Si possono suonare dei maiali? La risposta è sorprendentemente affermativa guardando alla storia dell’organo pungimaiali o piganino di Luigi XI di Francia. Lo avrebbe creato per il sovrano l’abate di Baigné, che forse durante una passeggiata per Parigi aveva sentito elogiare dal re la musicalità dei suoni dei maiali.
Potrebbe sembrare incredibile, ma nella Francia del XV secolo fu realizzato un organo, noto anche come hog harmonium, piganino, pigano o anche porko forte, che creava musica usando i versi di una selezione di maiali vivi, scelti con cura. Una pratica sadica e poco rispettosa delle sofferenze degli animali, ma considerata all’epoca del tutto legittima e per niente isolata. Lisa Kiser, nel suo volume Cultural History of Animals in the Medieval Age, ricorda che era pratica comune nell’Europa tra il 1000 e il 1400 utilizzare gli animali per l'intrattenimento. Dai serragli reali alle esibizioni di animali, con scimmie giocoliere, orsi parlanti galli danzanti su trampoli, la crudeltà verso gli animali e il sadismo erano pratiche quotidiane. In Gran Bretagna fino al 19° secolo era molto popolare un particolare intrattenimento chiamato bear baiting, in cui un orso veniva condotto in una fossa e poi incatenato a un palo per la gamba o il collo. Mentre gli spettatori applaudivano e puntavano scommesse, un branco di cani, di solito bulldog o mastini, veniva scatenato nell'arena per tormentare e attaccare l'orso. La Francia ospitava un gioco noto come getter au cochon, dove quattro giocatori bendati entravano in un recinto e picchiavano a morte un maiale. Anche i combattimenti di galli e il rogo di gatti erano intrattenimenti diffusi e apprezzati.
La storia dell’origine del piganino è contenuta in The Wonders of the Little World di Nathaniel Wanley, un manuale del 1678 e sarebbe legata al re Luigi XI di Francia, il quale avrebbe sfidato l'abate di Baigné, noto per la sua abilità nell'inventare nuovi strumenti musicali, oltre che, guarda caso, per la sua conoscenza delle razze suine, a sfruttare la natura musicale dei maiali per costruire uno strumento. Raccogliendo la sfida, l’abate inventò uno degli strumenti musicali più sadici della storia, in cui una tastiera era collegata a una serie di gabbie contenenti maiali ordinati in base alla taglia e all'età, per garantire una linea melodica ascendente. Premendo un tasto, le povere creature venivano pungolate con punte di metallo, generando " musica " dalla paura, dai grugniti e dai versi provocati dal dolore. Tutto questo per la gioia del re.
Del resto, il piganino non è l’unico strumento musicale creato utilizzando animali vivi. Musurgia Universalis, il compendio musicale del 1650 di Athanasius Kircher, menzionava il katzenklavier, o organo a gatto, creato per "sollevare gli animi di un principe italiano gravato dalle preoccupazioni della sua posizione". Il concetto era praticamente identico a quello del piganino, una tastiera con otto gatti in gabbia con la coda tirata e, alla pressione di un tasto, punta con un chiodo per produrre "una melodia di miagolii". Alcuni credono che l'organo con gatti sia un semplice mito, anche se riportato anche in una testimonianza dello storico Juan Calvete de Estrella. Secondo questa racconto, lo stravagante organo veniva azionato nientemeno che da un orso.