, con una parte centrale più animata dalle mobili armonie di singolare bellezza.

 

John Tavener: The Last Sleep of the Virgin

Tavener ha inserito delle istruzioni di esecuzione per questo pezzo che invitano a suonare molto, molto tranquillamente "alla soglia dell'udibilità". Lasciate che i suoi campanelli risuonino nel profondo della vostra anima.

 

Max Richter: Dream 3 (in the midst of my life)

Tratto da Richter 's Sleep, un’opera di otto ore, pensata per accompagnare un'intera notte di riposo. Se si riesce a rimanere svegli, si potrà scoprire che si tratta di una musica in grado di infondere anche una profonda serenità.

 

Erik Satie: Gnossienne n.1

Una delicatissima melodia dal procedere lento e dal tono malinconico vagamente orientaleggiante, ricca di trilli e caratterizzata da una serie di contrasti tra il piano e il forte.  La sua struttura è semplice, ma il tono minore, le frequenti ripetizioni del tema e alcune affascinanti dissonanze possono lasciare una percezione di smarrimento e di indefinita malinconia.

 

Charles Villiers Stanford: The Blue Bird

The Blue Bird è una partitura ispirata dalle parole di L'Oiseau Bleu , una poesia di Mary Elizabeth Coleridge , che raffigura un uccello azzurro in volo su un lago. Secondo il musicista e scrittore Walter Bitner, "la grande bellezza del poema sta nella sua diretta espressione della bellezza naturale e nel suo potere di evocare una forte impressione nell'immaginazione del lettore... Il poeta identifica accuratamente il soggetto del poema come 'Io' in modo che mentre ognuno di noi la legge o la ascolta, vediamo questa immagine negli occhi della nostra mente come se fossimo noi stessi il testimone dell'evento ... È puro impressionismo"

 

Philip Glass: Satyagraha, Evening Song

Ritornando in ambito minimalista, concludiamo questa playlist di musica per la meditazione, citando l’opera che Philip Glass ha voluto dedicare a Gandhi, nella sua essenzialità di mezzi espressivi è puro mesmerismo musicale.

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