Angelina Jolie sarà Maria Callas nel nuovo biopic firmato da Pablo Larraín

Maria Callas, probabilmente la cantante lirica più influente del 20° secolo, sarà interpretata da Angelina Jolie in un nuovo film di Pablo Larraín.

Angelina Jolie è stata scelta per interpretare "La Divina", la leggendaria star dell'opera Maria Callas, in un nuovo film biografico ambientato durante gli ultimi giorni della cantante nella Parigi degli anni '70. Il film dal titolo Maria, diretto dal regista cileno Pablo Larraín e con una sceneggiatura di Steven Knight, racconterà “la storia tumultuosa, bella e tragica della vita della più grande cantante d'opera del mondo, rivissuta e reimmaginata durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni '70”.

Larraín e Knight hanno già collaborato nella realizzazione del film biografico del 2021 Spencer, con Kristen Stewart nei panni di Diana, l'ex principessa del Galles.

Intervistata da The Hollywood Reporter La Jolie ha dichiarato: “Prendo molto sul serio la responsabilità della vita e dell'eredità di Maria. Darò tutto quello che posso per affrontare la sfida. Pablo Larraín è un regista che ammiro da tempo. Avere la possibilità di raccontare di più della storia di Maria con lui, e con una sceneggiatura di Steven Knight, è un sogno".

Larraín ha aggiunto: “Avere la possibilità di unire le mie due passioni più profonde e personali, il cinema e l'opera, è stato un sogno tanto atteso. Fare questo con Angelina, artista estremamente coraggiosa e curiosa, è un'opportunità affascinante. Un vero dono”.

Non è ancora stato confermato se la Jolie fornirà la voce per il film, o se il canto sarà doppiato da una cantante d'opera come già successo, ad esempio con Renée Fleming, che ha prestato la sua voce a Julianne Moore in Bel Canto – o, addirittura, se verranno utilizzate alcune registrazioni originali della voce della Callas, come avvenuto in Bohemian Rhapsody con la voce di Mercury.

Salutata da Leonard Bernstein come "la Bibbia dell'opera", Maria Callas rimane una delle figure più ammirate e venerate del mondo operistico. Esponente di spicco delle opere belcantiste di Bellini e Rossini, il soprano greco nato a New York fu ampiamente celebrato anche per le sue interpretazioni verdiane e pucciniane. Il suo mito non fu postumo, ma nacque negli anni in cui la cantante si affermò a livello planetario come stella del canto e non ha mai cessato di essere alimentato, restando vivo anche tra chi non l'ha mai ascoltata a teatro, ma la conosce solo tramite le registrazioni - fortunatamente numerose - che testimoniano il suo percorso artistico. Non altrettanto numerose sono le testimonianze video, nessuna delle quali si riferisce ad una recita completa; quasi una beffa per una cantante della quale si è sempre celebrata la magnetica presenza scenica.

I dischi ufficiali e i nastri delle recite dal vivo sono stati pubblicati e ristampati con scrupolo quasi maniacale, trattando come reliquia da condividere e commercializzare qualsiasi fonte sonora, anche quelle incomplete, anche le più disastrate (come l'Armida di Rossini a Firenze o l'Ifigenia in Tauride di Gluck alla Scala), fino alle interviste, alle masterclass, alle prove e ai frammenti casalinghi dei mesi precedenti la morte.

La figura di Maria Callas, quasi una eroina tragica al pari di quelle da lei mirabilmente incarnate sul palcoscenico, è stata modellata anche dagli eventi della sua vita personale, inclusa la sua tormentata relazione con Aristotele Onassis, da cui fu abbondonata inaspettatamente per sposare Jackie Kennedy. Maria Callas fu trovata priva di vita dai domestici nell'abitazione parigina al numero 36 di Avenue Georges Mandel, sua ultima dimora negli anni più cupi della depressione che l'aveva portata ad isolarsi dal mondo, schiava dei sonniferi, fino alla morte. Una fine improvvisa e avvolta nel mistero, non meno di altri particolari dell'esistenza della diva, infelice nella vita privata quasi quanto splendida nella sua arte.

Il film biografico sarà prodotto da Juan de Dios Larraín di Fabula Pictures, Lorenzo Mieli di Apartment Pictures di Fremantle Company e Jonas Dornbach di Komlizen Film.

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