Il violino del Titanic

La storia del violino suonato Wallace Hartley durante l’affondamento del celebre transatlantico e protagonista di uno dei momenti iconici della tragedia, immortalato anche dalla pellicola di James Cameron.

Di tutti gli strumenti, i violini sono tra quelli più rinomati per longevità e capacità di raccontare e custodire storie. Pochi, tuttavia, possono competere con quello del violino del Titanic, lo strumento suonato nell'aprile 1912, quando la celebre nave affondò nell'Oceano Atlantico settentrionale, dopo la sua fatale collisione con un iceberg. Oggi, il violino è conservato nel Titanic Museum del Tennessee, come parte della loro esposizione di manufatti e cimeli della nave. La storia di questo strumento comincia, però, prima e prende le mosse da una promessa di matrimonio che poi non verrà celebrato.

Il violino fu realizzato in Germania nel 1910 e regalato come dono di fidanzamento di Maria Robinson a Wallace Hartley di Colne, nel Lancashire. Un'iscrizione sulla cordiera dello strumento recita: "Per Wallace, in occasione del nostro fidanzamento, da Maria".

I due giovani si conobbero probabilmente a Leeds, dove Hartley suonò in varie istituzioni della città. Avendo precedentemente lavorato come musicista sul Mauretania, poco prima che il Titanic salpasse da Southampton per il suo viaggio inaugurale Hartley fu contattato per suonare e assumere la conduzione dell’orchestra del nuovo transatlantico.

Dopo la sua iniziale riluttanza a lasciare la sua fidanzata, Hartley accettò la proposta, sperando di assicurarsi un lavoro futuro con alcuni nuovi contatti prima di tornare per il suo matrimonio nel giugno di quell’anno.

Matrimonio che, come sappiamo, non ebbe mai luogo, dopo quattro giorni di traversata, il Titanic urtò contro un iceberg nell'Oceano Atlantico settentrionale e affondò il 15 aprile 1912, portando con sé più di 1.500 passeggeri e membri dell'equipaggio, compreso Hartley.

Durante la traversata del Titanic, l'orchestra era formata da un quintetto e da un trio separati, nonostante né la composizione precisa degli elementi né i luoghi delle esibizioni e il repertorio siano conosciuti con certezza. La presenza dell'orchestra era particolarmente apprezzata dai passeggeri. I musicisti non facevano parte dell'equipaggio della nave e viaggiavano come passeggeri di seconda classe. L'orchestra meritò le sue lettres de noblesse nella notte della tragedia in cui, per la prima e unica volta, gli otto orchestrali suonarono tutti insieme, continuando a suonare fino all'ultimo momento per contenere il panico, la musica da loro eseguita, infatti, contribuì a creare una momentanea sensazione di sicurezza che impedì alle persone di abbandonare la nave in maniera precipitosa e confusa. L'eroismo dell'orchestra è entrato nella leggenda ed è stato immortalato anche dal film del 1997, diretto da James Cameron e interpretato da Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, nella toccante scena toccante che mostra gli otto musicisti a bordo della nave che suonano in mezzo al caos, mentre donne, bambini e passeggeri di prima classe vengono caricati sulle scialuppe di salvataggio e il personaggio di Hartley pronuncia la battuta: “signori, è stato un privilegio suonare con voi questa sera”.

I sopravvissuti della nave riferirono che l’orchestra quella notte intonò musica allegra, inclusi ragtime e canzoni comiche popolari della fine del XIX e dell'inizio del XX secolo. Altra leggenda, che circola intorno all’orchestra del Titanic, è legata all'ultimo brano suonato,  riguardo al quale le testimonianze non corrispondono, ma che si ritiene sia stato l'inno cristiano Nearer, My God, to Thee. Altri hanno riferito che i musicisti sono stati ascoltati l'ultima volta suonare il valzer di Archibald Joyce, Dream of Autumn.

Se i musicisti hanno davvero suonato musica fino alla fine, sembra probabile che Hartley abbia scelto l'inno come canto del cigno. Il padre di Hartley, Albion, era il maestro del coro presso la cappella metodista nella città natale della famiglia e aveva presentato più volte eseguito Nearer, My God, to Thee.

Hartley aveva anche riferito ad un collega della Mauretania che, se mai si fosse ritrovato a bordo di una nave che affonda, l'inno sarebbe stato uno dei due brani che avrebbe suonato nei suoi ultimi istanti: un'agghiacciante premonizione di quello che sarebbe effettivamente accaduto in seguito.

In seguito, furono recuperati solo i corpi di tre musicisti, tra i quali quello di Hartley. Un dettagliato inventario riferisce che gli effetti personali rinvenuti sul suo cadavere furono una penna stilografica d'oro e una scatola di fiammiferi d'argento, entrambe incise con le sue iniziali, e un anello solitario con diamante.

Non ci sono prove che il violino sia stato trovato dentro la sua custodia. Sappiamo, tuttavia, che deve essere stato recuperato, insieme a una valigia con le iniziali di Hartley in rilievo, come si legge in una trascrizione del telegramma di Maria Robinson al Segretario provinciale della Nuova Scozia: "Ti sarei molto grato se potessi esprimere il mio sincero grazie a tutti coloro che hanno reso possibile il ritorno del violino del mio defunto fidanzato”.

Quando Maria morì nel 1939, sua sorella donò lo strumento all'Esercito della Salvezza di Bridlington, che lo passò a un insegnante di violino. L'insegnante lo cedette, a sua volta, e nel 2004 è stato riscoperto in una soffitta nel Regno Unito.

Inizialmente, furono avanzati dei dubbi circa l'autenticità dello strumento, sulla base della considerazione che esso sarebbe stato danneggiato così gravemente dall'acqua salata da renderne impossibile la conservazione.

Tuttavia, dopo nove anni di raccolta di prove e analisi forensi, comprese le scansioni TC e una certificazione della Gemological Association of Great Britain, è stato confermato che si trattava il violino che Wallace Hartley aveva suonato a bordo della nave.

Periti forensi attestarono che l'incisione sulla cordiera metallica era “contemporanea a quelle realizzate nel 1910”, e che i “depositi di corrosione dello strumento erano da considerarsi compatibili con la permanenza in acqua di mare”.

Il 19 ottobre 2013, il violino fu venduto all'asta da Henry Aldridge & Son nel Wiltshire per £ 900.000, una cifra record per i cimeli del Titanic. Il violino risulta essere irrimediabilmente danneggiato e non più suonabile. I suoi attuali proprietari sono sconosciuti, ma si ritiene che siano britannici.

Per quanto riguarda Hartley, fu sepolto nella sua città natale di Colne nel Lancashire, e al suo funerale parteciparono oltre 20.000 persone e, nell’occasione, fu suonato l'inno che sarà per sempre associato a lui, al punto che la lapide della sua ultima dimora include un'iscrizione delle note di apertura dell'inno, sopra un violino scolpito nella pietra.

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