L’uomo che batté la testa e divenne un genio musicale

I poteri della mente sono un mistero ancora insondato, l’incredibile vicenda di Derek Amato che, svegliatosi da un trauma cranico, si scopre un virtuoso della tastiera ce lo conferma.

 

storie di musica derek amato

Un pianoforte senza spartito

 

Derek è seduto di fronte ad un pianoforte senza spartito, anche perché lui non ha mai imparato a leggere le note, tiene le dita sopra la tastiera, chiude gli occhi e respira profondamente prima di lanciarsi in una nuvola di note, trilli di acuti che sgorgano fluidi e incessanti dalla sua mano destra intrecciandosi ai fragorosi accordi di basso della sua sinistra. Le sue spesse mani da operaio scivolano agili su e giù per la tastiera, estrapolando bellezza dagli avori dei tasti in un flusso sonoro che sgorga spontaneo dalla sua memoria per rifluire attraverso le sue dita. Gli occhi di Derek sono ora aperti, ma si sta guardando dentro, e vede le note che scorrono incessantemente attraverso la sua coscienza. Improvvisamente, passa dalla classica a una ballata stile anni '80, poi alla New Age, poi al jazz. Alcune le ripropone dalle sessioni precedenti, altre sono composte al momento, ma sono tutte originali e virtuosistiche.

Derek non sa da dove provenga questa musica; non riesce a capire come sa quali tasti premere e in quale ordine. Ma può indicare esattamente quando ha acquisito la sua abilità. Il 27 ottobre 2006.

 

Il dono

 

È un pomeriggio di festa a casa sua, una grigliata tra amici, qualche passaggio con la palla da football. Ad certo punto uno dei suoi amici lancia la palla a Derek e lui salta, si butta per cercare di prenderla, cade in piscina, ma non calcola che da quel lato l’acqua è bassa e batte violentemente la testa sul fondo di cemento. Non perde i sensi, ma la cosa appare subito seria. Non sente bene da un orecchio, è confuso, il rumore del colpo continua rimbombare nelle sue orecchie. La madre lo porta subito in ospedale dove gli esami del caso non evidenziano emorragie interne, quindi non c’è ragione di trattenerlo e Derek viene dimesso. Tornato a casa, avverte un un gran sonno e dorme per ben 4 giorni, non di fila perché sua madre gli è di fianco e lo sveglia ogni due ore, come le era stato raccomandato di fare. Al quinto giorno si sveglia, in numerose interviste ha affermato di ricordare di quel momento in particolare lo sguardo della madre, terrorizzata dopo quei quattro giorni, uno sguardo che, stando alle sue dichiarazioni, lo scuote e lo aiuta a risvegliarsi e si alza. Mangia insieme alla madre e le chiede di essere accompagnato in un negozio di strumenti vicino casa. La madre all’inizio non capisce questa urgenza del figlio che non è un musicista e non ha mai suonato uno strumento in vita sua. Nemmeno lui sa spiegarlo bene, ma da quando si è svegliato avverte forte questa esigenza, sente di dover fare una prova. Arrivano in negozio e lui chiede di poter suonare un piano elettrico. Si siede e chiede aiuto al commesso, perché non sa nemmeno come accenderlo, ma quando posa le dita sui tasti, accade qualcosa di sbalorditivo: quelle dita sanno esattamente cosa fare ed esegue questo brano:

 

