Una delle grandi melodie della musica classica, tratta da La trota di Schubert, è diventata virale sui social, grazie ad un video realizzato dalla violista Boglarka Gyorgy, in cui improvvisa un originale duetto con una lavatrice.
Una melodia classica orecchiabile a volte compare nei posti e nelle circostanze più inaspettati e sorprendenti. Del resto, ovunque ci sia quello che viene definito un earworm, un tarlo musicale che si fissa nel cervello, di solito c'è un musicista intraprendente nelle vicinanze per sfruttarlo al meglio.
Durante la progettazione di questa particolare lavatrice, l’azienda multinazionale coreana di elettronica Samsung non si è accontentata dei soliti segnali acustici per segnare il completamento del ciclo, ma ha voluto deliziare i propri clienti con un avviso sonoro che riprende in chiave elettronica una delle melodie più amate di Franz Schubert, Die Forelle, meglio conosciuta come La trota.
Questo particolare non poteva non costruire un formidabile stimolo per Boglarka Gyorgy, che, armata di violino, ha voluto fornire un degno accompagnamento di note all’apparecchio dai raffinati gusti musicali.
Die Forelle, op. 32 (D550) è uno dei Lieder più conosciuti del compositore austriaco Franz Schubert. Scritto nel 1817, questo brano immensamente popolare è per voce sola e pianoforte; il testo è tratto dalle prime tre strofe di una poesia di Christian Friedrich Daniel Schubart.
Con lo stesso titolo è noto il Quintetto in La maggiore per pianoforte e archi, op. 114 (D667) dello stesso Schubert, composto nel 1819, il cui quarto movimento è basato su variazioni sul lied omonimo.
L'opera affascinante e disinvolta è stata scritta quando il compositore aveva 22 anni e da allora è diventata una delle opere più amate della musica da camera.
È giusto dire che l’originale versione del tema di Schubert per violino e lavatrice ha catturato subito un pubblico numeroso e divertito. Il post pubblicato su Instagram a inizio gennaio conta oltre 120.000 like.
E ora, dopo questo video, fare le faccende domestiche non può più essere una scusa per non esercitarsi con il proprio strumento.
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