Attribuito a Gioacchino Rossini, il Duetto buffo di due gatti è un pezzo per due voci femminili che cantano utilizzando unicamente il verso dei gatti, un brano che non può che trasmettere allegria e infondere buonumore.
Il Duetto buffo dei gatti in Re minore è un pezzo popolare per due voci femminili, precisamente per due soprani, accompagnate dal pianoforte, che cantano, anzi, …miagolano, in quanto interpretano due gatti (che appunto miagolano in modo lamentoso e suadente). Si dice che questo esilarante duetto sia opera del maestro d'opera Gioachino Rossini, un compositore che amava le melodie, il buon cibo, il buonumore e, molto probabilmente, i suoi gatti miagolanti.
In realtà, l’attribuzione del duetto è tutt’altro che definitiva e chiara, alcuni studiosi sostengono, infatti, che sia opera del musicista inglese Robert Lucas de Pearsall, che lo compose mettendo insieme musiche di Rossini e di un altro compositore.
La cosa certa è che si tratta di un brano di chiara matrice buffa e ironica con il suo esilarante crescendo di miagolii che si intrecciano agli accordi solenni del pianoforte. Tutto è leggero, fresco, con varie sfaccettature, alternando grida di gioia e di dolore, un piccolo capolavoro che valorizza ed enfatizza la ricchezza della comunicazione felina. Vi si può ravvisare una spassosa parodia di un duetto d’amore: ascoltiamo i due felini amoreggiare in modo languido, azzuffarsi e riconciliarsi. Rispettando in pieno lo stile rossiniano, i miagolii crescono in virtuosismo. Proprio come fanno sui tetti delle case alle 2 del mattino.
Vi proponiamo una versione realizzata da due giovani coristi che riescono sorprendentemente a mantenere una certa compostezza, anche quando il pubblico scoppia in una fragorosa risata di fronte al virtuosismo miagolante dei due.