Canzoni per bambini e trap: due fenomeni paralleli

Tra il serio e il faceto, l’articolo propone una disamina delle nuove modalità di fruizione e approccio ai consumi musicali che vedono un singolare parallelo tra due fenomeni apparentemente distanti come le canzoni per bambini e la trap, che, ad uno sguardo più attento, rivelano diversi e significativi punti di contatto.

 

canzoni per bambini

In un recente articolo apparso su Rockit è stato condotto un gustoso e, per certi aspetti illuminante, parallelo tra due fenomeni apparentemente assai distanti ma che, ad uno sguardo più approfondito, rivelano sorprendenti punti di contatto. In effetti, a tutta prima, pensare di individuare una qualche continuità tra i simpatici e scanzonati motivetti come Le tagliatelle di Nonna Pina e i testi controversi pieni di alcol, sesso e droga di uno Sfera Ebbasta potrebbe apparire campato in aria, quando non frutto di qualche allucinazione.

Analizzando più in profondità modalità di fruizione e caratteristiche strutturali, le canzoni per bambini e la trap si rivelano, in realtà, fenomeni vicini intanto perché coinvolgono allo stesso modo milioni di persone, individuando analogamente un target di riferimento specifico ed estremamente consequenziale. Una volta che si ha avuto modo di trascorrere tutta l’infanzia con gli occhi fissi su di un tablet passando in rassegna canzoncine e nenie varie accompagnati da video studiati appositamente per attirare l’attenzione con immagini coloratissime e testi che non hanno niente da invidiare alla psidechelia degli anni Sessanta, il passo in età adolescenziale verso le tematiche tutte rabbia e contestazione della trap è molto più semplice e assai più breve di quanto si possa immaginare.

 

Modalità di ascolto e dati

 

Il parallelo risulta rafforzato e ulteriormente approfondito dalle modalità di ascolto e dagli eloquenti dati di visualizzazione. Per quanto attiene al primo aspetto, la modalità di fruizione, le canzoni per bambini e le produzioni trap sono perfettamente sovrapponibili: smartphone e tablet e la rete sono le modalità di accesso esclusive con canali come YouTube che forniscono un flusso pressoché inesauribile di contenuti gratuiti sempre accessibili e con cui si trascorrono interi pomeriggi di totale immersione. Obbligatoriamente l’ascolto è intervallato dai messaggi targetizzati dei jingle pubblicitari che a loro modo contribuiscono a formare determinati gusti e consumi.

Come accennato più sopra, a rendere plausibile il parallelo tra canzoni per bambini e trap, intervengono anche gli impressionanti dati di visualizzazione che rendono i due fenomeni non paragonabili con nessuna altro fenomeno musicale presente in rete. Ad esempio, Happy Birthday di Sfera Ebbasta conta ben 33 milioni di visualizzazioni tallonato da Le tagliatelle di Nonna Pina che arriva a 29 milioni di views. Cara Italia di Ghali, un fenomeno da 114 milioni di visualizzazioni, vede insidiato questo dato solo da un classico delle canzoni per bambini come Il caffè della Peppina che vanta ben 97 milioni di visualizzazioni.

Per dare il senso dell’eccezionalità di questi numeri, basti ricordare che uno dei maggiori interpreti della nostra musica leggera come Vasco Rossi raggiunge con il suo video più visualizzato Come nelle favole quota 57 milioni di visualizzazioni. Per fare un altro esempio eloquente, il video con maggiori visualizzazioni di Calcutta è quello relativo al brano La Luna e la Gatta realizzato in collaborazione con Jovanotti e Tommaso Paradiso, che si attesta sui 23 milioni di visualizzazioni e significativamente e, sicuramente non a caso, è costruito su un’estetica da cartone animato cui strizza l’occhio da vicino. Altri big della canzone nostrana da Biagio Antonacci a Emma o Alessandra Amoroso sono sideralmente distanti dai numeri realizzati sia dalle canzoni per bambini che dalla trap. Gli unici che sono riusciti a sfondare il tetto delle cento views sono i Thegiornalisti con Riccione che, a ribadire chi sono i principali attori dello streaming di massa, compaiono regolarmente anche nelle playlist baby dance.

 

I nativi digitali

 

Estremizzando nella semplificazione, possiamo dire che la generazione precedente ai Millennial è cresciuta con un immaginario forgiato dalle sigle dei cartoni animati suonate con l’orchestra e i primi synth tra fumi e raggi laser per poi passare, a seconda delle personali inclinazioni, al FestivalBar o Sanremo. I Millennial sono stati accompagnati dal passaggio tra analogico e digitale vivendo fenomeni come Pulcino Pio, Io sono virgola il gattino, il metal, la discoteca, le pasticche. I nativi digitali, scrive nell'articolo Simone Stefanini, “sono stati parcheggiati davanti ai device fin dai primi mesi di vita e infatti a 4 anni sanno già come entrarti nel conto online per svuotarlo. A parte le facili battute, hanno trovato la strada spianata dall'abitudine. Forse, ma non abbiamo la risposta definitiva, sono quegli stessi ex bimbi nell'età di passaggio che riconoscono i loro eroi strampalati e colorati nei look over the top dei trapper, con i capelli colorati, i tatuaggi in faccia, vestiti come negli anime cyberpunk”.

L’articolo si conclude con un’utile e pratica indicazione circa la canzoni per bambini come strategico diversivo capace di superare anche una probabile onda di riflusso rispetto al trend di successo della trap: “Quindi adesso potete fare i vostri ragionamenti circa il vasto business della canzone per bambini come piano B in caso la trap non tirasse più come una volta: cantilena, ripetizione, frasi gergali prive di senso ed effetti vocali ci sono in tutte e due. Rischiate di fare jackpot al primo colpo”.

lezioni
lezioni