La madre scoppia in lacrime, Derek, dal canto suo, è sorpreso e divertito. Il più disorientato di tutti è il commesso che non capisce le reazioni dei due e dopo aver fatto i complimenti all'uomo, chiede da quanti anni suoni il piano. Da circa sette ore, risponde di rimando Derek. Quello che gli è successo è qualcosa di incredibile e raro noto con il temine di sindrome della sapienza acquisita o acquired savant. Secondo il dottor Darold Treffert, uno psichiatra e professore in pensione presso la School of Medicine dell'Università del Wisconsin, che per oltre cinquant’anni ha studiato vari casi di questa sindrome tra cui quello  di Derek, quando il cervello - di solito l'emisfero sinistro, responsabile della logica e dell'analisi - viene danneggiato, che si tratti di un colpo alla testa, di un ictus o di demenza, il tessuto non danneggiato viene reclutato dall'emisfero destro come meccanismo di compensazione. Di conseguenza, il lato destro, dove dimora la creatività, viene liberato da quella che Treffert definisce "la tirannia dell'emisfero sinistro". In altre parole, il cervello sinistro ferito abbassa la guardia e l'inibizione, liberando potenziale creativo precedentemente non sfruttato all'interno del lato destro - potenziale che, secondo Treffert, esiste dalla nascita. "Non ereditiamo solo quanto siamo alti o il colore degli occhi: ereditiamo la conoscenza", afferma Treffert. "Le persone credono che quando sei nato, hai una cosa meravigliosa chiamata un cervello che è un disco vuoto. Sto dicendo che il cervello viene caricato con tutti i tipi di software, ma a molti dei essi non abbiamo accesso”. Nel caso di Derek, ad esempio, sua madre, sua nonna e le sue zie suonavano tutti il ​​piano o l'organo e quindi gli avrebbero trasmesso questa conoscenza genetica, anche se non poteva accedervi prima di quello che lui chiama “my beautiful disaster”.

 

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Cubi bianchi e neri

 

Derek descrive il suo suonare come un flusso, le sue non sono composizioni nel senso classico cui siamo abituati a pensare, lui si limita, per così dire, a catturare sulla tastiera con le dita le note che in quel momento vede davanti agli occhi. Le note, secondo Derek, sono dei piccoli cubi bianchi e neri che incessantemente scorrono davanti ai suoi occhi, come una striscia del telegrafo la definisce, e sono molto più numerose di quelle che riesce a suonare perché le sue dita non riescono a muoversi così velocemente da stare dietro a questo scorrere di note. Questo flusso di note lo accompagna sempre, anche nel sonno, ma, a differenza di quanto si potrebbe pensare, la cosa non lo infastidisce, né interferisce con la sua vita. L’unica controindicazione di questa sua nuova condizione è una certa ipersensibilità agli stimoli esterni, in particolar modo, alla luce e ai suoni e la parziale perdita dell’udito. Derek non riesce a stare in luoghi affollati e rumorosi, l’esposizione a stimoli troppo marcati gli causa l’insorgere di un’emicrania che può durare giorni e che lui descrive come l’unica cosa che gli abbia fatto pensare al suicidio. A volte, arriva anche a perdere i sensi. I medici, anni fa, gli hanno prescritto dei potenti farmaci antiepilettici, ma lui si è sempre rifiutato di assumerli per non perdere quello che chiama il suo dono.

Oggi Derek Amato gira il mondo raccontando la sua storia, suonando il piano ed è felice, anche se né lui né i medici hanno idea di quale potrebbe essere il decorso  della sindrome. La sua abilità musicale è aumentata nel tempo, anche perché è partito da una capacità di esecuzione già straordinaria e con l’esercizio continuo questa abilità si è potuta ulteriormente accrescere e affinare;  attualmente non si sa se tutti i sintomi collaterali, come la sensibilità a suoni e luci, le terribili emicranie e la parziale perdita della memoria, potranno peggiorare e a quale decorso portare. Quello di cui Derek è certo è che la sindrome ha arricchito la sua vita in molti modi. Dice di essere più in sintonia con le persone, più sensibile e sicuramente più riconoscente di tutto ciò che ha. Inoltre, Derek sente di poter rappresentare qualcosa di più della semplice musica. È un esempio di ciò che tutti potremmo essere e dello straordinario potenziale che ciascuno di noi racchiude in sé stesso. “Non conosco il potenziale umano meglio di chiunque altro” afferma. “Capisco solo che c'è molto di più di quello che sappiamo”.

 

The script

 

Tra i suoi brani, quello più famoso è senza dubbio The Script che esegue spesso dal vivo insieme a Mandy Harvey, una cantante che in seguito ad una malattia contratta a diciotto anni ha perso l’udito. Per questo Mandy, come si può vedere nel video che segue, canta la canzone accompagnandola con la lingua dei segni per trasmetterla anche a chi, come lei, non può ascoltarla con l’udito.

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