Antonio Stradivari è famoso per la produzione dei migliori violini che il mondo abbia mai visto e ascoltato. Negli anni sono fioriti studi e ipotesi per spiegare questa qualità senza pari. In questo articolo ne riportiamo alcuni dei più interessanti e originali di questi studi.
I violini Stradivari sono autentiche leggende tra gli strumenti musicali. Nel corso dei secoli gli archi del liutaio hanno abbellito palchi da concerto, musei, collezioni private e studi di registrazione. Sono stati elogiati per la chiarezza, la ricchezza e il carattere individuale del loro suono.
Ma cosa rende uno Stradivari uno strumento unico e prezioso? Ci sono state molte teorie avanzate nel corso degli anni, vediamo in particolare alcune:
Uno studio condotto da accademici del MIT ha suggerito che il segreto del suono Stradivari è la dimensione dei fori ad “f” sulla parte anteriore dei suoi violini. Più questi fori sono allungati, più suono può produrre uno strumento. Stradivari ha reso i fori dei suoi violini più lunghi e più stretti rispetto agli strumenti precedenti, in media del 2% più grandi per questi strumenti rispetto ad altri.
Stradivari sperimentò forme diverse per i suoi violini, realizzandone anche alcuni molto più lunghi. Antonio Stradivari ha prodotto circa 1000 strumenti musicali nel periodo che va dal 1666 al 1737, un vasto periodo di attività in cui ha potuto sperimentare molto, soprattutto sulla forma degli strumenti. Il suo più grande contributo è quello relativo allo sviluppo del violoncello, avendo ideato diversi modelli "piccoli" tra cui il "Forma B", l'attuale standard.
Molto è stato scritto sulla vernice usata dal grande liutaio, per alcuni le proprietà magiche degli strumenti di Antonio Stradivari sono dovute proprio ad una speciale vernice. Nel 2010, un gruppo di scienziati francesi e tedeschi guidati da Jean-Philippe Eshard ha analizzato la composizione della vernice di alcuni Stradivari e ha scoperto che includeva oli, resine, coloranti organici e alcuni composti inorganici come la polvere di pietra. Non è stato possibile stabilire l'esatta composizione della vernice, tuttavia i ricercatori sono sicuri che non abbia giocato un ruolo decisivo nel suono unico degli strumenti.
In uno studio del 2003, scienziati della Columbia e del Tennessee hanno affermato che gli inverni e le estati più freddi del 17° secolo, quando Stradivari era in attività, avrebbero potuto portare a una crescita più lenta degli alberi. A sua volta questo avrebbe significato che Stradivari e i suoi colleghi liutai stavano lavorando con legno più denso.
Anche Hwan-Ching Tai, professore di chimica presso la National Taiwan University ritiene che il legno d'acero moderno sia molto diverso da quello utilizzato da Stradivari. Tuttavia, il professore fece un'ulteriore scoperta altrettanto interessante: il segreto dello Stradivari non sarebbe custodito esclusivamente nella densità del legno, ma anche nella preparazione del materiale. Come confermano anche i ricercatori della Texas A&M Univeristy, infatti, il liutaio cremonese sarebbe stato solito immergere il legno in una miscela di calcio, rame, alluminio, sodio, potassio e zinco. Queste sostanze permettono di preservare il legno dalle muffe e conservare le proprietà del materiale, evitando conseguenze sulla qualità del suono. Tuttavia, nessuno oggi è a conoscenza delle dosi della ricetta di Stradivari. Ci sono stati suggerimenti che Stradivari e i suoi colleghi liutai cremonesi avrebbero potuto aggiungere un ingrediente misterioso al legno che usavano - e persino che avrebbero potuto usare il legno delle chiese antiche, dando ai loro strumenti un suono inimitabile.
Uno studio ha affermato che i violini Stradivari sono tutt'altro che perfetti. In effetti, il fisico Franco Zanini ha affermato che ciò che rende unico uno Stradivari sono le sue minuscole imperfezioni. Il dottor Zanini ha inserito una serie di strumenti in un acceleratore di particelle per poter vedere sotto gli strati di vernice. Parlando al Telegraph ha affemato: “Abbiamo notato che c'erano molte asimmetrie negli strumenti. In linea di principio non hanno motivo per essere lì, ma è possibile che queste imperfezioni siano state fatte per rimuovere le sgradevoli armoniche che si ottengono negli strumenti simmetrici”.
Mentre fioriscono studi e ipotesi sulle dimensioni esatte, gli ingredienti e il design che hanno contribuito a rendere un violino Stradivari uno dei migliori – se non il migliore – al mondo, c'è una cosa di cui possiamo essere sicuri: dietro questi strumenti c'era un grande artigiano-artista, certamente un genio.
In fine dei conti, infine, uno dei motivi principali per cui i violini Stradivari suonano in modo sorprendente è che sono suonati dai migliori musicisti del mondo. Come in questo caso: