Un liutaio irlandese, Padraig O’Dubhlaoidh, ha realizzato il primo violino vegano. Materiali naturali e, soprattutto, di origine vegetale sono alla base di questo strumento che offre una qualità del suono addirittura migliore rispetto ad un violino tradizionale.
Storicamente la fabbricazione di strumenti musicali ha fatto ampio ricorso a materiali di origine animale: dalle pelli tese per le percussioni ai crini di cavallo per gli strumenti a corda, ma anche ossa, corna e zoccoli sono divenuti parte di strumenti musicali. Ancora oggi, ad onta del progresso tecnico compiuto dalla scienza dei materiali, si continua a ricorrere in maniera significativa a questi derivati animali per la costruzione degli strumenti con tutte le ricadute in termini etici che questo utilizzo comporta.
Nella realizzazione di un violino, in particolare, non solo si fa ricorso a crini di cavallo per la realizzazione dell’archetto e delle corde, che possono contenere anche fibre degli intestini di altri animali e parti in avorio, ma tradizionalmente anche ad un collante di derivazione animale realizzato utilizzando ossa, tendini e pelle di cavalli, ma anche di pesci e conigli.
La sensibilità odierna non può fare a meno di vedere nei prodotti derivati dagli animali, come quelli appena ricordati, l’espressione di una inutile sofferenza inflitta a questi esseri viventi. Questo tipo di attenzione comincia a diventare sempre più diffusa e presente nelle abitudini e nelle scelte di tutti i giorni, da oggi, anche nell’ambito della costruzione degli strumenti musicali. A costruire il primo violino con marchio vegan è il liutaio irlandese Padraig O’Dubhlaoidh, che è riuscito a realizzare un violino sostituendo tutti le componenti di derivazione animale con alternative naturali e soprattutto vegetali.
In una intervista, il liutaio ha così spiegato l’origine della sua idea: “Ho iniziato questo progetto perché sentivo che i consumatori più etici nella nostra società erano privati del diritto di suonare la musica che amano, a causa della presenza di derivati animali utilizzati nella realizzazione di strumenti. Ora esiste questa innovazione e sono molto felice di far sapere ai musicisti vegani che finalmente c’è un'opzione etica per loro".
O’Dubhlaoidh sostiene anche che il suo nuovo violino è acusticamente migliore rispetto a quelli tradizionali.
Attraverso la sua ricerca, infatti, ha modificato la ricetta della colla usata per assemblare i violini e, al posto di quello di tradizionale, ha realizzato un collante a base di bacche selvatiche e acqua di sorgente locale. Mentre la colla animale è nota per avere effetti dannosi sui violini, in quanto genera forti tensioni sui componenti in legno, la sua colla vegana non ha di questo effetti, e quindi, secondo O’Dubhlaoidh, migliora le proprietà acustiche dello strumento.
Anche se O’Dubhlaoidh è consapevole che non tutti passeranno immediatamente al violino vegano, ritiene che ci siano interessanti prospettive per il suo strumento e per il concetto di strumento vegano.
Ho osservato a riguardo: “La mia aspettativa è che proprio mentre le auto a benzina e diesel vengono gradualmente sostituite con opzioni più ecologiche, la stessa progressione potrebbe verificarsi con i violini e persino molti altri oggetti artigianali".
O’Dubhlaoidh continua a produrre violini sia vegani che non vegani in due laboratori separati, in modo da eliminare ogni possibile contaminazione.
Gli strumenti realizzati dal liutaio irlandese hanno avuto molto fortuna in passato e sono stati utilizzati in tutto il mondo, dalla Royal Albert Hall alla Carnegie; quindi, rimaniamo in trepidante attesa di vedere dove i suoi violini vegani faranno il loro debutto in un prossimo futuro.