Intervallo in musica

Intervallo in musica

Per intervallo in musica si intende la differenza d’altezza fra due suoni, che si esprime in fisica dei suoni nel rapporto tra le frequenze dei suoni medesimi. Il numero degli intervalli in musica può essere in linea teorica infinito, perché infiniti sono i suoni che possono essere prodotti in natura; nella pratica di ogni sistema musicale sono in un numero ristretto e fissato. Un intervallo in musica definisce nella sua diversa distribuzione le diverse gamme o scale.

 

Per determinare un intervallo in musica tra due suoni ( ad esempio, nel sistema tonale, la differenza tra un Mi e un Sol immediatamente superiore) si fa riferimento al frammento minimo che li comprende della scala assunta a misura  (che si prolunga all’infinito riproducendosi dopo ogni ottava) e se ne contano i suoni consecutivi con nome di nota diverso, designando l’intervallo con l’aggettivo numerale corrispondente (il frammento minimo della scala infinita presa a misura, che contiene il Sol e il Mi superiore, comprende le sei note consecutive Sol, La, Si, Do, Re, Mi, di conseguenza, l’intervallo è di sesta o come si dice con formula abbreviata è una sesta).

 

Negli antichi sistemi musicali occidentali, basati su scale musicali che si radunavano in vario modo, uno vicino all’altro, i suoni risultanti dalle armoniche di un suono fondamentale, la definizione di un intervallo in musica era complesso, essendo essi troppo numerosi e irregolarmente distribuiti fra i suoni (tutti quanti diversi) sia delle note senza alterazioni sia delle note stesse alterate con i bemolli, i diesis, i doppi bemolli, i doppi diesis. Una difficoltà che venne superata con l’introduzione del moderno sistema temperato, che dividendo l’ottava in dodici parti uguali, ridusse a dodici i suoni nell’ambito di essa e ad un semitono sempre uguale la differenza di un suono da quello immediatamente più vicino. A questa difficoltà ha messo fine il moderno sistema temperato che ha ridotto a dodici i suoni all'interno di un'ottava e a un semitono sempre uguale la differenza di un suono rispetto a quello immediatamente vicino.

 

All’interno dell’attuale sistema sono classificabili tanti ambiti di intervallo in musica quanti sono i semitoni compresi nell’estensione considerata (dodici nell’estensione di in un’ottava, cinque in una quarta, diciannove in una dodicesima ecc.) anche se possono essere designati con espressioni simili in ordine allo loro specifica funzione tonale nel contesto musicale  ( gli intervalli di terza minore o di seconda eccedente, ad esempio, hanno rapporti di frequenza identici, per quanto il loro significato tonale sia differente).

 

Si distinguono intervalli Maggiori e Minori di seconda, terza, sesta e settima, Giusti di quarta, quinta e ottava, Eccedenti  o aumentati) e Diminuiti o comunque  Graduati di nona, decima e via di seguito.

 

Si classificano ancora in Diatonici se le loro note fanno parte di una stessa scala diatonica (scala maggiore o minore) e cromatici in caso contrario; un intervallo in musica può essere ancora Congiunto (sempre di seconda) e Disgiunto a seconda che i suoni siano o meno contigui nella scala di riferimento.

 

Un intervallo in musica è Semplice, invece, quando compreso nell’ambito di un’ottava o Composto quando la supera, ma è riconducibile a dei semplici corrispondenti, in quanto definiti dalle stesse note, per cui una nona corrisponde a una seconda, una decima ad una terza e così via.

 

Viene, infine, definito Rivolto di un intervallo la trasformazione di questo in un altro ottenuto trasponendo il suono da un’ottava in un’altra di modo che il suono più grave diventi più acuto o viceversa.

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