Siamo ormai in clima di Olimpiadi, venerdì prossimo è prevista la cerimonia di apertura delle orma sospirate Olimpiadi di Tokio, noi celebriamo l’evento ricordando il retroscena che si cela dietro l’esibizione del grande Luciano Pavarotti, l’ultima in pubblico, in occasione della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi invernali di Torino del 2006.
Venerdì 23 luglio, alle ore 13 italiane, vedranno consumarsi l'atto iniziale delle sospirate Olimpiadi di Tokio, un evento che celebriamo ricordando quando il grande tenore Luciano Pavarotti salì sul palco per cantare il suo ultimo Nessun dorma proprio in occasione di una cerimonia olimpica, per l’esattezza le Olimpiadi invernali di Torino del 2006.
Il grande tenore, dopo mesi di trattive e tentennamenti, era stato finalmente convinto a concludere la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali che si tenevano proprio in Italia, celebrando con la sua impareggiabile voce uno dei grandi orgogli e biglietti da visita musicali della nazione: l'opera. Il brano scelto non poteva che essere uno dei grandi suoi grandi cavalli di battaglia, la celebre romanza Nessun dorma, tratta dalla Turandot di Puccini. Interpretato proprio da Luciano Pavarotti, il brano divenne popolarissimo in Inghilterra nell'estate del 1990, quando la BBC decise di utilizzarlo come colonna sonora della sigla d'apertura per le dirette televisive delle partite dei campionati mondiali di calcio. In breve tempo nel giugno del 1990 raggiunse il 2º posto della classifica dei singoli più venduti in Gran Bretagna.
Nel caso delle Olimpiadi di Torino, la difficoltà principale era rappresentata dal periodo in cui si sarebbe svolta la cerimonia, febbraio, che con le sue temperature rigide non avrebbero aiutato la voce del grande tenore ormai settantenne e già provato dalla malattia.
Le comprensibili resistenze di Pavarotti furono superate dalla proposta del comitato organizzatore di registrare l’esecuzione. "Sarebbe stato troppo pericoloso per lui, a causa delle sue condizioni fisiche, rischiare un'esibizione dal vivo davanti a un pubblico globale", ha scritto Leone Magiera, che dirigeva la serata, nelle sue memorie del 2008, Pavarotti visto da vicino.
E così, Pavarotti, insieme all'orchestra e persino al direttore, ha mimato l’esecuzione del Nessun dorma che si è svolta totalmente in playback. “L'orchestra ha finto di suonare per il pubblico, io ho fatto finta di dirigere e Luciano ha fatto finta di cantare”, ha scritto Magiera, aggiungendo: "È venuto fuori magnificamente, nessuno del pubblico era a conoscenza del trucco cui si era ricorso".
Anche il manager di Pavarotti, Terri Robson, ha spiegato che Luciano aveva rifiutato più volte gli inviti del comitato a cantare alle Olimpiadi invernali, a causa delle temperature.
Purtroppo, come sappiamo, questa è stata l'ultima esibizione pubblica di Luciano Pavarotti, morto l'anno successivo dopo la diagnosi di cancro al pancreas nell'estate del 2006.
Come si può vedere nel video, mentre il grande tenore getta la testa all'indietro per il suo ultimo, impetuoso "Vincerò!", completamente rapito nella rappresentazione della sua esecuzione, il pubblico balza in piedi per tributargli la giusta e doverosa ovazione non sapendo che quelli sarebbe stati gli ultimi applausi che celebravano l’immenso talento del tenore di Modena.
Nelle immagini Pavarotti sembra voler abbracciare il suo pubblico adorante mentre fuochi d'artificio vengono lanciati nel cielo, e viene da pensare che, ancora una volta, l'opera e la musica offre il finale più bello, intenso e commovente per un evento, ma, in questo caso, a posteriori, anche per la straordinaria carriera di un uomo che con il canto ha stregato il mondo dispensando bellezza e gioia.