In questa lezione approfondiamo il significato del punto posto dopo la nota, cercando di renderne comprensibile il concetto attraverso alcuni semplici esempi e osservazioni.
Nel celebre film "Totò a colori", la banda del paese nel bel mezzo dell'esecuzione di una marcetta finisce a "gambe all'aria", costringendo il maestro a fermare tutti. Responsabili dell'incidente, alcuni strani puntini neri comparsi qui e là sulle parti. In realtà quei puntini erano resti di moscerini, spiaccicati sulla carta nelle torride serate estive di prova. Tuttavia, alcuni minuscoli puntini neri possono davvero stravolgere completamente il significato musicale delle note scritte. In questo articolo ci concentreremo sui puntini posti immediatamente dopo una nota, come nell'esempio seguente.
La regola dice che un punto dopo una qualsiasi nota aumenta la durata della nota della esatta metà del valore della nota stessa. Non pochi, tuttavia, incontrano una certa difficoltà ad attribuire un senso pratico a questa regola. Ma il concetto è comprensibile con un semplice esempio.
Supponiamo di porre un punto immediatamente dopo una nota del valore di una metà così come appare nell'esempio precedente. Dunque, secondo la regola, il puntino rende quella nota un po' più lunga e per la precisione la allunga della metà del valore della nota stessa. Siccome la metà del valore di una metà equivale a un quarto, la nota complessiva sarà pari al valore di una metà più un quarto, cioè pari a tre quarti.
L'unica difficoltà potrebbe consistere nel fare il conto, cioè nel trovare la metà del valore della nota che possiede il punto e sommargli il valore della nota stessa. Troppo complicato. Esiste, in realtà, un sistema più veloce e sicuro: imparare a memoria il valore delle figure musicali seguite da punto. Facciamolo con le figure musicali apprese fino a qui.
Se il punto segue un intero il valore globale sarà di un intero più una metà cioè complessivamente 3 metà (primo esempio);
se il punto segue una metà il valore globale sarà di una metà più un quarto cioè complessivamente 3 quarti (secondo esempio);
se il punto segue un quarto il valore globale sarà di un quarto più un ottavo cioè complessivamente 3 ottavi. (terzo esempio).
Ecco in uno schema il riepilogo di quanto detto.
Osservando attentamente questo schema, ci si accorge che il punto posto immediatamente dopo la nota ha una stretta relazione con il numero 3. Tutte le volte che si pone un punto dopo una nota, quella nota diventa lunga quanto la somma di tre note di durata immediatamente inferiore. Una metà col punto diventa lunga 3 quarti; un quarto col punto diventa lungo 3 ottavi e via dicendo.
Questa osservazione ci tornerà utile quando affronteremo i tempi composti.
In pratica, il punto, che in questo articolo abbiamo presentato come simbolo per allungare le note, può rappresentare anche una via per introdurre i ritmi ternari, i ritmi a tre, tipo il valzer o il minuetto.
Fonte articolo: https://gremus.it/leggere-la-musica/il-punto-dopo-la-nota