Celebriamo il carnevale rispolverando alcune delle opere del repertorio classico dedicate alla festa più colorata e irriverente dell’anno, che celebra la vitalità e la forza primigenia del caos e il suo potere di annientamento simbolico.
Siamo nel pieno dei giorni di Carnevale, una festività in cui si celebra la vitalità e la forza primigenia del caos e il suo potere di annientamento simbolico del mondo vecchio, in vista di una rigenerazione del tempo nella sua totalità. L’ispirazione carnascialesca ha dato materiale a diversi compositori classici, che ne hanno ritratto variamente il clima ora festoso e dissacrante, ora satirico e orgiastico. Vi proponiamo di seguito una piccola rassegna di alcune delle opere musicali più celebri dedicate alla ricorrenza più colorata e irriverente dell’anno.
Carnaval op. 9 è una composizione di Robert Schumann per pianoforte composta fra il 1834 e il 1835. Dedicata al violinista Karol Lipiński, l’opera consta di 22 brevi componimenti dedicati alle maschere della commedia dell’arte italiana, oltre che a colleghi compositori come Chopin e Paganini. Troviamo anche l'amore della sua vita Clara Wieck e il suo cattivo padre e tanti altri personaggi ancora, a incarnare un vero e proprio esercito musicale in marcia. In ogni parte del Carnaval sono presenti l'una, l'altra o entrambe le seguenti serie di note:
La, Mi bemolle, Do, Si; in tedesco A-S-C-H
La bemolle, Do, Si; in tedesco As-C-H.
Entrambe le serie musicali corrispondono al nome tedesco della città di Asch (l'odierna Aš ceca), dove nacque la fidanzata di allora di Schumann, Ernestine von Fricken, alla quale è anche dedicato il quattordicesimo movimento del Carnaval.
Il Carnevale romano (Le Carnaval romain) è un'ouverture di Hector Berlioz. Composta nel 1844, costituisce l'op. 9 del catalogo. È scritta per grande orchestra sinfonica nella tonalità di La maggiore ed ha una parte solistica affidata al corno inglese. Si tratta di una ouverture scritta come pezzo da concerto, anche se alcuni temi dell'ouverture sono tratti dall'opera Benvenuto Cellini, composta nel 1838. I temi dell'opera usati nell'ouverture sono quelli relativi alle scene del carnevale romano, da cui l'ouverture prende il titolo.
Una delle più celebri composizioni che evocano i festeggiamenti carnascialeschi è proprio il Carnevale di Venezia, un tema con variazioni composto da Nicolò Paganini basato su una melodia popolare napoletana chiamata O mamma, mamma cara. Parlando di questo componimento il grande violinista scrisse ad un amico: "Le variazioni che ho composto sulla graziosa canzoncina napoletana, 'O mamma, mamma Cara', eclissano tutto. Non posso descriverlo".
Fa parte della trilogia di overture, scritta da Dvořák, Natura, Vita e Amore e costituisce la seconda parte Vita. Le altre due parti della trilogia sono Nel Regno della natura, op. 91 ("Natura") e Othello, op. 93 ("Amore"). La musica scritta dal compositore ceco ci trascina direttamente in un ambiente chiassoso e tumultuoso: ambulanti e bottegai si contendono l'attenzione dei passanti, mentre folle bercianti si aggiungono al turbinio generale. Non mancano i passaggi delicati, utilizzati da Dvořák per rappresentare "una coppia di amanti smarriti". Carnevale e amore sono sempre un binomio piuttosto collaudato.
La celebrazione del carnevale non è necessariamente limitata alla sfera umana: almeno questo è ciò che ha pensato Camille Saint-Saëns durante una vacanza estiva nella campagna austriaca, in cui ideò un'opera seguendo un immaginario zoologico e scrisse rapidamente una suite musicale di quattordici movimenti per orchestra da camera raffigurante una sfilata carnevalesca con protagonisti animali. Pensando che quest’opera avrebbe potuto danneggiare la sua reputazione, il compositore inizialmente permise che un solo movimento, il cigno, fosse pubblicato mentre lui era in vita. Per assistere alla sfilata di tutti gli animali abbiamo dovuto aspettare molto tempo dopo la morte del compositore nel 1922. Leoni, tartarughe, canguri, fossili, e pianisti, le miniature di animali di Saint-Saëns sono diventate una delle sue opere più note e amate dal pubblico.
Ferde Grofé, compositore e pianista statunitense, celebre per la sua poesia in cinque movimenti del 1931 Suite Grand Canyon, cinque anni prima, compose un viaggio sul fiume intitolato The Mississippi Suite. Questa suite orchestrale in quattro movimenti descrive musicalmente scene lungo il grande fiume dalle sorgenti del Minnesota a New Orleans. Il divertente movimento finale Mardi Gras ci emerge in una chiassosa celebrazione carnascialesca a New Orleans lungo Bourbon Street.
Masquerade è un’opera scritta nel 1941 da Aram Khachaturian come musica di scena per una produzione dell'omonima opera teatrale del poeta e drammaturgo russo Mikhail Lermontov. Si tratta di un lavoro che Khachaturian scrisse su commissione per una produzione di Masquerade prodotta dal regista Ruben Simonov. Il famoso tema del valzer, in particolare, diede a Khachaturian molti problemi nella sua creazione: commosso dalle parole dell'eroina dell'opera, Nina - "Com'è bello il nuovo valzer! ... qualcosa tra il dolore e la gioia ha attanagliato il mio cuore". – il compositore lotto a lungo per "trovare un tema che potesse essere considerato bello e nuovo". Il suo ex insegnante, Nikolai Myaskovsky, tentò di aiutare Khachaturian regalandogli una raccolta di romanzi e valzer dell'epoca di Lermontov; sebbene questi non non gli abbiano fornito un'ispirazione immediata, Khachaturian ammise che "se non fosse stato per la faticosa ricerca" dello stile appropriato e dell'ispirazione melodica, non avrebbe scoperto il secondo tema del suo valzer che agiva "come un legame magico, permettendomi per tirare fuori l'intera opera. Il resto del valzer mi è venuto facilmente, senza alcun problema”. Khachaturian ha dedicato il valzer all'attrice che interpretava Nina, Alla Kazanskaya.