Nei precedenti articoli abbiamo avuto modo di approfondire aspetti basilari di teoria musicale quali le chiavi (in particolare le più diffuse ovvero chiave di Sol e chiave di Fa), la disposizione delle note sul pentagramma, i vari elementi della scrittura musicale e della sua interpretazione. In questo articolo approfondiremo lo spartito musicale e il suo significato che può assumere sfumature diverse che se non ben chiare possono generare confusione ed equivoci.
Per spartito musicale si può intendere, in primo luogo, un pezzo di musica destinato ad un singolo esecutore. Gli esempi, a riguardo, possono essere molteplici come gli spartiti musicali di Chopin destinati al solo piano o di Paganini destinati al solo violino
Il termine spartito musicale può anche essere utilizzato come sinonimo di parte ovvero un brano, una sezione o un episodio di una composizione più ampia. Si tratta, quindi, di un’estrapolazione di un’opera più articolata destinata ad un singolo strumento ed esecutore. L’esempio in questo caso è quella del singolo elemento dell’orchestra che legge la sezione della partitura sinfonica destinata al suo strumento.
Per spartito musicale si può intendere, in ultimo, anche una riduzione, una rielaborazione di una partitura più ampia con il fine di affidarla ad un unico strumento o a strumenti diversi da quelli originari. Un esempio di spartito musicale di questo tipo è rappresentato dalle versioni acustiche per piano e voce di pezzi originariamente suonati da band pop rock. In questo ultimo caso si parla di spartito con accordi.
Riassumendo a grandi linee, possiamo dire che per spartito musicale si intende una scrittura musicale destinata al singolo strumento o esecutore. Gli esecutori musicali possono essere raggruppati in formazioni più o meno grandi ma ad ogni singolo musicista verrà affidato un singolo spartito musicale. È utile precisare, a riguardo, che a determinare la differenza tra spartito e partitura non è il numero di pentagrammi necessari alla scrittura musicale. Nel caso, per esempio, di un brano musicale destinato ad un organo avremo una gran quantità di righi musicali che però costituiranno sempre un singolo spartito musicale.
Da quanto fin qui detto, emerge chiara la distinzione tra spartito musicale e partitura intendendo per quest’ultima la rappresentazione grafica di una musica a più parti vocali e strumentali simultanee. La partitura, che raggruppa più spartiti, permette di avere contemporaneamente sott’occhio tutte le singole parti grazie alla sovrapposizione, in parallelo, dei rispettivi righi musicali, forniti di tutti i segni di notazione e con il testo letterario completo là dove vi siano parte cantate.
La finalità pratica della partitura emerge chiara nel caso del direttore d’orchestra che ha la necessità di controllare con un solo colpo d’occhio l’esecuzione dei singoli spartiti musicali assegnati ai singoli strumentisti. Allo stesso modo, lo spartito consente di mantenere una visione unitaria e d’insieme anche al compositore che scrive musica destinata a più strumenti contemporaneamente. Se dovesse scrivere separatamente il singolo spartito musicale tale visione unitaria verrebbe meno e con essa la possibilità stessa di poter comporre.