Mozart e l’imitazione dei gatti

Uno dei tratti più noti della personalità di Mozart è la sua gioiosa eccentricità che traspare in molti aneddoti che lo riguardano, come quello contenuto nelle memorie di Karoline von Greiner Pichler che lo vede interrompere una prodigiosa improvvisazione musicale per saltare su tavoli e sedie miagolando come un gatto.

 

Wolfgang Amadeus Mozart ha scritto alcune delle pagine più importanti e belle della storia della musica, il suo genio è universalmente conosciuto. Altrettanto il suo temperamento originale e burlesco e per la sua singolare passione per la coprolalia.  E tra i diversi comportamenti eccentrici, come si legge nella tradizione della musica classica, c’era anche la passione per l’imitazione dei gatti.

Questo delizioso aneddoto circola sin dal XIX secolo. Karoline von Greiner Pichler, scrittrice austriaca ed ex allieva di Mozart, descrive il suo insegnante nelle sue memorie del 1843, citate in Mozart: A Documentary Biography di Otto Deutsch. Scrive Karoline: “Un giorno mentre ero seduta al pianoforte a suonare il 'Non più andrai' da [Le nozze di] Figaro, Mozart, che era venuto a trovarci, mi è venuto dietro. Devo aver eseguito il brano con sua soddisfazione, perché canticchiava la melodia mentre suonavo e batteva il tempo sulle mie spalle; ma poi all'improvviso ha spostato una sedia, si è seduto, mi ha detto di continuare a suonare il basso e ha iniziato a improvvisare variazioni così meravigliosamente belle che tutti hanno ascoltato i toni dell'Orfeo tedesco con il fiato sospeso". Fin qui ritroviamo una delle tante testimonianze della straordinaria capacità musicale di Mozart con cui il genio austriaco ha incantato tutta Europa fin da piccolo, ma il racconto della Pichler continua: “Ma poi improvvisamente si stancò, balzò in piedi e, nell'umore pazzo che così spesso lo assaliva, iniziò a saltare tavoli e sedie, miagolando come un gatto e facendo capriole come un ragazzo indisciplinato”.

La straordinaria vicenda venne citata anche in gustoso articolo della giornalista Helena Hon, dal titolo emblematico The Nuttiest Composers of All Time, per ricordare la “bassa soglia della noia” di Mozart.

Nel suo articolo, Hon ha raccontato: “Ha persino scritto una canzone comica in cui una donna risponde alle domande del marito con nient'altro che miagolii, finché il pover'uomo non ha altra scelta che crollare e miagolare pure lui”. La giornalista fa qui riferimento al duetto deliziosamente comico dal titolo Nun liebes Weibchen per soprano, basso e orchestra che ha un “carattere soavemente comico" (Poggi e Vallora), facente parte del Singspiel Der Stein der Weisen, composto da Johann Baptist Henneberg, Franz Xaver Gerl, Benedikt Schack, Emanuel Schikaneder e, appunto, Mozart.

Di seguito il video con l’esecuzione del basso-baritono gallese Bryn Terfel e del soprano svedese Miah Persson, che lo eseguono con il meraviglioso umorismo e l'eccentricità che merita mentre entrambe le parti vocali sfumano gradualmente in miagolio.

 

 

Crescere come un bambino prodigio ha avuto chiaramente degli effetti peculiari sul Mozart adulto. Il giovane austriaco trascorse i suoi primi anni componendo (scrisse il primo lavoro, un Minuetto, a soli cinque anni) ed esibendosi per ricchi mecenati e abbagliando la regalità con il suo modo di suonare prodigioso, il tutto sotto la guida severa di suo padre, Leopold Mozart, che aveva sogni musicali straordinariamente ambiziosi per i suoi figli.

È stato ipotizzato che Mozart, messo sotto i riflettori alla sua tenera età, una volta adulto indulgeva in simili comportamenti infantili come in una sorta di compensazione per quell’infanzia che non ebbe mai modo di vivere appieno.

Di lui si potrebbe dire che fu precocemente e straordinariamente maturo in arte rimanendo eternamente bambino in tutte le contingenze della vita.

Questa infantilità, così singolarmente consona alla divina immediatezza della sua arte, rimane uno degli aspetti più imperscrutabili della vita spirituale di Mozart.

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