Una prima mondiale di un brano di Mozart non accade tutti i giorni. Ma la scoperta di un nuovo manoscritto promette il piacere e il privilegio di riascoltare, per la prima volta dopo secoli, l’Allegro in Re K 626b/16, un brano scritto dal genio di Salisburso a soli 17 anni e che, dopo vari rocamboleschi passaggi di proprietà, nel 2018 è stato acquisito dalla Fondazione Mozarteum di Salisburgo.
Per celebrare il 265° anno dalla nascita del grande compositore dal Mozarteum di Salisburgo è stato trasmesso ieri alle 18 in anteprima mondiale, in streaming sulla piattaforma DG Stage, un inedito eseguito dal pianista Seong-Jin Cho, sudcoreano di 26 anni. Quando il genio di Salisburgo compose questo Allegro in Re K 626b/16, aveva ben nove anni di meno, solo 17 ma già un talento smisurato. Come ha avuto modo di sottolineare Rolando Villazón, direttore artistico per il terzo anno consecutivo del Mozartwoche Festival, “Un nuovo Mozart è un grande evento musicale”.
“Si tratta — racconta Villazón — di una trascrizione per piano di un pezzo orchestrale, una danza. Anche se è breve, dura 94 secondi, ci parla di un universo musicale completo, ed è di una qualità straordinaria”.
Il numero di catalogo redatto nell’Ottocento da Köchel non deve trarre in inganno, il progressivo 626, secondo l’ordine cronologico, è stato assegnato all’ultima opera di Mozart, il Requiem che, come sappiamo, rimase incompiuto. La lettera b che segue il numero invece individua una serie di 48 pezzi e frammenti di datazione incerta tra cui rientra il nostro inedito.
“Non è — continua Villazón — una Sinfonia completa, sappiamo che tra 50 e 100 pezzi di Mozart sono andati perduti, perciò è un evento di grande importanza”.
Si ritiene che il manoscritto, che presenta annotazioni autografe di Mozart su entrambi i lati, risalga al 1773. Invece di essere conservato e trasmesso per il godimento delle di tutti noi attraverso la storia, come la maggior parte delle opere di Mozart, sembra essersi perso lungo la strada attraverso una serie di rocamboleschi passaggi di proprietà attraverso i secoli.
Inizialmente il brano su consegnato dalla sorella maggiore di Mozart, Maria Anna che in famiglia chiamavano Nannerl e con questo vezzeggiativo è passata alla Storia, al figlio più giovane del compositore, Franz Xaver. Da questi fu ceduto a Aloys Fuchs, collezionista e musicista dilettante. Lo ritroviamo di proprietà di un antiquario e mercante d'arte a Vienna intorno al 1880. Nel 1899 viene messo all’asta. Il catalogo Köchel, ha iniziato a menzionarlo in questo periodo, anche se il manoscritto stesso continuava a passare in varie case d'asta rientrando periodicamente nell’oblio. «L’Allegro cadde in mani che non sapevano, che non capivano l’importanza di ciò che possedevano e magari il manoscritto lo dimenticarono in qualche scaffale, tra libri delle loro biblioteche», ha osservato Villazón.
Nel 2018 un ingegnere franco-olandese, che l’aveva acquistato da un commerciante parigino alla fine degli anni '20, lo offre in vendita alla Fondazione Mozarteum di Salisburgo. Lo staff della Fondazione, verificata l’autenticità del brano, ha potuto restituire in questi giorni alla fruizione e al godimento di tutti queste note uscite dall’inesausto genio musicale mozartiano, che, come un privilegio inatteso, giungono con non poca emozione per la prima volta, dopo secoli, alle nostre orecchie.
Qui si può acquistare e riprodurre in streaming la registrazione della Deutsche Grammophon.