Max Gazzè, alla lavagna!

Max Gazzè, alla lavagna!

E’ un artista versatile, amato e seguito. La sua musica attrae per la ricercatezza delle sonorità, per  la bellezza e a volte bizzarria dei testi e per quel modo simpatico e personalissimo di cantare. Max Gazzè è un artista che adora sperimentare e collaborare con artisti che trattano generi diversi dal suo. Forse proprio per questo ogni suo brano presenta particolari variazioni sonore. In poco più di vent’anni di carriera, Gazzè ha pubblicato ben 11 album, tra cui uno in collaborazione con Daniele Silvestri e Niccolò Fabi. Si è anche cimentato nel cinema, interpretando 5 pellicole tra il 2010 e il 2014. Quest’anno ha partecipato al Festival di Sanremo per la quinta volta; ci era già stato nel 1999 con “Una musica può fare”, nel 2000 con il brano “Il timido ubriaco”, nel 2008 con “Il solito sesso”, nel 2013 con “Sotto casa”. Per l’edizione sessantottesima, il cantautore romano ha presentato un brano dalla melodia dolcissima “la leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, che gli è valso il 6° posto in classifica e soprattutto l’importante premio “Bigazzi” per la miglior composizione musicale, assegnato dall’orchestra del Festival. Il testo della canzone fa riferimento ad una antica leggenda popolare ambientata a Vieste, nel Gargano. Tale leggenda narra l’amore di due giovani, la bella Cristalda e il pescatore Pizzomunno. Le sirene, gelose di questo amore puro e forte, provano inutilmente ad ammaliare il giovane. Decidono cosi di trascinare e incatenare la fanciulla sul fondo del mare; Pizzomunno viene invece trasformato in un bianco faraglione. Da allora, ogni anno, la notte del 15 agosto i due giovani tornano ad amarsi tra le onde del mare di Vieste.

Musicalmente, il brano segue il genere pop anche se risente di influenze del madrigale. Questo brano fa parte dell’album “Alchemaya”, pubblicato lo scorso 6 febbraio dall’Universal.  

La bellezza del testo, paragonabile a una poesia in rima ha colpito tutti, tanto che gli le maestre di una terza elementare di Casalnuovo, hanno scelto di inserirla nel programma didattico. I bambini hanno studiato il testo, lo hanno riassunto e ne hanno realizzato le vignette. Un altro bellissimo esempio di come la musica cantautorale abbia una propria dignità e uno spessore letterario di tutto rispetto. Ecco perché, spesso gli insegnati fanno analizzare ai propri studenti brani di Vasco Rossi,  De Andrè, De Gregori, Vecchioni, Battiato, considerando questi testi una forma di scrittura letteraria. Canzoni che in molti casi vanno riconosciute come  opere culturali tese alla riflessione, ma anche all’emozione e spesso alla denuncia sociale. E non ci sarebbe esempio migliore in questo senso del Premio Nobel Bob Dylan, il cantautore che ha creato, con le sue canzoni,  una nuova poetica espressiva all’interno della grande tradizione musicale, tanto da meritare il premio più importante in ambito letterario.

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